Le sue parole in esclusiva
A L’Orda Azzurra, programma che va in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it, è intervenuto, in esclusiva, l’ex portiere del Napoli, Matteo Gianello:
La sconfitta di Roma ha permesso ai giallorossi di portarsi a soli due punti dal Napoli…
“Una sconfitta identica a quella maturata a Torino contro la Juventus, sicuramente la classifica si è accorciato ma la squadra ha le potenzialità di qualificarsi in Champions senza passare per i preliminari. Lunedì sera il Napoli deve scendere in campo con la Giusta tranquillità, affronterà l’Atalanta che non ha più nulla da chiedere a questo campionato conoscendo il risultato della Roma a Genova. Sono, comunque, quelle partite che possono creare situazioni inaspettate ma ribadisco che questa squadra ha tutte le carte in regola per blindare il secondo posto”.
Come ti spieghi le troppe disattenzioni in apertura e chiusura di match?
“E’ difficile da spiegare. In partite come quella di Roma la tensione è altissima considerata la posta in palio ma, del resto, se andiamo ad analizzare nel complesso sia la trasferta dell’ Olimpico che quella di Torino, entrambe le sfide potevano finire in parità poiché il Napoli non ha demeritato. C’è tanto rammarico per non aver centrato lo scudetto, visto il campionato straordinario della Juventus, ma il secondo posto è alla portata”.
Con Reina, oltre al ruolo, condividi un legame profondo con la città di Napoli, nonostante tu sia nativo della provincia di Verona…
“Sono andato via da Napoli nel 2011 per situazioni che conosciamo tutti e di cui è meglio non parlare. Vi è il detto: quando arrivi a Napoli piangi due volte, quando arrivi e quando parti. A me è capitato questo: sono arrivato non piangendo perché avevo la possibilità di giocare in un grande club e non nego che, quando sono andato via, ho pianto una seconda volta: si è creato davvero un legame fantastico e tutt’ora ha ancora contatti con tante persone in città, in sette anni hanno avuto la possibilità di conoscermi sul piano umano. Il Napoli mi ha dato la possibilità di giocare a certi livelli e di vivere emozioni indimenticabili, la maglia azzurra è come una seconda pelle”.
Come si interpreta il ruolo di vice, soprattutto alle spalle di un portiere come Reina?
“Pepe è davvero un mostro, ha un’ enorme personalità. Per tanti anni sono stato un vice ed è un ruolo non facile da accettare: se si è presuntuosi bisogna cambiare aria perché è un ruolo in cui bisogna saper aspettare il momento giusto per mettersi a disposizione dell’ allenatore e del gruppo. Anche in panchina il Napoli non è messo male: Gabriel è un ragazzo talentuoso che ha fatto molto bene nella scorsa stagione, è normale che non è facile giocare solo un paio di partite all’ anno”.
Ionita è l’uomo giusto per il centrocampo azzurro?
“Ho avuto modo di seguirlo nel derby contro il Chievo dove, tra l’ altro, ha realizzato un gol fantastico. Sicuramente è un buon centrocampista abile con entrambi i piedi, potrebbe essere un buon acquisto in prospettiva soprattutto considerando il fatto che il Napoli è impegnato su più fronti. Quest’anno gli azzurri hanno fatto un ottimo campionato e anche nella prossima stagione lotteranno per lo scudetto”.
a cura di Ciro Novellino
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