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EDITORIALE: Napoli impreciso e sventurato, Monza lucido e cannibale: cadono i neo-campioni d’Italia

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EDITORIALE: Ritorna alla sconfitta il Napoli in quel di Monza e agli azzurri non capitava, in campionato, dal 4-0 patito al “Maradona” contro il Milan lo scorso 4 Aprile.

In totale, è appena la quarta debacle in questa serie A, uno score che non può far altro che riconfermare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, lo straordinario cammino dei ragazzi di Luciano Spalletti.

Di certo, è la caduta meno influente. Gli azzurri si sono laureati campioni d’Italia già 10 giorni fa. La conquista del titolo permette loro di approcciare alle rimanenti gare in campionato con meno tensione emotiva, ormai già certi di aver conseguito uno storico risultato sportivo.

Spalletti approfitta della gara in Lombardia per fare rotazione

Il tecnico prova, dal primo minuto, qualche elemento della rosa che ha avuto pochissimo spazio fino a questo momento.

Rifiata capitan Di Lorenzo, il che è un’autentica notizia: prima panchina in stagione per lui.

Al suo posto dal primo minuto gioca Bereszynski, che finora s’era visto solo in Coppa Italia contro la Cremonese.

Turno di riposo anche per il muro coreano Kim Min Jae, rimpiazzato da Juan Jesus al centro della difesa a far coppia con Rrahmani.

Parte titolare pure Alessio Zerbin, che fa sedere Kvara (subentrato anche nella gara con la Fiorentina. Elmas è preferito a Politano sulla corsia di destra.

Il resto sono mosse quasi tutte scontate, salvo le indisponibilità degli infortunati.

Olivera copre la corsia mancina, mentre sono riconfermati dall’inizio Lobotka e Anguissa, con Zielinski ad agire alle spalle dell’unica punta Victor Osihmen.

Primo tempo di Monza – Napoli

Dopo appena 12 secondi dal fischio d’inizio, gli azzurri si affacciano dalle parti di Di Gregorio con un’incursione di Zielinski dopo una bella sponda di Osihmen: la conclusione è alta. Sembra il preludio ad un altro pomeriggio di festa, ma l’andamento della partita racconterà cose diverse.

Il Monza ci mette poco a ritrovare le proprie certezze: squadra che predilige manovrare partendo dal basso, cercando di attirare su di sé la pressione avversaria per innescare, con lunghi e precisi lanci, gli uomini di fascia Ciurria e Carlos Augusto, sempre molto vivaci e bravi a proporsi.

In mezzo, tanta qualità e tanto coraggio nel palleggio, tutte caratteristiche che non possono far altro che rimarcare la bontà del lavoro di Raffaele Palladino. Il tecnico ex Napoli, da quando ha rimpiazzato Giovanni Stroppa alla guida del club di Silvio Berlusconi, ha determinato una consequenziale crescita in termini di personalità e proposta di gioco della compagine bianco-rossa, ormai lontanissima parente della squadra impacciata e abulica vista nel primo scorcio di campionato.

E’ proprio da un’ariosa azione in ripartenza dei padroni di casa, ben orchestrata dalla propria difesa, che scaturisce il goal che sblocca il risultato al 18esimo. Caprari e Carlos Augusto duettano al limite dell’area, il brasiliano premia con una precisa imbucata l’inserimento a fari spenti dell’accorrente Matteo Pessina che si ritrova faccia a faccia con Gollini, superato dal tap-in di Dany Mota sulla conclusione del centrocampista ex Atalanta.

C’è un breve check del VAR dopo il goal di Mota, che però viene convalidato dopo pochi secondi. E’ 1-0 per i padroni di casa. Ammonito, al 23esimo, Caldirola per una brutta entrata su Osihmen.

Il Napoli, incassato il colpo, non riesce a scuotersi: numerose sono le imprecisioni tecniche di tanti interpreti. L’assenza di Kvara si fa sentire e Osihmen è lasciato troppo solo in mezzo ai difensori del Monza: a Victor non arrivano rifornimenti e per la linea difensiva di Raffaele Palladino non è compito arduo limitare il nigeriano.

Il Monza, dal canto suo,  nelle ripartenze crea spesso scompiglio, ma non si registra alcuna palla goal limpida per Caprari e compagni.

E’ vera palla goal, invece, per il Napoli, quella che giunge al 41esimo: una buona sponda di Rrahmani libera un violento destro di Anguissa in area, che Di Gregorio è bravo a smanacciare.

Il primo tempo si conclude così, dopo 1 minuto di recupero, col Napoli sotto di una rete.

Secondo tempo

Dal primo minuto della ripresa, subito un cambio per Spalletti: Kvara subentra a Zerbin.

E’ sciupone, al 49esimo, ancora Anguissa, che liberatosi fortunosamente in area, anziché calciare verso la porta, tenta un difficile assist per Osihmen al centro, preda di un intercetto di Caldirola.

E’ antica legge del calcio che spesso, ad un goal sbagliato, succeda un goal subito.

Questa legge si materializza al minuto 54: Izzo imbuca in profondità per Mota, che in area di rigore calcia trovando una buona risposta di Gollini. Sulla respinta dell’estremo difensore il più lesto ad avventarsi sulla palla è l’ex Petagna che lo trafigge con un sinistro imprendibile dopo una bella finta.

Il Monza trova così il raddoppio mentre non si registra certo, nella circostanza, una grossa performance corale della linea difensiva azzurra.

Il reparto difensivo azzurro è troppo molle e statica nel farsi infilzare con una scontata giocata in velocità.

E, come se non bastasse, 120 secondi dopo il raddoppio serve super Gollini per evitare che Dany Mota trovi il 3-0 e la doppietta personale. Scappato via in velocità, il portoghese calcia bene sul palo lungo ma trova un grande intervento del numero 95 azzurro.

Spalletti tenta di rivoluzionare la squadra al 63esimo: vanno dentro, tutti insieme appassionatamente, Di Lorenzo, Politano e Raspadori per Bereszynski, Elmas ed Anguissa.

Appena due minuti più tardi e il Napoli potrebbe accorciare le distanze: bel cross di Zielinski da poco fuori l’area monzese, svetta e colpisce Olivera ma la sfera finisce sul palo. Nulla di fatto.

Al 67esimo, episodio di moviola piuttosto discutibile: Osihmen si libera in area dalla marcatura di Pessina, viene steso in area. L’arbitro Cosso incredibilmente ravvede un fallo del bomber nigeriano e assegna calcio di punizione in favore dei padroni di casa, rifiutandosi anche di andare a rivedere l’episodio al VAR.

Un giallo che pesa parecchio su una direzione di gara già di suo non sempre condivisibile e che soprattutto nega al Napoli la possibilità concreta ( e legittima) di rientrare seriamente in partita.

Al 69esimo, entra Birindelli per Caprari tra le fila del Monza.

Al 72esimo, spalla a spalla in area, ai limiti del regolamento, tra Dany Mota e Politano, con l’esterno azzurro che cade in area: anche in quest’occasione, l’arbitro fa proseguire.

Cambia ancora Palladino al 76esimo: Sensi rinviene Rovella. Ci prova Zielinski, tre minuti più tardi, ma il suo destro dalla distanza è ben deviato da Di Gregorio in calcio d’angolo.

Spalletti gioca anche la carta Simeone all’80esimo, al posto di Lobotka. Gli azzurri sono tutti riversati in avanti nel tentativo di riaprire la contesa. La manovra azzurra è però confusionaria e senza mai un’azione corale degna della loro fama.

Triplo cambio per il Monza al minuto 83: Petagna, Izzo e Pessina fanno spazio a Carboni, Machin e Antov.

Episodio discutibile anche al minuto 88: Birindelli sembra essere leggermente spintonato in area da Juan Jesus ma il mediocre Cosso ha quantomeno il merito, nella circostanza specifica, di dimostrarsi equidistante, non sanzionando l’episodio col rigore e facendo proseguire.

I cinque minuti di recupero accordati non cambiano il destino della gara: il Monza batte per 2-0 il Napoli neo-Campione d’Italia. I brianzoli si tolgono una bella soddisfazione impreziosendo ulteriormente una stagione storica, la prima in serie A per i bianco-rossi.

Stagione che sta terminando non soltanto con una salvezza ormai pienamente acquisita ma anche col possibile obiettivo di arrivare tra le prime 10 posizioni.

Le conclusioni dell’editoriale su Monza – Napoli

Il Napoli, dal canto suo, perde una gara oggettivamente indolore, che nulla toglie e nulla aggiunge alla stagione da record degli uomini di Luciano Spalletti.

Certo, qualche riflessione sarà bene farla, innanzitutto sul mercato. Non tutti i subentrati hanno dato dimostrazione di essere all’altezza della dimensione che il Napoli intende consolidare ed ulteriormente migliorare. Questa considerazione dovrà essere sicuramente argomento da affrontare nelle sedi opportune per costruire il Napoli del futuro prossimo.

Tatticamente, una partita che forse dà uno spunto in più per l’anno che verrà.

La costruzione attraverso Lobotka, quando gli avversari trovano le opportune contromisure, potrebbe diventare un’arma a doppio taglio e una strategia leggibile quanto poco fluida.

Considerazioni, pensieri e parole. Verrà anche il tempo anche per loro. Per ora, c’è ancora (ampiamente da celebrare).

Perché il Napoli perde a Monza sì, ma lo fa già con lo Scudetto sotto al braccio e lo champagne in fresco da più di qualche mese.


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