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Festival di Lampedusa, una nuova voce, un murales, nel rispetto dei diritti umani e del pianeta

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Un murales in dono come segno di benvenuto. Un festival per lanciare un messaggio di apertura che abbraccia tutti i popoli verso un futuro di consapevolezza.

«É ufficialmente nato un nuovo e giovane movimento artistico e culturale, si chiama Festival di Lampedusa». Con questo manifesto Luca Vullo –direttore artistico della kermesse appena trascorsa (dal 27 al 29 settembre) sull’isola -ha salutato la tre giorni che nel weekend ha sprigionato energia grazie all’arte, alla musica, al cinema, ai dibattiti, ai momenti di aggregazione e scoperta delle unicità lampedusane, svelando l’altro volto dell’isola, con la volontà di contribuire a un futuro sostenibile partendo dalla riflessione sui diritti dell’uomo e dell’ambiente.  Un dialogo interculturale a più voci, con la volontà di riappropriarsi di spazi, di creare momenti di incontro e di schiudere l’isola a chi ne conosce un lato soltanto.

«Questa seconda edizione – prosegue Vullo – ha regalato grandi emozioni a tutti i partecipanti e a noi organizzatori. Il nostro team, guidato dall’Associazione Lampaethusa, ha realizzato una ricca kermesse culturale che grazie all’intreccio di diversi linguaggi artistici ha raggiunto l’obiettivo: promuovere il rispetto dei diritti umani e del nostro pianeta creando consapevolezza. Sono felice della positiva partecipazione dei lampedusani nell’organizzazione degli eventi e della preziosa collaborazione del sindaco Martello e dell’amministrazione, come dell’ottima risposta del pubblico che ha seguito con interesse e partecipazione attiva i vari appuntamenti. A rendermi orgoglioso è stata anche la selezione degli artisti che ci hanno regalato esperienze indimenticabili. Per giorni si è respirata una bella energia sull’isola e di certo abbiamo lasciato il segno».

Un messaggio che rimarrà impresso tramite il murales in piazza Castello, realizzato da Rosk&Loste, con il sorriso di un’affasciante Sirena ad accogliere i visitatori di Lampedusa. L’opera è stata creata nei tre giorni della kermesse è stata inaugurata domenica 29 settembre alla presenza del sindaco Salvatore Martello, che ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro dei giovani artisti e per il forte impegno dell’Associazione Lampaethusa a favore della valorizzazione del territorio. Insieme all’installazione permanente, svelato al numeroso pubblico anche il dipinto di Voilà Silvia: una raffigurazione di Greta Thunberg a reggere l’immancabile tartaruga, simbolo dell’isola, protesa nella sua verticalità verso il futuro. Un lascito per le nuove generazioni volutamente donato alla biblioteca dei bambini. Col medesimo messaggio di rispetto per la natura, emozionante il momento della liberazione in mare di un esemplare di tartaruga che dopo tre mesi di cure al Centro di recupero dell’isola ha ritrovato la sua libertà nelle acque del Mediterraneo. Anche l’ultimo Tramonto Esperienziale si è svolto nel segno dell’apertura dell’isola. A fare da sfondo alla live session di Mario Crispi, la Porta di Lampedusa: monumento ai migranti, nota come porta d’Europa e omaggio alla memoria dei tanti deceduti in mare.

A chiudere la kermesse l’ultima tappa della rassegna cinematografica in Piazza Castello – preceduta dall’incontro con il regista Marco Piccarreda e Pietro Pinto di Snapshots from the Borders – e la grande festa di chiusura in spiaggia, con dj set di Vincenzo Callea from TI.PI.CAL., per un arrivederci in musica dal Festival Lampedusa.

N

elle immagini alcuni momenti del Festival e il murales.

www.festivaldilampedusa.com

Mariella Musso

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