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Castellammare di Stabia

ESCLUSIVA – Danilo Rufini: “Fontana tecnico competente e perfezionista. La piazza è rimasta nel mio cuore”

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Danilo Rufini è intervenuto al Pungiglione Stabiese.

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el corso della puntata de “Il Pungiglione Stabiese”, programma radiofonico a cura della nostra redazione, abbiamo avuto come nostro ospite telefonico l’ex calciatore della Juve Stabia Danilo Rufini. Ecco alcuni frammenti della lunga intervista concessaci:

In questi anni da allenatore ha ottenuto tante soddisfazioni dimostrando di valere. Adesso è in attesa di trovare un nuovo club: Dopo l’esperienza aperta e chiusa nel giro di 20 giorni a Brindisi dove avevo trovato un accordo quinquennale per andare in Lega Pro è poi saltato per motivi vari, adesso sto in attesa di trovare la soluzione giusta che possa soddisfare le mie ambizioni. Nel frattempo ho organizzato una squadra di disoccupati della zona e con la collaborazione di alcuni amici, abbiamo anche organizzato delle amichevoli con club di serie D togliendoci grosse soddisfazioni visto che tutti i ragazzi della selezione hanno trovato occupazione. Da allenatore in 5 anni ho vinto due campionati, una Coppa Italia e ottenuto una salvezza miracolosa in serie D, ma non sempre i meriti vengono premiati. Continuo a crederci, studio e non mollo mai osservando le partite in attesa di trovare a breve la soluzione giusta.

In Lega Pro adesso vi è una nuova regola che prevede tanti under, diversi calciatori riscontrano difficoltà a trovare una sistemazione, ecco, un suo auspicio per la tua categoria: Sono convinto che il calciatore valido non avrà bisogno di mettersi in gioco per rivalutarsi. Secondo un mio modesto parere sono dell’idea che un allenatore in genere non guarda l’età del ragazzo ma la sua utilità. Per quanto riguarda gli allenatori secondo me bisogna guardare ai meriti e alla competenza, è normale che ci sono delle possibilità per dimostrare quanto si vale, ed è pure normale che le occasioni non capitano a tutti. Esempio lampante il tecnico Sarri che dalla seconda categoria è arrivato in serie A a 60 anni; magari poteva arrivarci già 15 anni fa ad allenare nella massima serie, ma evidentemente non avrà avuto l’occasione giusta; a differenza magari di qualcun’altro che senza gavetta ha subito allenato piazze importanti. Bisogna guardare anche a come si lavora, vincere un campionato da non favorito ha sicuramente una valenza doppia rispetto a chi vince con uno squadrone. Poi magari per un giovane come me che ha ottenuto risultati importanti con squadre normali sarà atteso poi dalla cosiddetta “prova del nove” per capire poi se riuscirà ad ottenere risultati importanti con una riconferma. Personalmente penso che se un calciatore che funge da leader in campo, nonostante l’età, sarà poi in grado a calarsi nella psicologia di uno spogliatoio, in quanto la bravura non ha età. All’estero a 18 anni già diversi calciatori giocano titolari in Nazionale, ma è un discorso lungo, si dovrebbe ripartire dalla ristrutturazione dei vivai, iniziando dalla qualità dei vari istruttori nei settori giovanili.

Ecco mister, restando in tema, esiste un’altra piaga soprattutto qui nel meridione; ci sono allenatori purtroppo sponsorizzati che allenano a discapito di chi non è sponsorizzato, o quantomeno ricevono uno stipendio da fame: Il discorso delle sponsorizzazioni nasce perché anche nel calcio c’è crisi. Quando si spera di allenare in società che hanno problemi finanziari, è normale che fa comodo ai club l’allenatore che gli porta sponsor. Appare evidente poi che si va a perdere in termini di qualità. Sono però dell’idea che società importanti puntano sulla competenza e non giocando a risparmio. La colpa e sicuramente degli allenatori in primis, e nella fattispecie delle società che non hanno progetto e le basi per lavorare. Discorso diverso è avere la possibilità di gestire e di lavorare stabilendo il budget da spendere cercando di restare in quei parametri anche a costo di prendere un calciatore in meno. Anche non spendendo tanto si riescono ad ottenere dei risultati. Il lavoro ripaga sempre e i risultati si ottengono né con i nomi e né tantomeno con gli ingaggi; pertanto penso che alla base di tutto occorre il lavoro e la passione, e insistere di più negli allenamenti qualora ci siano le lacune del caso.

La Juve Stabia ha centrato la sua quarta vittoria di fila. Al Menti sta ritornando l’entusiasmo di un tempo, lei ha avuto modo di seguire le vespe e soprattutto le piace l’idea di gioco di mister Fontana: Si, lui lavora tanto e ha passione. È giovane e competente, non ho avuto modo di vederlo lavorare ma so che è un perfezionista. In campo quando una squadra ha idea di gioco e un’identità significa che l’allenatore è bravo e riesce a farsi ascoltare dei calciatori. Al di là delle quattro vittorie, l’importante è avere queste prerogative, dopo alla lunga chi lavora ottiene i risultati. Ritengo che le quattro vittorie siano importanti e da sprono per la piazza e per chi lavora; è ritornato l’entusiasmo e di questo ne sono contentissimo. Stimo Gaetano in primis perché è un giovane che aveva personalità già da giovane, e essendo lui una persona intelligente con voglia di migliorare resterà leader anche nelle vesti di allenatore per le qualità citate. Secondo me la Juve Stabia deve puntare alla giornata come sta facendo esprimendo un buon calcio. È normale che la Lega Pro resti pur sempre un campionato difficile, ci sono squadre attrezzatissime per vincere, ma non sempre ha la meglio la squadra blasonata, ma spesso vince il gruppo e le idee di gioco.

Presto riavremo  l’onore di rivederla al Menti: Almeno un paio di volte all’anno so venuto e stranamente la Juve Stabia ha sempre pareggiato. Scherzi a parte, torno sempre con piacere in compagnia di amici perché ancora oggi continuo a parlare dalla mia esperienza vissuta qui a Castellammare. I tifosi sono rimasti legati con me e io con loro. La piazza è rimasta nel mio cuore e ci sono ricordi indelebili, con la speranza di rivedere un Menti stracolmo, e vi assicuro che era uno spettacolo per noi calciatori poterci giocare. Sono convinto che se la Juve Stabia continuerà ad esprimere un buon gioco ottenendo risultati, riuscirà a trascinare anche i suoi tifosi e ricreare quell’entusiasmo che c’era ai vecchi tempi.

Un giudizio sul campionato: Mi auguro che la Juve Stabia vinca il campionato o magari anche attraverso i playoff senza però assilli cercando di costruire la promozione giornata dopo giornata. Vedo favorite le solite pugliesi, Lecce e Foggia hanno un organico forte poi subito a seguire Juve Stabia e Matera con il Cosenza che potrebbe risultare come possibile outsider. Il Catania? Secondo me no perché non ha la solidità per ambire al salto di categoria e entusiasmo tra la gente. Il Foggia l’anno scorso è stata la squadra che ha speso più di tutti e ha fallito l’obiettivo, un po’ come ha fatto il Benevento per tanti anni, e poi nell’anno che ha speso meno ha ottenuto la promozione. Con questo voglio concludere dicendo che non è direttamente proporzionale spendere tanto per vincere il campionato.

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