Esperienza, una semplice parola che non sempre risolve i problemi!
E
sperienza. Una parola, una semplice parola, che nel calcio è usata, strausata e forse anche abusata. Eppure, sia per quanto concerne la classifica sia per la ricorrenza con cui appare nelle parole degli addetti ai lavori, è impossibile non pensarla. Esperienza, quella decantata, quella che per molti è la risoluzione ai problemi, quella che ti regala quel quid in più. Eppure non sempre è così.
La Juve Stabia ha deciso, come sempre fatto nella gestione Franco Manniello, di puntare su un mix di giovani, con al suo fianco i veterani che avrebbero dovuto fare da chioccia ai giovani Mastalli e Izzillo su tutti. Nel periodo ‘Fontana’, proprio questi giovincelli sono stati l’arma in più di una squadra che volava in classifica, che puntava al primo posto e che faceva sognare una città intera. Poi arriva la sosta, il mercato e la storia di questo campionato cambia radicalmente. Si cerca di dare maggior ‘esperienza’ al gruppo ed ecco arrivare i vari Paponi, Cutolo, Santacroce e Matute, oltre ai vari Liviero e Capodaglio già presenti. La musica cambia, anche l’allenatore, arriva Carboni, e il tutto diventa negativo, dopo una vittoria importante in trasferta che tira o sembrava potesse tirare fuori dal periodo ‘no’. Fuori i giovani, dentro l’esperienza ma i risultati sono a dir poco negativi, al di là della prestazione del singolo, è il gruppo a risentirne.
In un calcio dove ci si lava spesso la bocca con progetti e voglia di dare spazio ai giovani, gli stessi finiscono in panchina o nel peggiore caso non vengono fatti salire dal settore giovanile, evitando di dare loro la possibilità, se chi guida la squadra lo ritiene opportuno e li ritiene pronti, di esprimersi e perchè no, mettere in campo la propria voglia di dimostrare.
Esperienza si, ma non sempre è la qualità vincente in una categoria difficile come la Lega Pro. Il mix quello è giusto, forse questa è la strada da seguire!
a cura di Ciro Novellino
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