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Castellammare di Stabia

ESCLUSIVA, VIDEO – Castellammare, Rivellini, candidato centro-destra: “Quando la politica perde il senso è inutile chiedere il consenso”

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Castellammare di Stabia, è Crescenzio Rivellini il candidato di centro-destra per le elezioni del Senato del 4 marzo

Castellammare di Stabia, mancano pochi giorni alle elezioni politiche che si terranno domenica 4 marzo, e i candidati sono ancora molto impegnati nei vari tour e conferenze tenutesi sul territorio campano. La Redazione di VIVICentro.it ha raggiunto presso il Comitato di Castellammare, Crescenzio Rivellini, candidato di centro-destra, al Senato, nelle elezioni politiche.

Quali sono i punti fondamentali su i quali si focalizza il suo programma elettorale?

Ci sono punti nazionali e punti locali. I punti nazionali sono: una maggiore sicurezza, non è possibile che il cittadino italiano non abbia sicurezza. Il cittadino non sicuro non è libero. I cittadini per bene vengono assaliti nelle case, vengono scippati, vengono violentati, e sembra proprio che siano quest’ultimi ad essere i colpevoli, e non gli assassini e i delinquenti. Quindi una maggiore sicurezza con la certezza della pena, e una legittima difesa, perchè la difesa è sempre legittima. Il secondo punto è quello lavorativo, perchè non possiamo permettere che ogni anno 100mila nostri figli, ragazzi per lo più laureati, vadano via per trovare un posto di lavoro, all’estero, e che allo stesso tempo arrivino sulle nostre spiagge immigrati che sono per lo più senza titoli di studio, anzi secondo le statistiche potrebbero essere circa 180mila e per la maggior parte già delinquenti. Quindi noi stiamo esportando i nostri figli laureati, che non riescono a trovare un posto di lavoro, ed importiamo un popolo che per lo più delinque. La terza  questione di carattere nazionale è relativa alla legge Fornero, al sociale: oggi in Italia non c’è una giustizia e non è un paese giusto, un paese che non assicura una pensione a chi ha svolto un’intera vita di lavoro, pagandosi i contributi, a chi ha un esigenza di assistenza sanitaria e di carattere sociale. Per quanto riguarda i programmi relativi alla nostra zona: bisogna sviluppare il turismo, proponendo un terminal nel porto Torre Annunziata-Castellammare, libereremo il porto di Napoli, che sta scoppiando, e i turisti potrebbero sfruttare la vicinanza con Pompei e la Penisola Sorrentina; il secondo punto è il miglioramento dei trasporti, che sono fatiscenti. La terza grande questione è quella che riguarda l’assistenza sociale e sanitaria che è carente.

In maniera specifica, parlando di Castellammare di Stabia, quali sono le sue proposte per Fincantieri?

Fincantieri è un orgoglio nazionale. La storia di Fincantieri è la storia industriale del sud italia. 160 anni fa, quando gli invasori piemontesi sono venuti e hanno conquistato il Sud, e vorrei ricordare, che l’industria navale Fincantieri e l’industria ferroviaria erano le migliori al mondo, sono state, dopo l’invasione, derubate, e ogni anno va scemando la qualità.Un governo giusto deve pretendere che le commesse pubbliche e gli investimenti per la Fincantieri, siano proporzionali a tutti gli altri cantieri di Italia, e che ci sia rispetto per gli operai e il popolo del sud. Quindi la Fincantieri deve essere assolutamente aiutato ad uno sviluppo futuro, ma non solo, deve avere un collegamento con il porto di Napoli, per le riparazioni navali, che oggi sono nel porto di Napoli, e lo rendono in qualche modo pericoloso, dato che in quel piccolo territorio ci sono le riparazioni navali, il terminal container, il crocieristi, i passeggeri delle isole e addirittura il posteggio dei pullman e auto, e quindi rendo pericoloso il porto, io vedo invece che si potrebbe rendere meno pericoloso il tutto, trasportandole riparazioni navali dalle nostre parti, collaborando direttamente con Fincantieri.  

Gli italiani, un popolo che sembra non avere più fiducia nelle istituzioni, e in particolare nella politica. Cosa ha da dire al riguardo?

Hanno perfettamente ragione. Quando la politica perde il senso è inutile chiedere il consenso. Tu puoi chiedere il consenso se sei capace di avere un senso politico, e la politica non è più rappresentativa ma auto-referente. Coloro che vengono votati, eletti, dimenticano che bisogna servire il popolo e non servirsi di esso. Quando a Bruxelles, nella prima seduta del Parlamento Europeo, ho voluto parlare in lingua napoletana, perchè lo ricordo, il napoletano è una lingua non un dialetto, l’ho fatto per rappresentare il popolo del sud che mi aveva votato. E ho lavorato a Bruxelles per proteggere le questioni di carattere europeo e nazionale, ma in maniera particolare per difendere chi mi aveva pagato il biglietto per andare a Bruxelles, ovvero i meridionali, quindi a loro ho pensato quando lavoravo. Questo dovrebbe essere il nuovo corso della politica, certamente non con l’anti-politica, certamente non con i M5S, che non sanno ne leggere è scrivere, dovrebbero imparare prima a farlo e poi casomai candidarsi a qualche cose. Vorrei ricordare che io prima di incollare i miei manifesti, prima di dare il mio santino, ho incollato migliaia di manifesti di altri, e migliaia di santini di altri, in questo lungo periodo di apprendistato, ho cercato di apprendere e capire, di ascoltare. Non possiamo dare l’Italia in mano a degli sprovveduti e lasciare che questo grande paese, e ricordo agli amici di questo collegio elettorale che alle falde del Vesuvio, da 2000 anni vengono ad imparare la civiltà, e che noi siamo il popolo che ha insegnato la civiltà al mondo, quindi questo grande patrimonio non lo si può dare in mano a degli sprovveduti.

Una campagna elettorale sui generis, fatta attraverso l’ape della libertà. Un vero e proprio tour. Che tipo di esperienza è stata?

Non è una campagna elettorale sui generis, è la mia vita ed è la mia campagna elettorale. Io faccio politica da tanto e la faccio con il popolo, tra il popolo e per il popolo. Io sono l’unico che sa usare in effetti il megafono, gli altri non sanno come usarlo. L’ape è il rapporto diretto con il pubblico, anche lo scontro verbale. Nel passatole esperienze ci hanno portato ad avere anche in qualche occasione, anche scontri fisici e verbali, e tutto questo fa parte dell’esperienza che io porto e che in qualche modo mi ha arricchito nella mia vita. la mia campagna elettorale è come la mia vita: sempre guardando negli occhi i miei elettori, sempre a petto in fuori, sempre con forza e coraggio, perchè bisogna avere la forza di combattere per le proprie idee e il coraggio di non arrendersi mai.

Perché lei dovrebbe essere la persona giusta per rappresentare la Campania al Senato?

Io non voglio che gli elettori decidano che io sono la persona giusta, così, senza un perchè valido. Sono oltre un mese che io sfido i miei avversari sia il centro sinistra che i 5 stelle per un confronto pubblico. Sto girando per il collegio elettorale con il mio libro, con la storia della mia vita perchè credo che i cittadini debbano considerare chi si candida e valutare cosa hanno fatto nella vita. In campagna elettorale di chiacchiere se ne sentono tante, e probabilmente i programmi elettorali di tutti i partiti sono i migliori possibili. Non è quindi il programma elettorale da vedere, ma è da considerare e pesare la storia politica di ognuno di noi, capire cosa ha fatto nella vita per avere la certezza che forse qualcosa potrà fare in futuro. Per questo mi meraviglio che i miei due avversari scappino, hanno una paura e una fifa incredibile, io non mangio e non li picchio, e sono pronto ad andare nella sede dei 5 stelle e del centro sinistra; vado da solo per un confronto pubblico con il mio avversario, sono pronto ad andare dove vogliono, quando vogliono e come vogliono.

a cura di Vincenza Lourdes Varone

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