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a seconda parte di stagione della Juve Stabia non è iniziata come squadra e tifosi speravano. Al Menti le Vespe hanno impattato contro un buon Catanzaro, che ha strappato un punto ai gialloblù; la squadra di Dionigi è stata brava a rimanere in partita fino alla fine, beffando la Juve Stabia a pochi istanti dal 90esimo.
Fermi i meriti del Catanzaro, probabilmente, i due punti sfumati sono più da ricondurre ai demeriti della Juve Stabia. Osservando la gara di ieri si è avuta la sensazione, non sconosciuta in questa stagione, che quello della Juve Stabia non sia un campionato da film horror. Non per i risultati fortunatamente, decisamente positivi, ma soprattutto per l’assenza del fattore principale delle pellicole horror: il killer istinct del protagonista.
La Juve Stabia, infatti, anche ieri ha dimostrato poca freddezza sotto porta, fallendo tante palle gol nitide che avrebbero potuto chiudere la gara. Le Vespe, per circa 70 minuti, sono state perfette fino alla trequarti: avanti alla porta del Catanzaro, invece, si è sempre inceppato qualcosa, per sfortuna ma non solo, vanificando le ottime trame dei gialloblù.
Dall’inizio della stagione gli aspetti in cui il lavoro di Caserta ha portato progressi palpabili sono innumerevoli; nella fase di finalizzazione, invece, la Juve Stabia stenta ancora a fare il salto di qualità. Basta guardare ad gare del Menti contro Francavilla e Casertana: partite, più o meno simili a quella di ieri, in cui le Vespe sono state rimontate dopo aver fallito in più occasioni il colpo del K.O. Sei, pesantissimi, sono i punti complessivi sfumati tra le mura amiche dalle Vespe a causa di pareggi rocamboleschi. Probabilmente, anche l’assenza di un bomber di razza (Paponi e Simeri restano autori di una stagione ampiamente positiva) incide in tal senso.
Paradossalmente, inoltre, l’espulsione rimediata da Marin intorno alla mezz’ora del primo tempo ha quasi rasserenato (fin troppo) la squadra di Caserta, forse eccessivamente sicura di portare a casa la vittoria senza troppi affanni. Leggerezza palpabile anche in fase difensiva, con la retroguardia schierata trafitta di testa da Letizia, non certo un gigante.
Prescindendo dagli aspetti tattici, e da una squadra che nella seconda arte della ripresa si è inspiegabilmente abbassata giocando in casa ed in superiorità numerica, è fondamentale ritrovare la giusta cattiveria, gli occhi della tigre, sotto porta, ma non solo.
Il calendario, ora, mette subito di fronte alle Vespe un avversario di valore assoluto, quel Trapani contro cui dare una svola positiva al film gialloblù.
Raffaele Izzo