Alessandro Renica ai microfoni di Vivicentro.it
Ha giocato con i grandissimi della storia del Napoli: da Bruscolotti, a Careca, passando per Diego Armando Maradona. Con la casacca azzurra, ha segnato pure 10 gol in sei stagioni, che non fanno mai male. E se per un attaccante è poca roba, per un difensore è oro, oro inestimabile. Alessandro Renica non è uno qualunque per la piazza partenopea, e non lo sarà mai. Nel suo personalissimo palmares, Renica può vantare di due scudetti e una coppa Uefa vinta e di due reti siglate alla nemica di sempre, la Juventus. Intervenuto, in esclusiva, ai microfoni di Vivicentro.it, l’ex difensore azzurro ha commentato l’ultimo match di Champions degli uomini di Sarri, ricordando il suo vecchio Napoli e ammonendo, tra l’altro, anche piuttosto vivacemente il sistema calcio italiano.
Prima partita in Champions per il Napoli, prima vittoria. E’ andata piuttosto bene, no?
“Ho visto la partita del Napoli ieri sera e i ragazzi di Sarri hanno confermato ciò che pensavo. Il Napoli è una squadra che quando va in campo sa quello che deve fare. Sarri ha cambiato il gioco, soprattutto quello per le punte in funzione di Milik. Fermo restando che Higuain è un giocatore insostituibile e in futuro questa assenza si sentirà di più, il Napoli potrà togliere soddisfazioni ai tifosi. Gli azzurri sono comunque una squadra completa, per le possibilità che si hanno, per il progetto che gli azzurri vogliono portare avanti, cambiando pelle velocemente, perché rinunciando al Pipita, il Napoli ha rinunciato a qualcosa di veramente importante, insostituibile, ma non per certo a causa loro. E’ tutto da vedere, le prospettive sono interessanti”.
Errore per Albiol all’inizio di match, che poi ha portato al gol della Dinamo. Alla fine però proprio lo spagnolo è risultato uno dei migliori in campo.
“La difesa a Kiev mi ha colpito, nonostante l’errore iniziale commesso da Albiol. Stiamo parlando di persone, non di robot, tutti possiamo sbagliare, figuriamoci un giocatore. L’importante è ritrovare subito la concentrazione e non demoralizzarsi, perdendo la propria autostima. E’ successo ad un difensore, può capitare anche ad un attaccante che sbaglia un gol a porta vuota”.
Erano altri tempi, altri giocatori, ma quel Napoli ha fatto davvero emozionare…
“E’ passato tanto tempo. Allora gli azzurri a livello di rosa erano forse i più forti in Itala. Oltre ad avere Maradona, il più grande giocatore di tutti i tempi, aveva un gruppo di giocatori di livello veramente importante, ma non si può fare un paragone con questo attuale. Il campionato d’allora era più “italianizzato”, c’erano molti più italiani che stranieri e quindi è difficile mettere a confronto. Posso dire, però, che quel Napoli aveva più qualità e poteva affrontare compagini come la Juventus o con le grandi squadre. Le emozioni che ti regala la città di Napoli quando vinci qualcosa di importante, non le trovi da nessuna parte. E’ difficile descrivere quanto sono state forti queste emozioni perché bisogna viverle. E’ stato qualcosa di indescrivibile”.
Si dovranno aspettare altri 30 anni per vedere il Napoli vincere qualcosa?
“Il Napoli attuale non vincerà per un altro bel po’ di tempo. Nutrivo speranze per l’anno scorso, ma non credo che ad oggi gli azzurri possano vincere. La Juventus è troppo avanti. Il Napoli deve confermarsi al secondo o al terzo posto“.
Contro la Dinamo, il Napoli è sceso in campo con una formazione composta esclusivamente da stranieri….
“Questo Napoli non mi appassiona tantissimo, semplicemente per questo fatto: ci sono troppi stranieri in campo. Quando son troppi, son troppi. Il Napoli ce l’ho sempre nel cuore, però al momento tifo Sassuolo. Non piace questo campionato, non mi ci rivedo. Non è giusto per i nostri giovani a cui non diamo fiducia. Sono loro che stanno subendo questa internalizzazione. Secondo me, ripeto, è ingiusto. Ci sarebbero numerosi napoletani che potrebbero giocare titolari. Se Sarri avesse avuto Immobile o Criscito in rosa, certamente non credo che non avrebbe ottenuto riscontri positivi. Questo fatto di non vedere nemmeno un calciatore napoletano, ricordiamo i vari Cannavaro e Ferrara, non mi piace”.
a cura di Delia Starace
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