Le sue parole in esclusiva
a href="https://vivicentro.it/sport/juvestabia/juve-stabia-primo-piano-giovanili/ufficiale-settore-giovanile-juve-stabia-responsabile-mainolfi-prolunga-suo-contratto/">Accordo firmato, Saby Mainolfi rinnova come responsabile del settore giovanile, alla Juve Stabia per due anni, fino al giugno del 2020. Non potevamo non festeggiare con lui, chiamando chi Mainolfi lo conosce, ovvero il suo scopritore, colui che l’ha lanciato in questo mondo. La redazione di ViViCentro.it ha raggiunto, in esclusiva, Carlo Gardani, scopritore anche di Buffon, Calaiò, Giuseppe Rossi e Rosina, tra gli altri.
Se le dico Saby Mainolfi, cosa le viene in mente?
“Un ragazzo giovane, vivace, preparato, umile e l’unico che sapeva entrare nel contraddittorio positivo. Quando si prospettava qualcosa, a livello tecnico, verso i nostri giovani, non era tutto chiaro solo perchè si portava il nome del Parma. Bisogna avere la capacità di dare un input diverso e preparare al cambiamento, anche se il mercato degli stranieri bloccò un po’ tutto quello che si stava facendo allora coi giovani. Saby è stata una scoperta fulminea proprio, un colpo di fulmine, nel senso sportivo, tra tanti che dicevano sempre si, tanto andava bene, mentre lui ebbe il coraggio di contraddire, pensando ad una gestione differente”.
Eppure fu una scoperta quasi casuale la sua, era il 2001/02 in una riunione con tecnici di scuole calcio affiliate Parma in Campania. Fu nominato istruttore dei tecnici delle 42 affiliate…
“Esatto. Era una potenza, una persona che come uomo e sportivo da 110 e lode. Una scoperta entusiasmante e positiva. Ebbe il coraggio di affrontare questi marpioni del calcio e di imporre un cambiamento”.
Le è sempre piaciuta la sua voglia di guardare alla perfezione tecnica, al di là della struttura fisica…
“E’ un po’ come me. L’ho sempre pensata anche io così. Sono un po’ Robin Hood, difendo i gracilini che hanno, però, caratteristiche enormi. Vanno solo accompagnati nella crescita”.
Perugia, poi Parma…
“La parte peggiore della mia vita sportiva. Ho passato a Parma 12 anni stupendi, poi il Perugia, il Messina, la Lazio, collaborazioni con Moggi, ma non mi sono piaciuto. Non era più il mio calcio. Tanti che credevano di essere arrivati, ma tra gli uomini migliori avevo Saby!”
Le qualità erano grandi, so che gli ripeteva che ‘se avesse messo la freccia non lo si prendeva più…”
“E’ proprio così! Lui aveva un motore di una Ferrari dentro una 500, andava cambiata la carrozzeria. Una delle sorprese migliori, una delle poche persone, nel mondo professionistico, anche se settore giovanile, che faceva ciò che pensava. Non era il solito tontolone!”
Oggi è riferimento del settore giovanile della Juve Stabia, con talenti scovati in ogni dove
“La Juve Stabia ha vinto un terno al lotto con Saby. E’ un talento naturale, ma soprattutto una persona umile che continua ad aggiornarsi. Va avanti, si è rifatto, se mantiene questo standard, può raggiungere altri traguardi”.
Nelle ultime settimane, poi, Brignola con il suo gol ha dato un’ulteriore spinta
“Ho letto qualcosa e sono contento per lui. Anche se non vedo più il calcio come prima, è questo un calcio che non mi appartiene più. Io avuto le mie sensazioni migliori al sud, ostacoli ma anche gioie. E’ giusto far andare avanti ciò che sempre è giusto. Gente come Saby deve continuare a seminare, la Juve Stabia ha fatto la scelta buono. Spero che il mio fiore possa sbocciare ancora tante primavere”.
a cura di Ciro Novellino
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