Le sue parole in esclusiva a ViViCentro
Valerio Nava, esterno destro della Juve Stabia, è stato raggiunto, in esclusiva, dalla redazione di ViViCentro.it. Queste le sue dichiarazioni:
Sei arrivato per giocartela alla pari con Cancellotti, poi la sua partenza e per te il via libera iniziale. Impatto positivo… “Sì, impatto molto positivo. Mi sono ambientato subito bene, anche quando è andato via Tommaso, nulla è cambiato. Tutti ce la giochiamo alla pari”.
Ora ti contendi il posto con Pietro Dentice, un ballottaggio costante che fa sempre bene e aiuta a crescere… “La sana competizione è giusto che ci sia. Fa bene a me e al gruppo”.
Prestazioni alternanti, bene poi qualche errore. Quale, secondo te, il punto nel quale devi migliorare? “Secondo me devo migliorare maggiormente la fase difensiva, però, di recente ho fatto passi da gigante. In effetti tutto il reparto arretrato deve ancora apprendere i giusti movimenti e certi meccanismi che verranno col tempo. Bisogna solo lavorarci”.
Contro la Sicula Leonzio sei tornato a Catania, che effetto ti ha fatto? “Un ottimo effetto. A Catania, anche se solo per sei mesi, sono stato alla grande. E’ sempre bello ritornarci”.
Ma ci spieghi cosa è accaduto sul calcio di rigore? “Io dalla panchina non ho capito nulla. C’è stato un rapido passaggio tra i due giocatori avversari vicini al dischetto, dopodiché c’è il dubbio su cosa sia successo. E’ stato un episodio strano, ancora nessuno riesce a darne una spiegazione. Per noi è stato meglio così”.
Dopo le sconfitte con Bisceglie e Lecce, il pari contro la Sicula Leonzio. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? “Contro la Sicula non abbiamo sciorinato una grande prestazione. Però, riuscire a portare un punto a casa è sempre una nota positiva. Non siamo molto soddisfatti di come è andata la gara ed è per questo che in noi cresce sempre di più la voglia di rivalsa”.
Ora l’Akragas, servono i tre punti contro una diretta concorrente… “Dobbiamo cercare di andare a Siracusa con l’obiettivo di agguantare l’intera posta in palio. Faremo fatica ad imporre il nostro gioco perché affronteremo una squadra in salute, reduce dal pareggio con il Lecce. Sarà un match tosto contro un avversario fastidioso, ma abbiamo l’obbligo di centrare il nostro obiettivo”.
Sei nativo della provincia di Bergamo, Calcinate. A Bergamo sei cresciuto anche calcisticamente prima di girare un po’ in prestito. Quale l’esperienza più significativa per te? “A Bergamo ho vissuto a lungo anche calcisticamente dove ho imparato tantissimo. Dopodiché ho girato un po’, traendo insegnamenti positivi per la mia crescita. Ovunque sono stato ho portato via qualcosa di costruttivo, aumentando il mio bagaglio personale. L’esperienza più significativa è stata quella di Cittadella seguita a ruota da quella di Carpi”.
A Castellammare di Stabia come ti trovi? “A Castellammare mi trovo da Dio. Vivo a Pompei, però, frequento spesso il centro”.
Con chi hai legato di più dei tuoi compagni? “Il nostro è un gruppo talmente giovane che ho legato facilmente con tutti. Farei fatica ad individuarne uno con cui ho un rapporto più stretto”.
Siete una squadra molto giovane, non mancano calciatori esperti. Con Caserta per raggiungere quale obiettivo? “Il nostro chiodo fisso è quello di migliorarci partita dopo partita e tentare di arrivare più avanti possibile. Ora è il momento di fare un passo alla volta, le somme le tireremo a fine campionato”.
Casoncelli o spaghetto alle vongole? “Casoncelli…tutta la vita”.
Pizza o polenta? “Tra le due non saprei cosa scegliere. Sono un amante della pizza, ma la domenica la polenta a casa della nonna è sempre qualcosa di speciale”.
Chiudi per un attimo gli occhi: cosa sogni per la fine della stagione e, quindi, per la tua carriera futura? “Spero di crescere tanto, di arrivare più in alto possibile e soprattutto di dare una grossa mano alla Juve Stabia. Infine per la mia carriera futura sogno di ritornare a Bergamo e di potermela giocare lì dove sono cresciuto”.
a cura di Ciro Novellino
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