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a Juve Stabia concede il Bis..ceglie, confermando per la seconda volta in stagione come la compagine pugliese rappresenti un boccone indigesto per gli uomini di Caserta. Zero punti portati a casa, tra andata e ritorno, contro i nerazzurri e, soprattutto, due tra le prestazioni peggiori della stagione che arrivano contro la squadra di Zavettieri prima ed ora di Alberga.
Avete presente il palinsesto televisivo del periodo estivo, con repliche su repliche a riempire la programmazione? La prestazione di ieri della Juve Stabia assomiglia, in effetti, proprio ad una vecchia replica già vista nel corso della stagione. Adeguandosi ad un copione ormai noto, e che non fa più notizia, le Vespe hanno messo nella gara di ieri tutti i difetti che, insieme o alternativamente, hanno caratterizzato tutte le sconfitte stagionali.
Tante volte abbiamo sottolineato la natura sprecona e fragile che porta la Juve Stabia a creare e sciupare, tante palle gol prima di andare in rete ed allo stesso tempo ad incassare gol alla prima occasione concessa agli avversari. Anche ieri, come in un film visto e rivisto, i gialloblù hanno steso il tappeto rosso agli avversari, facendosi bucare dal primo tiro del Bisceglie, dopo 10 minuti di gioco, aiutato anche da una sanguinosa palla persa a centrocampo da Mastalli. A nulla o quasi, e non è una novità, sono servite le tante occasioni da rete create dalle Vespe con Canotto, Paponi, Simeri, Viola e Melara imprecisi, ed in alcuni casi sfortunati, nell’attimo che avrebbe potuto cambiare la gara.
Parlando di difetti ormai noti della Juve Stabia, ancora una volta i ragazzi di Caserta e Ferrara hanno completamente sbagliato l’approccio alla gara, entrando in campo con una svogliatezza che non si vede nemmeno nel più blando degli allenamenti. Le ragioni che, a volte, portano la Juve Stabia a calcare il campo “forte” di un’inconscia convinzione di superiorità non le possiamo conoscere certo noi, ma dovrebbe essere chiaro a tutta la squadra che i risultati passano prima dall’atteggiamento e poi dai gol e dai passaggi riusciti. Un organico giovane, con valori rilevanti ma non idonei ad “ammazzare” il campionato, costruisce i propri risultati prima con la fame, la grinta, la voglia di sopraffare gli avversari ed il rispetto verso compagni ed allenatore (Canotto lo tenga a mente): se mancano questi elementi, che devono essere le fondamenta del progetto, inevitabilmente tutto lo il palazzo gialloblù è destinato a crollare.
Infine, non manca qualche perplessità sullo schieramento tattico iniziale. Mastalli e Viola sono stati schiacciati dal centrocampo del Bisceglie, soffrendo (e come dargli torto) l’apporto nullo dato in fase di copertura da Canotto e Melara. Il primo ieri è stato anarchicamente irritante, persino nell’uscita dal campo; il secondo ha mostrato ancora una volta di avere un piede educatissimo ma che deve essere supportato da una condizione atletica adeguata che, ad oggi, ancora manca. Simeri e Paponi, poi, sono stati troppo spesso orientati dagli stessi movimenti, lasciando intravedere sintomi di una convivenza tattica non semplice. L’equilibratore Strefezza non è riuscito nella ripresa a ristabilire l’ordine.
Ora il calendario mette di fronte alla Juve Stabia la corazzata Lecce, in volata solitaria verso la Serie B. Il lato positivo è che gare come quella con i salentini di certo faranno salire le motivazioni di una squadra apparsa scarica. Sarà ovviamente difficile immaginare un capolavoro gialloblù al Via Del Mare, ma ci sono tutte le potenzialità per cancellare il brutto film di ieri, visto e rivisto fin troppe volte.
Raffaele Izzo