Editoriale: Finisce in parità la sfida del Dall’Ara tra Bologna e Napoli, col risultato finale che lascia qualche rimpianto in casa azzurra, considerato che i partenopei conducevano la sfida con due goal di vantaggio fino al 62esimo.
Ancor di più perché vincendo questa gara e battendo la Samp in quella successiva, la banda Spalletti avrebbe potuto stabilire il nuovo record di punti nella storia del Napoli, che invece resterà – almeno per il momento – di proprietà di Maurizio Sarri e soci, che conclusero il campionato 2017/2018 con ben 91 punti all’attivo ma comunque al secondo posto con 4 lunghezze dietro la Juventus.
Punti Chiave Articolo
- 1 Le premesse del nostro editoriale su Bologna – Napoli
- Il racconto di Bologna – Napoli nel nostro editoriale
- Il vantaggio azzurro firmato da Osimhen
- Cooling Break
- Il secondo tempo
- Il raddoppio del Napoli
- Il Bologna accorcia le distanze
- Pareggio del Bologna
- La conclusione del nostro editoriale su Bologna – Napoli
Pur sconfiggendo il già abbondantemente retrocesso Doria nell’ultimo turno, Kvara e compagni potrebbero arrivare al massimo a quota 90 punti. Questo è l’unico e vero rimpianto, proprio volendo cercare il pelo nell’uovo in questo nostro editoriale post Bologna – Napoli, perchè quest’ultimo campionato resta un torneo meravigliosamente condotto e gestito dagli uomini in casacca azzurra.
Le premesse del nostro editoriale su Bologna – Napoli
Spalletti ritorna al turn-over e sceglie di mischiare le carte sin dal primo minuto. Gollini è preferito a Meret tra i pali, Bereszynski fa rifiatare capitan Di Lorenzo e Zerbin viene scelto come esterno d’attacco a destra nel consueto 4-3-3 di partenza, anche in ragione delle contemporanee assenze di Lozano, Politano ed Elmas. Le restanti pedine sono quelle di sempre, con Kim e Rrahmani riconfermati al centro della difesa, Olivera a sinistra, solito terzetto di centrocampo formato da Lobotka, Anguissa e Zielinski e Kvara ad agire come esterno a sinistra alle spalle del bomber Victor Osihmen.
Thiago Motta, sponda rossoblù, deve fare i conti con l’assenza forzata di Riccardo Orsolini, uno dei principali artefici della stagione del Bologna, che non è della partita in quanto reduce da espulsione rimediata contro la Cremonese nel turno precedente. Nel 4-2-3-1 del tecnico italo – brasiliano, sono schierati Skorupski tra i pali, Bonifazi e Lucumì centrali di difesa, Posch terzino di destra e Cambiaso ad agire sulla corsia mancina. I due metodisti davanti alla difesa sono Schouten e Dominguez, mentre Aebischer, Ferguson e Barrow si muovono alle spalle dell’unica punta Arnautovic.
Il racconto di Bologna – Napoli nel nostro editoriale
I primi minuti scorrono via senza particolari sussulti, con i padroni di casa propositivi ma imprecisi nell’ultimo passaggio e gli ospiti che gradualmente iniziano a prendere le misure pur senza creare nitide occasioni da rete.
Il vantaggio azzurro firmato da Osimhen
La gara si sblocca al 14esimo, con un episodio abbastanza fortunoso: Skorupski compie un grave errore in disimpegno, di fatto servendo un assist d’oro sul destro di Osihmen, che avventatosi all’interno dell’area piccola, trafigge la porta lasciata sguarnita e porta il Napoli in vantaggio. Rete numero 24 per il nigeriano in campionato, sempre più solo in cima alla classifica cannonieri.
Il goal trovato porta il Bologna a scoprirsi e a tentare con ancor più coraggio qualche sortita offensiva, tuttavia il Napoli non è lucido nello sfruttare i potenziali corridoi concessi dalla retroguardia di casa e non è cattivo – come nei suoi giorni migliori – nell’azzannare la partita e chiudere il conto.
E’ un atteggiamento che inevitabilmente contribuisce a tenere in vita gli uomini di Thiago Motta, che evitano la capitolazione al 18esimo quando Anguissa calcia dal limite dell’area ma trova una respinta – stavolta attenta – di Skorupski.
Al 26esimo Barrow prova il tiro a giro dal limite, ma la sfera termina la sua corsa distante dai pali difesi da Gollini.
Cooling Break
Al 30esimo, cooling break per concedere alle due squadre di tirare il fiato e dissetarsi, visti i quasi 30 gradi registrati oggi in Emilia.
Tre minuti più tardi, potrebbe raddoppiare il Napoli: lancio stupendo di 60 metri di Zielinski a cercare la profondità di Osihmen, che sfugge alla marcatura avversaria e calcia in porta, impegnando Skorupski alla parata che il portiere polacco dovrà poi ripetere su seguente tentativo dal limite di Zerbin.
60 secondi ancora ed è il turno del Bologna, ad un passo dal pareggio con un destro affilato di Dominguez che sfila a lato per una questione di centimetri.
Al 36esimo, giocatona di Kvara, che sguscia via in dribbling e serve Zerbin, anticipato un attimo prima della conclusione.
Prima ammonizione del match al 39esimo ed è un giallo pesante: lo becca Kim, che dovrà saltare l’ultima gara contro la Samp perché diffidato.
Arnautovic ha una chance potenziale al 41esimo, ma il suo tiro di punta dal limite dell’area non ha la mira giusta e si perde sul fondo.
Dopo 2 minuti di recupero, la prima frazione si conclude col risultato di 1-0 per il Napoli, a fronte di un Bologna comunque vivace e ancora sul pezzo.
Il secondo tempo
Il secondo tempo inizia con gli stessi 22 in campo. La prima grande chance capita anche sui piedi di Arnautovic, che al 51esimo prima si infila bene tra i due centrali del Napoli e poi strozza malamente la conclusione davanti a Gollini. Un errore inconsueto per un centravanti di onorata carriera come lui, apparso poco lucido nel pomeriggio soleggiato del Dall’Ara.
Serve uno Skorupski fenomenale, invece, per negare il 2-0 al Napoli tre minuti più tardi, quando Osihmen incorna benissimo di testa su cross da corner, chiamando il portiere rossoblù a una risposta complicata a pochi centimetri dalla rete.
Il raddoppio del Napoli
Poco male: l’appuntamento col raddoppio – e con la doppietta personale – è rimandato solo di pochi secondi. Barrow sbaglia un passaggio in orizzontale, che viene ben intercettato da Bereszyński: il polacco imbuca bene per Osihmen, che da dentro l’area non lascia stavolta scampo a Skorupski con un diagonale forte all’angolino.
Al 54esimo, il Napoli è avanti di 2 e Victor deve ancora riaggiornare le sue statistiche: 25 goal in campionato, a 4 goal di vantaggio sul Toro Martinez alla penultima giornata nella corsa al titolo di capocannoniere.
Non solo: per il bomber di Lagos sono 30 goal in 38 apparizioni stagionali. Numeri da capogiro.
Potrebbe far tripletta, ancora Victor, al 56esimo, ma il suo destro stavolta è tentato da posizione assai defilata e si spegne sul fondo.
Ondata azzurra che si riversa ancora, nell’area rossoblù, al 58esimo: calcia Zerbin ben imbeccato da Zielinski ma Skorupski dice ancora di no.
E’ invece Kvara, al 59esimo, ad andare ad una spanna dal 3-0: tunnel su Schouten, destro affilato dal limite e sfera fuori di pochissimo.
Al 60esimo, Thiago Motta chiama il triplo cambio: Zirkzee, Sansone e Moro rilevano Arnautovic, Barrow e Aebischer.
Il Bologna accorcia le distanze
I rossoblù ne raccolgono i frutti dopo appena tre minuti. E’ proprio il neo-entrato Sansone ad andar via ( forse con fin troppa facilità) a Bereszyński nell’uno contro uno, per poi calciare chiamando Gollini a una respinta corta che lascia la palla vagante a centro-area. Il più lesto ad avventarsi è Ferguson, che sigla l’1-2 a porta vuota.
Ammonito anche Rrahmani al 66esimo per gli azzurri.
Dopo la rete di Ferguson, l’inerzia della partita cambia di nuovo. Gli azzurri, acquisito il momentaneo doppio vantaggio, sembravano i padroni incontrastati della sortita, dando la sensazione di poter arrivare anche al 3-0. Dimezzato lo svantaggio, invece, il Bologna spinge forte e il Napoli accusa il colpo, probabilmente anche soffrendo un caldo estivo che rende complicato tenere il ritmo alto per tutti gli effettivi di gioco.
Cambia anche Spalletti, per la prima volta e sempre al 66esimo: Raspadori e Simeone fanno sedere Kvara e Osihmen.
Ammonizione anche tra le fila dei felsinei al 69esimo: la becca giustamente Dominguez per un fallo netto su Zerbin.
Chance al 73esimo per Sansone, che ben servito in area da Zirkzee calcia alto in area da una mattonella favorevole.
Due cambi ancora per i padroni di casa 60 secondi più tardi: Medel e De Silvestri entrano per Posch e Bonifazi.
Anche in questa circostanza, la mossa di Thiago Motta vedrà i suoi effetti tangibili in campo e sul risultato finale.
Al 78esimo, Zedadka e Juan Jesus concedono qualche minuto di riposo a Zerbin e Kim.
I contenuti tecnici della partita, di contro, si abbassano notevolmente: il Bologna si riversa all’attacco con grinta ed entusiasmo a testa bassa, il Napoli è visibilmente in affanno e si difende a fatica.
Cambiaso, all’82esimo, va vicino al goal con un sinistro perfido dal limite, che deviato da Anguissa crea cattivi pensieri a Gollini.
Pareggio del Bologna
Poi, all’84esimo, ecco giungere il punto del definitivo 2-2. Su azione da corner ( generato dopo un’ottima diagonale difensiva di Berezynski a salvare una potenziale occasionissima), il più sveglio è De Silvestri, che fa fare una cattiva figura a tutta la retroguardia del Napoli e inzucca di testa il pallone del pareggio, su cui Gollini nulla può.
Spalletti gioca la carta Gaetano ( subentrato al posto di Zielinski) all’86esimo e, al pari del collega Thiago Motta, esaurisce tutte le sostituzioni.
Nel finale, è il Bologna ad andare più volte vicino al 3-2 con azioni di contropiede.
Cambiaso, ancora lui, impegna Gollini al 88esimo.
L’arbitro concede 6 minuti di recupero.
Al 94esimo, Zirkzee sterza pericolosamente in area, trovando una provvidenziale chiusura di Juan Jesus in corner.
Ancora in ripartenza, al 98esimo, vola via Sansone, che segna davanti a Gollini in posizione di netto fuorigioco.
Rete giustamente annullata e risultato che non cambierà più.
La conclusione del nostro editoriale su Bologna – Napoli
Al Dall’Ara finisce 2-2, al termine di una partita comunque scoppiettante e ricca di colpi di scena, al netto di errori e comprensibili fatiche di fine stagione.
Peccato per il record di punti, che la banda Spalletti avrebbe meritato di conquistare per lo straordinario percorso svolto, ma che ha invece ingenuamente sprecato sulla via di Bologna.
Sarà forse colpa dello champagne in eccesso e dei festeggiamenti prolungati.
Il vezzo più dolce di chi può fregiarsi del titolo di Campione d’Italia.