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opo la gara contro la Sicula Leonzio della scorsa settimana, avevamo sottolineato come la Juve Stabia accusasse spesso cali di concentrazione e, in generale, una tenuta mentale non ancora da grande squadra.
In una settimana il quadro è cambiato, con le Vespe che finalmente hanno sfoggiato un pungiglione appuntito e letale sugli avversari. Il match nella amica Siracusa ha mostrato una Juve Stabia solida ma soprattutto agguerrita, scesa in campo con l’obiettivo dei tre punti a prescindere dagli intoppi di campo.
Intoppo come l’autorete in cui è incappato Viola ed a cui il centrocampista stabiese ha rimediato pochi minuti dopo con il delizioso assist per il pareggio di Canotto. Ancor più elegante la rete del sorpasso gialloblù, con la furbizia di Berardi e la classe sempre di Canotto al servizio della potenza di Simeri, sbloccatosi finalmente su azione dopo il penalty messo a segno contro il Trapani. A guidare la squadra in modo silenzioso ma non troppo, Capitan Morero, in visibile e costante crescita.
Crescita, come quella mentale di cui si è resa protagonista la Juve Stabia. In un momento non facile della stagione, un autogol beffardo quanto sfortunato avrebbe potuto tagliare le gambe alla squadra gialloblù ma questo non è successo.
Sembra che l’imminente ritorno a casa, al Romeo Menti tirato a lucido, abbia galvanizzato tutto l’organico stabiese, che si è assicurato la vittoria così da poter contare sul massimo entusiasmo tra le mura, finalmente, amiche.
Che la Juve Stabia conti anche le ore che la separano dal calcare il nuovo manto erboso del Menti è palpabile dalle dichiarazioni, ufficiali e non, di tutti i tesserati. I vecchi vogliono tornare a sentire il ruggito della Curva Sud, mentre i nuovi non nascondono come il calore (vissuto da avversari o tramite i racconti di colleghi) della tifoseria stabiese sia stato uno stimolo in più a vestire la maglia gialloblù.
La vera stagione delle Vespe inizia ora, dopo i primi due mesi vissuti interamente in trasferta; i 12 punti in classifica, ottenuti in condizioni non certo ottimali, testimoniano quanto di buono fatto dai ragazzi di Caserta e Ferrara, ma devono rappresentare un punto di partenza, ben lontano dalla sensazione di appagamento, ora che viene il bello. Potenziare le doti della squadra con la spinta che solo il Menti sa dare, può portare a risultati invidiabili.
Ora conta riempire lo stadio gialloblù per la gara di sabato con il Rende: un unico cuore che sostenga la squadra. Niente è come esserci..e dopo mesi di astinenza reciproca, pubblico e squadra lo sanno benissimo.
Raffaele Izzo