Queste le sue parole
V
incenzo Gentile, stabiese di 44 anni e tutor DSA, ha fondato un’Associazione ONLUS riguardante i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, io ho avuto la fortuna di poter scambiare quattro chiacchiere con lui.
Se dovessi dare un nome alla conversazione fatta con Vincenzo, la definirei così: “Elogio della diversità”. Senza voler essere iperbolica, potrei definire la chiacchierata, come una delle più toccanti ed arricchenti della mia vita, dico questo perché mi ha condotta, con estrema umanità e naturalezza, nel mondo dei DSA.
I DSA, ovvero, i Disturbi Specifici di Apprendimento comprendono dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia, disprassia. In Italia i DSA sono ancora poco conosciuti, anche se le statistiche riportano la presenza di almeno un alunno per classe.
La necessità di far chiarezza ed informazione su questa tematica ha condotto Vincenzo, a fondare un’Associazione ONLUS dal nome “Io Dislessico con te DSA & Dintorni”.
Ciò che più mi ha colpita di Vincenzo è la sua gentile determinazione. Insieme abbiamo discusso sull ’importanza della diversità, come patrimonio umano da tutelare. La discussione si è facilmente inserita in un contesto quotidiano di condanna. Perché? Perché la diversità proprio perché meravigliosa spaventa. Risulta, quindi, necessaria una vera e propria rivoluzione educativa atta a far comprendere l’importanza di non giudicare come sbagliato ciò che non conosciamo. Solo così la non-conoscenza potrà trasformarsi in un’occasione di apprendimento. I pilastri di tale rivoluzione? I genitori, ovviamente. Anzi, prima di lasciarvi alle parole di Vincenzo, mi permetterei di riportare le parole di Maya Angelou: “E’ tempo che i genitori insegnino presto ai giovani che nella diversità c’è bellezza e c’è forza”, mai citazione fu più azzeccata.
Ciao, Vincenzo. Allora, parlaci di te e della tua Associazione
Sono un genitore di un bimbo con DSA. Ho deciso di diventare un tutor non solo per lui, ma anche per tutti gli altri bambini, infatti i bimbi e ragazzi con DSA in Italia sono tantissimi. Ho creato un gruppo su Facebook “Io dislessico con te” che conta più di 1720 persone in tutta Italia. Ho fondato l’Associazione per avere un passe-partout nelle scuole per sensibilizzare e informare sull’argomento. I bambini con DSA vivono una “condizione” e il gruppo ha come scopo quello di diffondere, anche tra i genitori, una maggiore consapevolezza sull’ argomento e fornire un supporto morale. Altro obiettivo è quello di creare una rete di connessione tra tutor, insegnanti, famiglie, perché “Io dislessico con te” significa proprio che io sono come te, senza differenze. Il nostro è un progetto di inclusione e divulgazione.
Gli insegnanti italiani sono preparati ad affrontare i DSA? E soprattutto insegnanti, genitori e figli sono sensibili all’argomento?
No, gli insegnanti nella maggior parte dei casi non sono preparati, perché non capiscono che i bambini non hanno alcun disturbo, hanno solo un Diverso Sistema di Apprendimento, questo è un termine coniato da me ed ecco cosa significa davvero DSA, i bambini devono solo imparare il metodo di studio più efficace e più adatto a loro. Purtroppo, non c’è alcun supporto neanche da parte dei genitori e, di conseguenza, degli altri bambini. Ci troviamo di fronte un sistema complicato, che è due passi indietro alla problematica.
Ho avuto occasione di parlare con un genitore che, a causa della mancanza di strumenti reperibili sul territorio, non riesce a comprendere quale sia la strada migliore per il figlio. Da parte sua,quale sarebbe il consiglio più adatto?
Il bambino può essere aiutato in tanti modi. Risulta, però, necessario trovare un metodo di studio adatto a lui e per fare questo i genitori non devono essere gli insegnanti di doposcuola, è il tutor che sa come indirizzare l’autonomia scolastica dei bambini, perché se si acquista autonomia si acquista sicurezza.
Infine ci sarebbe, forse, la domanda più difficile che arriva direttamente da un bambino che chiede quale sia il metodo più efficace per migliorare. Cosa risponderebbe a questo bambino?
Io gli risponderei con il detto “Repetita iuvant”. Ripetere è fondamentale per tutti ma, in particolare per i bimbi con DSA. Il nostro cervello è come un’immensa biblioteca ordinata, il cervello dei bimbi con DSA, invece, è una biblioteca disordinata, cercare le informazioni risulta molto più difficile e quindi la rielaborazione è più lenta. Le informazioni ovviamente ci sono, solo che si impiega più tempo a trovarle e proprio per questo la ripetizione aiuta.
Le dico, infine, che i bambini con DSA hanno delle peculiarità meravigliose, sono delle stelle con delle risorse bellissime. Siamo fortunati ad averli nelle nostre vite.
Vincenzo e la sua Associazione, il 10 Dicembre 2017, dalle ore 10 alle ore 11:30, saranno presso la Chiesa di San Ciro di Castellammare di Stabia.
Scoprire questa bellissima realtà è una conquista per tutti. Dovremmo ricordare più spesso che siamo uguali proprio perché tutti diversi, questo è il paradosso dell’uguaglianza.
a cura di Maria Ida Sorrentino
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