I
l Benevento frena la sua corsa verso la Serie A ed il merito è tutto della Juve Stabia. Nessun demerito degli Stregoni ma tanto riconoscimento alle Vespe coraggiose di Fabio Caserta, capaci di imbrigliare gli uomini di Filippo Inzaghi e di conquistare un punto dal sapore agrodolce. Al triplice fischio del direttore di gara, infatti, i tifosi stabiesi si ripartivano tra soddisfatti per il punto comunque importante per morale e classifica, e rammaricati per la vittoria sfumata contro un avversario ampiamente più forte, ma apparso a lunghi tratti in difficoltà contro i gialloblu, tra l’altro privati di elementi di spicco come Carlini e Forte.
Alla vigilia Inzaghi aveva messo in guardia i suoi perchè non si aspettava una gara facile ma forse il tecnico sannita nemmeno attendeva una Juve Stabia così corta e combattiva. Se la panchina beneventana è saldamente occupata da Superpippo, ieri anche i gialloblu hanno sfoggiato i loro personaggi da fumetti: Russo ha protetto la porta come Zio Paperone protegge il suo deposito mentre Calò è stato bravo, coraggioso e fortunato, come Gastone, a ritentare la soluzione dalla distanza. I due, insieme a tutta la squadra stabiese, hanno reso soddisfatto Fabio Caserta che, avendo di fronte il super eroe di Topolinia, ha indossato il costume di quello di Paperopoli, Paperinik.
Al di là dei richiami ai fumetti dell’infanzia, il derby di ieri deve restare a lungo presente nella testa della squadra stabiese, capace ancora una volta di mettere in difficoltà organici molto più attrezzati tramite grinta, concentrazione e corsa. E’ lo step caratteriale che costantemente Caserta chiede ai suoi e che, altrettante volte, ha visto la Juve Stabia fallire nel momento decisivo: come otto giorni fa nel match di Livorno, ampiamente alla portata delle Vespe. Contro i giallorossi la Juve Stabia ha sofferto il giusto, perchè sarebbe stato impossibile non rischiare avendo avanti una squadra allo stato già competitiva per la salvezza in massima serie, provando a far male sfruttando la velocità dei suoi esterni, innescati bene più volte e che avrebbero potuto sfruttare meglio gli spazi creati, al netto delle valutazioni della terna arbitrale.
La soddisfazione urta però la consapevolezza che la mezz’ora finale giocata in superiorità numerica poteva essere sfruttata meglio dai gialloblu. E’ un rammarico che va oltre il modulo a trazione più o meno offensiva della squadra, collocandosi invece nel coraggio di premere sull’acceleratore nell’ultimo quarto di gara. Anzi, gli ultimi dieci minuti di gioco hanno mostrato come Calvano sia allo stato inamovibile anche per pochi istanti: a Livorno la sua uscita ha spento la Juve Stabia, ieri la squadra ha perso filtro e corsa dopo l’ingresso di Rossi per l’ex Verona. Un rammarico che deve essere leggero come la conclusione di Calò perchè il Benevento, nonostante l’uomo in meno, ha sfiorato il colpaccio con l’incursione di Insigne.
Allora si prenda solo il buono (che è tanto) da questo risultato, replicando lo stesso spirito anche nel derby che tra due settimane vedrà di scena al Menti la Salernitana. Una gara in cui la Juve Stabia ha tutte le armi per lasciare il campo solo soddisfatta.