La Juve Stabia saluta la Coppa Italia al secondo turno. L’Imolese passa meritatamente al Menti dopo la lotteria dei rigori ma i segnali positivi non mancano
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on era l’inizio che squadra e tifosi si attendevano ma il calcio d’agosto riserva spesso sorprese. Nessuna sfida al Genoa da sognare e programmare ma testa subito all’esordio in campionato al Castellani di Empoli. Mandando indietro il nastro delle emozioni, il passaggio del turno da parte dell’Imolese è meritato. Gli emiliani hanno giocato senza timori reverenziali, cercando la vittoria anche prima della sequenza dei penalty. La Juve Stabia di Fabio Caserta non si è presentata al primo appuntamento della stagione nel migliore dei modi, accusando i carichi di lavoro delle settimane di lavoro abruzzese. Nella notte di mezza estate stabiese, ad essere obiettivi, non si rinviene né un sogno né tanto meno un incubo. Ci sono indicazioni positive e negative lasciate in eredità dal match di domenica.
Innanzitutto non va dimenticato che le Vespe non hanno potuto contare su quattro titolari: gli squalificati Germoni e Vitiello e gli indisponibili Allievi e Mastalli. Più che comprensibile che assenze di questo spessore abbiano inciso sull’equilibrio della squadra, con la difesa privata di tre elementi cardine. Altrettanto importante è il fattore fisico, alla luce della preparazione focalizzata sul lungo periodo. Non esiste squadra in piena condizione all’11 agosto quindi valutazioni, anche fisiche rimandate ai prossimi impegni. Inoltre, buon segnale da cui ripartire sono le grandi prestazioni di Branduani, Addae, Carlini ed Izco, uomini chiave già in forma campionato. A proposito dell’argentino, c’è da sperare che il problema fisico che lo ha costretto a lasciare il match sia facilmente superabile.
Le note dolenti, a cui va dato il giusto peso, arrivano dall’attacco, quasi abulico e dalla difesa (abbiamo detto, rimaneggiata) che ha ballato sotto i colpi di Latte e Vuthaj. In questo senso i nuovi innesti non sono apparsi brillanti, fornendo indirettamente indicazioni per le prossime settimane di mercato. La base su cui costruire una stagione di battaglia c’è ma va integrata con l’acquisto di elementi di spessore ed esperienza, che siano scelti senza esitazioni per le loro qualità e non “consigliati” dalle occasioni delle ultime ore di mercato. Il tutto, non dimenticando che l’unità di intenti ed il sostegno dei tifosi sono fondamentali per fare bene; lo stesso spirito che è stato arma in più della scorsa stagione non può disperdersi alle prime difficoltà.
La stagione non è praticamente iniziata e c’è tutto il tempo per fare di una agrodolce serata di mezza estate l’inizio di una stagione da sogno.
Raffaele Izzo