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na celebre massima del mondo del calcio è quella secondo la quale “i derby non si giocano..si vincono.” Le stracittadine, o in questo caso le straregionali, sono gare che sfuggono ai valori delle squadre in campo ed ai relativi pronostici, riservando spesso sorprese inaspettate.
La Juve Stabia ieri ha fatto esattamente quello che la tradizione vuole: non ha giocato il derby, lo ha vinto.
Come avvenuto col Foggia, le Vespe a Pagani sono partite col piede puntato sull’acceleratore, andando a sbloccare la gara dopo tre minuti. Gli inizi dei tempi di gioco sono stati letali per la Paganese, che anche nei primi minuti della ripresa si è fatta trafiggere dai gialloblù.
Il risultato di ieri, seppur sofferto, profuma di ricordi felici e porta alla mente quanto avvenuto nella magica stagione 2010/11, quella della promozione in Serie B.
Come allora, infatti, la Juve Stabia è stata corsara, non a Nocera bensì a Pagani, scatenando l’entusiasmo dei tifosi gialloblù che hanno accolto i propri gladiatori sul Viale Europa e scortandoli festanti fino al Menti.
La suggestione ha preso forma anche grazie al Presidente Manniello, che si è lasciato andare al tormentone tanto caro agli stabiesi “non succede ma se succede..”.
Proprio il Masaniello gialloblù, patron e primo tifoso della Juve Stabia, merita più di tutti di rivivere emozioni come quelle di ieri; Manniello non ha mai rinunciato all’idea di una Juve Stabia vincente, nemmeno nei momenti più difficili, quando per tutti sarebbe stata solo una pazza idea. Non per Manniello, che ha allestito una squadra di qualità e l’ha affidata totalmente alle idee di un allenatore giovane e preparato come Fontana.
Se a Nocera, ormai cinque anni fa gli eroi erano stati Corona ed Albadoro, ieri Ripa ed Izzillo hanno deciso il derby di Pagani facendo esplodere i supporter gialloblù radunati all’esterno dello stadio Menti.
Proprio come la prima Juve Stabia di Braglia, la squadra di Fontana è spensieratamente matura, componendosi bene dell’esperienza dei veterani e della positiva follia delle sue giovani matricole terribili.
Le analogie tra questa Juve Stabia e l’ultima vincente in Lega Pro devono però essere solo da stimolo e non allontanare l’ambiente dalla realtà di un campionato lungo e difficile. Come allora, le Vespe non sono forse la squadra più forte del campionato ma la grinta dei gialloblù può ancora una volta fare la differenza ed essere decisiva per il risultato della stagione.
L’entusiasmo di queste settimane, giustamente alimentato da una squadra bella e determinata, non si trasformi in pericolosa euforia.
Sarà fondamentale stare accanto alla squadra ora come nei momenti difficili che verranno, così da restare attaccati fino all’ultimo a quel sogno che tutti portano dentro.
Del resto ha ragione il Presidente Manniello..è molto difficile, è quasi impossibile..infatti non succede..ma se succede..
Raffaele Izzo