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a Juve Stabia sbanca il Sicula Trasporti Stadium di Lentini nel modo più pazzo ed incredibile possibile. Le Vespe, grazie ad un eroico Mezavilla ed al solito imprendibile Elia, rimontano il 2 – 0 iniziale proiettandosi a soli due punti dal pensiero stupendo accarezzato da mesi. Proprio per le dinamiche da film che hanno portato alla vittoria i gialloblu, la giornata di ieri ci ha ricordato il noto film “Paura e delirio a Las Vegas” ma in chiave stabiese, la paura ed il delirio sono andati in scena a Lentini.
Sembrava la classica giornata maledetta, quella in cui tutto va irrimediabilmente storto. Il Trapani supera in casa il Potenza, il cui gol del pareggio è annullato a tempo praticamente scaduto. La Juve Stabia, quindi, sotto la morsa di una pressione psicologica non da poco, è costretta alla vittoria. Impresa impossibile agli occhi di tutti, dopo il doppio vantaggio della Sicula Leonzio firmato Ferrini e Miracoli.
Quasi come uno scherzo del destino, invece, Miracoli con la sua rete innesca…il miracolo gialloblu. Fabio Caserta ribalta la squadra negli uomini e nell’assetto: subito dentro l’artiglieria pesante, Mezavilla e Torromino, insieme all’incursore micidiale, Elia. In meno di venti minuti di gioco la paura lascia spazio al delirio stabiese.
Il brasiliano dal cuore stabiese per due volte sfonda la rete della Sicula, definitivamente abbattuta da Elia, che fa esplodere gli encomiabili tifosi stabiesi presenti al Sicula Stadium e avanti alla tv a Castellammare. Nei diciannove minuti più importanti della Storia del calcio stabiese, la Juve Stabia si riprende di prepotenza ciò che le stava sfuggendo dalle mani, dando un colpo terribile a chi già pregustava la caduta degli Dei gialloblu.
Diciannove minuti che probabilmente per anni ed anni a Castellammare si riguarderanno, sempre con la stessa emozione ed a tratti incredulità alla terza esultanza degli uomini di Fabio Caserta. Diciannove minuti che racchiudono le ultime, difficilissime, settimane di tutta la Castellammare sportiva. La paura di vedere pian piano il netto vantaggio assottigliarsi, con il Trapani virtualmente distante solo un punto, che scompare innanzi alla ferocia della Juve Stabia tutta, più forte anche di timori tali da far tremare le gambe e rendere la testa pesante. Dal quarto d’ora granata, che ha reso leggendario il Grande Torino, ai diciannove minuti gialloblu che negli occhi degli stabiesi hanno reso immortale una squadra, legata indissolubilmente a quel Grande Torino da Romeo Menti.
Delirio stabiese in campo, sugli spalti, in pullman ed a Capodichino. L’aeroporto di Napoli in tarda sera si tinge di gialloblu e diventa lo scenario in cui squadra, società e tifosi si sciolgono in un unico e fortissimo abbraccio. Un abbraccio in cui si fondono gioia, esaltazione, incredulità e lacrime.
Per quanto possa essere difficile, ora tocca resettare quanto accaduto ieri in campo e fuori. Per rendere un capolavoro il mosaico gialloblu manca ancora un piccolissimo tassello, da conquistare sabato nel match casalingo con la Vibonese. La Juve Stabia è chiamata all’ultimo sforzo, con il sostegno di una città intera, prima di perdersi in un nuovo e folle delirio.
Raffaele Izzo