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Il Napoli palleggia in faccia all’Inter e la batte con merito: è 3-1 sui nerazzurri al Maradona

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ditoriale: Il Napoli di Luciano Spalletti batte con pieno merito l’Inter di Simone Inzaghi per 3-1, nella 36esima giornata di serie A. Allo stadio Maradona non c’è mai stata partita, assai più di quanto dica il risultato finale. Una prestazione di superiorità netta, quella con cui gli azzurri hanno la meglio sui meneghini, spenti e quasi sempre succubi della manovra dei padroni di casa. Un altro attestato dello splendido torneo disputato dai partenopei, soprattutto se si considera che i rivali nerazzurri saranno gli sfidanti del Manchester City nella finale di Champion’s League.

Napoli nella storia: tutte le altre 19 di campionato sono state battute almeno una volta, tra andata e ritorno. All’appello mancava soltanto, appunto, il biscione nerazzurro: detto fatto.

Napoli che potrebbe, ulteriormente, (ri)scrivere la propria storia qualora battesse anche Bologna e Sampdoria nelle ultime 2 gare finali rimaste: a quel punto, gli azzurri chiuderebbero a 92 punti, 1 in più dei 91 conquistati dalla banda di Maurizio Sarri nel 2018 ( finora record assoluto in quasi 97 anni di maglia azzurra).

Le premesse del nostro editoriale su Napoli – Inter

Formazione tipo per la capolista, che per la grande sfida propone di nuovo titolari Meret, Kim, Di Lorenzo e Kvara. Confermati tutti gli altri capisaldi: da Rrahmani ad Olivera, da Anguissa a Lobotka, passando per Zielinski, Osihmen ed Elmas ( quest’ultimo preferito a Politano dall’inizio).

Simone Inzaghi opera un turn-over piuttosto ampio: D’Ambrosio, Bellanova, Asslani, Gagliardini, Gosens e Correa hanno la meglio, dal primo minuto, su Darmian, Dumfries, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco e Lautaro.

Titolari, comunque, Onana, De Vrij, Bastoni, Barella e Lukaku.

Il Maradona è il solito catino entusiasmante degli ultimi tempi: sold-out e spalti gremiti in una cornice da applausi, alla penultima gara casalinga degli azzurri in stagione.

Il racconto nel nostro editoriale di Napoli – Inter

Pronti-via e il Napoli ci mette davvero poco ad impadronirsi del pallone e della supremazia territoriale. Le prime due vere palle goal, arrivano tra il 12esimo e il 17esimo, con un protagonista davvero insolito: Zambo Anguissa. Il centrocampista camerunense, in una prima occasione, riceve palla in area su invito di Zielinski dopo un calcio di punizione battuto a sorpresa ma il suo diagonale sfila a lato di poco. In una seconda circostanza, è bravissimo a girarsi in un fazzoletto dal limite e a tentare la conclusione a sorpresa: Onana sarebbe battuto ma la sfera stavolta fa la barba al palo e sfila fuori di pochissimo.

Al 18esimo, ammonito Gagliardini, per fallo ai danni di Di Lorenzo. E meriterebbe la seconda ammonizione, l’ex prodotto del settore giovanile dell’Atalanta, per un fallo altrettanto netto su Kvara al 24esimo: Marinelli, direttore di gara, incredibilmente lo grazia e scorda il cartellino nel taschino. Nel mezzo, un minuto prima dell’evento appena citato, Osihmen stacca in area su bel cross di Elmas dalla destra: la schiacciata è preda della presa comoda di Onana.

La capolista stordisce la finalista di Champion’s con un palleggio interminabile ed è la padrona incontrastata del campo: tuttavia il risultato non si sblocca e, dopo le 2 precedenti chances capitate ad Anguissa, latitano palle goal nitide per sbloccarla.

Al 41esimo, l’episodio che dà la spallata ulteriore all’inerzia del match; Gagliardini, ancora lui, finisce anzitempo sotto la doccia per un altro fallaccio su Anguissa: stavolta Marinelli non può proprio esimersi dal rifilare al numero 5 nerazzurro il secondo giallo della sua partita, che significa Inter in 10 e Napoli in superiorità numerica per oltre un tempo di gioco.

Dopo 1 minuto di recupero concesso, le squadre vanno a riposo col risultato di 0-0.

Il secondo tempo

La ripresa inizia con lo stesso copione visto nella prima frazione: Napoli che ha le chiavi in mano delle operazioni ed Inter tutta arroccata a protezione del pareggio, nel tentativo di utilizzare l’arma del contropiede come unica alternativa al piano partita, piuttosto scontato, proposto da Simone Inzaghi.

E’ Capitan Di Lorenzo, al 48esimo, a scaldare i guantoni di Onana: corner battuto in fretta, Giovanni è smarcato dentro l’area ma l’estremo difensore nerazzurro non si lascia sorprendere.

Le prime due sostituzioni arrivano al 57esimo e le opera entrambe mister Inzaghi: Bastoni e Barella fanno spazio ad Acerbi e Brozovic.

Zielinski prova la conclusione dalla distanza al 59esimo ma la palla sorvola la traversa. E’ pericolosa, invece, l’Inter al 63esimo a seguito di veloce azione in ripartenza: fondamentale, nella circostanza, Anguissa ad opporsi alla battuta a rete di Gosens.

Ammonito Elmas, tra gli azzurri, 60 secondi più tardi.

Al 66esimo, Kvara va alla conclusione dal limite dopo una serpentina delle sue ma trova la respinta attenta, ancora una volta, di un affidabile Onana.

Il vantaggio del Napoli

Che però nulla può quando Anguissa, poco più di un minuto più tardi, riceve palla in area girato alla porta, la controlla in un fazzoletto e spara un destro mortifero, che il connazionale nerazzurro tocca ma non può togliere dalla rete: il Napoli è in vantaggio, il Maradona è in tripudio.

Al 69esimo, prime sostituzioni anche per Spalletti: Elmas e Osihmen escono per Raspadori e Simeone.

Al 71esimo, ci prova ancora Kvara, ma stavolta per Onana la presa è facile.

Esce Kim, per Juan Jesus, al 74esimo tra gli azzurri, mentre allo stesso minuto Inzaghi risponde chiamando dalla panchina Dumfries per Bellanova e Dimarco per Correa.

Potrebbe raddoppiare al 77esimo Raspadori, quando ben imbeccato da Zielinski supera Onana in uscita, salvo trascinarsi palla sul fondo prima della conclusione.

Il 2-0 sarebbe cosa fatta, a tutti gli effetti, al 79esimo, ma la rete viene annullata a Simeone, che aveva spinto il pallone in fondo al sacco dopo perfetta assistenza di Kvara: goal in ripartenza degli azzurri però vanificato ancora una volta da una pessima decisione di Marinelli, che ravvisa un fallo inesistente di Zielinski in precedenza e tiene così il risultato ancora in bilico.

Sempre al 79esimo, dentro il Toro Martinez per Gosens: Inzaghi, così, esaurisce i suoi cambi.

Pareggio dell’Inter

All’82esimo, in modo del tutto casuale, l’Inter coglie l’immeritato pareggio: Dimarco vince un duello sulla corsia mancina e il suo invito trova pronto a centro-area Lukaku, che realizza il momentaneo 1-1 a Meret incolpevole.

Chi invece, nell’occasione del pareggio nerazzurro, ha più di qualche responsabilità, è Juan Jesus, troppo blando nella marcatura sul centravanti belga.

Appena dopo aver incassato l’1-1, Spalletti lancia Politano e Gaetano per Kvara e Zielinski, giocandosi così le ultime 2 sostituzioni a disposizione.

Il Napoli non ci sta e riprende a macinare gioco.

Il nuovo vantaggio del Napoli

All’85esimo, azzurri di nuovo in vantaggio, stavolta con un’autentica perla di Capitan Di Lorenzo: il numero 22 azzurro lascia partire uno splendido sinistro a giro da poco più di venti metri, che termina la sua corsa sotto all’incrocio dei pali lasciando Onana impietrito. E’ 2-1, gli azzurri tornano in vantaggio.

La fotografia dell’evanescenza dell’Inter evidenziata in questo nostro editoriale sta in un improbabile tentativo di pallonetto di Dimarco, che vede il portiere del Napoli, Meret, poco fuori dai pali e tenta di beffarlo all’89esimo: la palla sfila alta sopra la traversa.

Marinelli concede 4 minuti di recupero.

Il gol del “napoletano” Gaetano

Nel finale, al 94esimo, il Napoli coglie il meritato punto del 3-1: blitz di Gaetano che sradica un pallone a centrocampo e serve in profondità Simeone per il fulminio contropiede azzurro in campo aperto, il Cholito restituisce palla al numero 70 azzurro che guarda occhi negli occhi Onana e lo trafigge con un destro letale.

Per Gaetano, napoletano e cresciuto nelle Giovanili del Napoli, è il primo goal in serie A e al tempo stesso il primo goal ufficiale in maglia azzurra.

Commozione palpante sugli occhi, umidi di gioia, di questo giovane talento, a chiusura di un altro pomeriggio da incorniciare, per la banda di Luciano Spalletti.

La conclusione del nostro editoriale su Napoli – Inter

Che a 2 giornate dalla fine del campionato, con 86 punti in cascina, guarda sempre più spavalda le avversarie dietro sé, con l’aria fiera di chi sa d’aver compiuto un’impresa sportiva di cui forse – ancora – non si riesce a realizzare la piena portata.

E poco importa, almeno per ora, che il futuro sia ancora tutto da scrivere.

Tra il giallo Giuntoli, il mistero Spalletti e qualche partenza eccellente che potrebbe arrivare all’orizzonte.

Il pubblico del Maradona lo sa, forse un po’ si incupisce, ma più della malinconia può il grido di chi si è cucito un meritatissimo tricolore sul petto.

E vuol cantare, a squarciagola, “i Campioni dell’Italia siamo noi”, ora che “il sogno nel cuore” è una realtà che appartiene alla storia.


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