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Export: Unimpresa, nuove opportunità in Madagascar per le pmi italiane

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span id="msgText_new_message_draft1508403668227_3b88bac8-f758-3f23-6eed-0448f11bc538" dir="ltr">Dalla costruzione di infrastrutture e grandi opere alla pesca, dall’agricoltura all’implementazione dei pagamenti monetari, dalle risorse idriche alla sicurezza alimentare. Questi i principali ambiti di dialogo tra l’Italia e il Madagascar al centro di una intensa tre giorni di lavori, che si chiude oggi a Roma, coordinata da Unimpresa con l’obiettivo di creare nuove opportunità di sviluppo per le piccole e medie imprese italiane.

Centrale, nell’interlocuzione tra i due sistemi-paese, sarà il protocollo d’intesa siglato martedì 17 ottobre, nella sede dell’ambasciata della Repubblica democratica del Madagascar, dal presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, e dal presidente della Chambre de commerce de l’industrie Italie-Madagascar, Ciro Visone. L’intesa rientra in una serie di accordi sottoscritti e promossi da Unimpresa in questi giorni. Accordi che, nel complesso, mirano a migliorare la performance italiana in ricerca, sviluppo e innovazione per conseguire gli obiettivi di cooperazione e sviluppo, nonché per aumentare la capacità di sviluppo sostenibile del Madagascar di attrarre risorse economiche internazionali ed europee. Tra le intese raggiunte, quella che prevede la condivisione delle prossime uscite dei bandi pubblici di cooperazione internazionale.

La giornata di ieri è stata segnata dal convegno sulla cooperazione e sullo sviluppo tra i due paesi “Crescere insieme per un futuro migliore”. I lavori sono stati impreziositi dall’intervento del presidente della Repubblica del Madagascar, Hery Rajaonarimampianina, seguito da quello di vari ministri del paese africano. Ciro Visone ha presentato la Chambre de commerce de l’industrie Italie-Madagascar, mentre Laura Mazza, direttore generale della Chambre de commerce e segretario generale di Unimpresa, ha parlato del “fare rete” come ruolo chiave tra imprese e istituzioni. Focus sulla ricerca scientifica e sul trasferimento tecnologico nell’intervento di Vincenzo Naso, direttore generale del Centro interuniversitario di ricerca e sviluppo sostenibile. Giuseppe Capuano, economista del ministero dello Sviluppo economico, ha illustrato lo scenario economico Italia-Madagascar. Produzione e sviluppo della pesca, poi, sono stati i temi affrontati dal presidente nazionale della Federazione Pesca di Unimpresa, Orazio Saracino. Ampio spazio al tema dell’agricoltura e dell’agroalimentare, illustrato dal presidente della Federazione Agricoltura di Unimpresa, Mario Braga.

Il pomeriggio di ieri, invece, è stato dedicato a una serie di incontri B2B (business to business) tra le istituzioni del Madagascar e le imprese italiane del settore industriale, sanitario, agricolo, turistico, culturale, finanziario e del commercio.

Ecco, qui di seguito, i dettagli degli accordi. È stato sottoscritto un protocollo con l’Università Popolare degli studi di Milano che prevede lo stanziamento di un assegno di un milione di dollari per borse di studio e due lauree in onoreficenza, una delle quali (in Scienze politiche) è stata assegnata al presidente della Repubblica del Madagascar, Hery Rajaonarimampianina. È stato poi siglato un protocollo d’intesa per lo sviluppo della pesca, delle infrastrutture e dei pagamenti monetari oltre che uno per l’agricoltura sostenibile, l’ambiente rurale e la sicurezza alimentare.

Quanto alle risorse idriche il Madagascar rappresenta per l’Italia un’importante opportunità per lo scambio di expertise e di know how. Nel dettaglio, il sistema italiano offre delle eccellenze in termini di ricerca e innovazione tecnologica sul trattamento delle acque, sistemi sanitari, conservazione e gestione sostenibile e integrata delle acque, incluso il riutilizzo delle acque reflue per il recupero di materie ed energia. Il Protocollo d’Intesa rappresenta lo strumento utile a rafforzare il contributo del “Sistema Italia” nella lotta all’emergenza idrica, attraverso la promozione di un approccio integrato alla gestione dell’acqua. Tale obiettivo potrà essere raggiunto attraverso adeguate attività di capacity building, progetti pilota, trasferimento tecnologico e assistenza tecnica.


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