La Commissione Europea, nel 2020 ha stabilito una strategia Europea per l’Idrogeno, il così detto, Green Deal Europeo.
Tale obiettivo è quello di realizzare, entro 2050 dei siti per la produzione di Idrogeno verde, dando vita alle Hydrogen Valleys.
I
l perno della questione, riguarda la produzione dell’Idrogeno, e per questo sarebbe opportuno fare chiarezza sulle diverse tipologie.
Distinguiamo l’Idrogeno, che arriva da fonti rinnovabili, detto Idrogeno Verde ( proveniente da Energia Solare, Eolica o Idroelettrica.
Oppure, parliamo di Idrogeno Grigio, che proviene da una lavorazione del Metano ( e quindi, dà un prodotto altamente inquinante, perché non viene catturato il Carbonio (C).
In tutto questo, qual è la posizione dell’ITALIA? Possiamo dire che, il nostro paese non è escluso dal programma europeo, anzi.
La Centrale di Idrogeno Italiana, dovrebbe nascere ad Ancona, nell’ex stabilimento della Montedison. Parliamo di un investimento di circa 70 milioni di euro.
Un progetto, che porterà alla bonifica, e alla riqualificazione dell’area, da completare entro giugno 2026.
Un progetto ambizioso quello della Società Renco, una dei leader del settore a livello mondiale.
L’azienda ha come obiettivo, la realizzazione di 30 megawatt di agrivoltaico di energia da immettere nella rete.
L’impianto utilizzerà, l’elettrolisi dell’acqua per produrre Idrogeno Verde, sfruttando, l’energia di un impianto fotovoltaico dedicato da 7,8MWp, parliamo di un processo produttivo ecosostenibile, privo di emissioni di Gas Serra.
Come consecutio temporum, sarà realizzata, una Stazione di Rifornimento per veicoli ad Idrogeno.
L’obiettivo, dell’UE è quello di creare ecosistemi locali, di produzione e utilizzo dell’idrogeno verde.
L’obiettivo principale, è creare valli di idrogeno, in aree industriali dismesse, agricole o urbane, dove la produzione, la distribuzione e consumo di idrogeno verde siano interconnessi.
L’altro obiettivo principale, è ridurre le emissioni e diminuire il consumo di combustibili fossili. Quindi è necessario, attuare degli studi di fattibilità, per individuare le aree più adatte.
Naturalmente per fare tutto ciò, è necessario prendere in esame aspetti come: la logistica, la domanda da idrogeno e accessibilità alle risorse rinnovabili ed identificare le tecnologie e delle infrastrutture necessarie come: Es. Elettrolizzatori e Stoccaggio.
In Europa, sono attivi 109 siti in Germania, che è il leader indiscusso, ai pochissimi presenti in Estonia, Islanda, Irlanda, Lituania e Slovenia: in essi si contano uno o due impianti.
La Polonia, per esempio, è il secondo in Europa per numero di impianti: ne conta 148, “un numero sorprendente che potrebbe riflettere un crescente investimento nelle tecnologie di energia rinnovabile e una risposta alle esigenze energetiche interne”, (Fonte di una ricerca: dell’Università Roma Tre, della Niccolò Cusano e della LUM di Bari).
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