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Castellammare di Stabia

ESCLUSIVA-Roberto Amodio: Quest’anno ci è mancata la giusta cattiveria. Serve più umiltà…

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Le parole di Roberto Amodio in esclusiva a ViviRadioWeb

Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato le impressioni, di Roberto Amodio, grande ex Capitano della Juve Stabia ed ora tra i principali consiglieri del Patron Manniello.

Ecco le parole di Amodio al Pungiglione Stabiese:

È stato un’annata insidiosa, tante problematiche in casa gialloblu. Alla fine la Juve Stabia ha raggiunto l’obiettivo salvezza: Sicuramente è stato un campionato particolare caratterizzato da un inizio travagliato. Si tende sempre a guardare l’anno prima dove però non c’erano aspettative, in rosa c’erano comunque calciatori di qualità che in Lega Pro facevano la differenza. Quest’anno si è cambiato totalmente anche confermando quei 4-5 elementi di qualità, poi purtroppo vuoi i tantissimi infortuni e vuoi che la squadra non ha trovato subito la giusta dimensione, alla fine la Juve Stabia si è ritrovata in un imbuto dal quale non è riuscita a risalire. La salvezza è diventata una priorità, il minimo obiettivo stagionale nonostante non sia stato facile visto si rischiava che venisse meno l’entusiasmo di tutte le componenti nel momento topico della stagione, anche perché il torneo ha nascosto sempre le sue insidie. Ci siamo salvati in anticipo senza dover aspettare le restanti ultime giornate, per fortuna direi, sicuramente contro Monopoli e Foggia sarebbero state partite difficilissime.

Da calciatore, nonché ex capitano della Juve Stabia targata Fiore, nell’annata ’95-96 hai vissuto l’esperienza di una salvezza sofferta ai playout contro il Nola: Si, fu l’unica annata balorda laddove fummo costretti a salvarci attraverso la lotteria dei playout. Rientrai in rosa solo nel mese di gennaio, invece per quanto riguarda l’unica retrocessione non l’ho vissuta da calciatore, non facevo più parte di quella squadra visto che lasciai la Juve Stabia appena l’anno prima. Mi preme dire che bisogna ricercare quei calciatori che abbiano la giusta mentalità e voglia di fare. Ho notato che quest’anno molte squadre sono venute qui a Castellammare senza temere il fattore Menti. Bisogna ben ponderare il carattere dei calciatori nella costruzione della squadra.

Per l’anno prossimo si parla di Gaetano Fontana, da allenatore non ha ancora dimostrato il suo valore, pensi che sia in grado di traghettare la Juve Stabia verso risultati importanti: Sono decisioni che spettano alla società se puntare o meno su un giovane allenatore. Sicuramente è un allenatore molto preparato, è un ragazzo che non lascia nulla al caso, si documenta, ha vissuto lo spogliatoio e penso che sicuramente avrà un minimo di esperienza. Alla fine non credo che sia difficile gestire le esigenze di questa piazza, e penso che nell’ eventualità si faccia trovare pronto. Naturalmente bisogna far attenzione nel ricercare calciatori con un minimo di cattiveria e attaccamento alla maglia. Oggi noto molta superficialità e sono solo in pochi a salvarsi, in un campionato che richiede tanta personalità. Non a caso un tecnico grintoso come Auteri che ha saputo trasmettere il proprio credo ha poi vinto il campionato con una rosa che aveva voglia di fare dal punto di vista caratteriale ed infatti il Benevento quest’anno è arrivato fino in fondo. Fontana conosce bene i valori, le difficoltà e le esigenze della piazza, se dovesse essere lui il nuovo mister, sono certo che sia in grado di costruire una squadra che abbia attributi andando a scegliere uomini congeniali al progetto.

Dell’attuale rosa chi reputi si possa ancora puntare per l’anno venturo: Sono valutazioni che dovrà fare la società in unione con il nuovo allenatore. L’importante è che si facciano scelte ponderate con criterio, all’occorrenza abbiamo bisogno di uomini che in campo abbiano cattiveria agonistica. Francamente non mi è piaciuto il rendimento che ha avuto la squadra in casa, voglio pure giustificare varie manchevolezze di natura tecnica, ma non tollero la mancanza di grinta e voglia di voler fare, caratteristica fondamentale che da sempre garantiscono una spinta in più. Quest’anno molti calciatori lì ho visti troppo superficiali e leggeri, siamo stai fortunati, non oso immaginare le difficoltà nell’eventualità che si sarebbero riscontrate in quel di Monopoli e in casa contro il Foggia con una rosa falcidiata dalle influenze.

In merito alle debacle di Monopoli e in ultima contro il Foggia, i tifosi sono adirati non tanto per la sconfitta, quanto l’atteggiamento della squadra: I tifosi hanno ragione, non si può subire un passivo pesante con un netto 4-0 in trasferta prima, e vedere il Foggia poi, passeggiare dopo solo 20 minuti di gioco quando anche i nostri avversari avevano già la testa ai playoff. Qui si nota il vero calcolatore che farà carriera e viceversa, non bisogna meravigliarsi, molti di loro hanno una mentalità sbagliata, si illudono facilmente e secondo me non faranno carriera.

Un tuo giudizio sull’operato di Zavettieri: ll tecnico è venuto qui in un momento di emergenza, ha cercato inutilmente di trasmettere qualcosa senza riuscirci. Anche noi ci aspettavamo un risultato diverso; però posso dire che ho visto che ha lavorato con molta professionalità, cercando di trasmettere sempre il massimo alla squadra. Ovviamente poi non conosco nel dettaglio i rapporti che aveva con i calciatori. Qui ognuno pensa solo ai propri interessi, oggi questo è il mondo del calcio, non si pensa più all’obiettivo. Una squadra che francamente non era partita per disputare un campionato anomalo e tantomeno salvarsi alla penultima di campionato. Io in qualità di direttore sportivo, se dovessi valutare una situazione del genere, tendo ad ammirare quei club che tendono ad inculcare la giusta cattiveria. La Juventus in Italia insegna, ha entusiasmo e grinta, in rosa calciatori pronti a cedere la staffetta, ognuno si sacrifica per il compagno di reparto, vedi Morata, è sicuramente da ammirare, lui che è il primo ad abbracciare Zaza quando fa gol, e tutti sono uniti per raggiungere in coesione lo stesso obiettivo. Il Benevento ha vinto il campionato, e in realtà ha vinto il gruppo che ha assimilato l’obiettivo finale. A Caserta si sono rotti gli equilibri dopo la sessione invernale di calciomercato, pagando errori di valutazione a mio avviso, puntando su calciatori che avevano una mentalità differente e stipendi non in linea con il resto della rosa. Questo fa pensare l’importanza dell’equilibrio in un qualsiasi spogliatoio, contano più i valori al di la di un bravo allenatore.


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