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Castellammare di Stabia

EDITORIALE – Juve Stabia, delitto e castigo

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ncora una sconfitta per la Juve Stabia, la terza in tre gare interne e la quinta in sei giornate di campionato. Un inizio horror quello delle Vespe, che solo a Perugia sono riuscite a chiudere il match portando a casa l’unico punto della propria stagione. Come per il match di Crotone, pochi sono i commenti che possono accompagnare la prestazione dei gialloblu col Cittadella, in cui si è visto oggettivamente poco.

Il tentativo coraggioso di Bifulco, che si è poi rapidamente spento alla distanza, dopo cinque minuti è l’unica iniziativa della Juve Stabia finita sul tabellino di una gara in cui il Cittadella ha fatto la gara tipica di chi gioca in trasferta. Squadra corta, quella veneta, e pronta a fiondarsi in avanti dopo aver impattato i pochi e deboli attacchi stabiesi, per poi addormentare la gara dopo il vantaggio di Diaw: al di là della tattica, degli uomini e degli schemi, il Cittadella è stata squadra che sapeva in campo cosa fare, al contrario della Juve Stabia.

La caccia al colpevole degli esasperati (comprensibilmente) tifosi stabiesi che ha accompagnato il post gara è lo strascico inevitabile per un inizio non di campionato, ma in generale di stagione, orribile che troverà la sua puntata successiva nel ritiro annunciato dal D.S. Polito che inizierà oggi per durare fino alla gara di Trapani. Inutile o poco produttivo ora puntare il dito contro allenatore, dirigenza, società e/o singoli calciatori perchè il problema gialloblu ingloba tutte queste componenti.

Rischia di essere un delitto non essere stati in grado di programmare, perchè questo oggi sta dicendo il campo, la strategia di mercato nonostante il mese e mezzo di vantaggio rispetto alle altre squadre di B, come delle altre promosse dalla C. Al di là del pieno di consapevolezza, la promozione diretta in cadetteria (20 aprile 2019) portava quale pregio maggiore la possibilità di iniziare con largo anticipo la pianificazione delle strategia future: le dinamiche dell’estate stabiese, unite al verdetto del campo, ad oggi dicono che la celere programmazione è mancata o comunque non è stata efficace.

Rischia di essere un delitto aver intrapreso una preparazione estiva incentrata solo su se stessi, senza confronto con compagini che potessero dare risposte concrete sullo stato di avanzamento dei progressi delle Vespe. Le uniche amichevoli disputate hanno visto la squadra di Caserta affrontare squadre di Serie D, rappresentative abruzzesi e di eccellenza che poco di obiettivo hanno detto sulla qualità dell’organico e della tabella di marcia. Epilogo dell’estate delle Vespe la prestazione in Coppa Italia, con l’Imolese, oggi ultima nel proprio girone di Serie C, a meritare la qualificazione anche se arrivata ai calci di rigore.

Rischia di essere un delitto aver rivoluzionato la squadra con 16 elementi nuovi, divisi tra semi esordienti in Serie B ed elementi che, sempre ad oggi, paiono aver già sparato i colpi migliori della loro carriera. Un mix che non sta producendo risultati e che ha perso alcuni uomini imprescindibili dello scorso torneo; uno su tutti quel Paponi che ha già raggiunto quota 6 gol da trascinatore del Piacenza. Ribadendo che il blocco della Juve Stabia non riguarda il singolo, possibile che in una squadra che ha enormi difficoltà a fare gol, l’ex 10 anche non da titolare non avrebbe fatto comodo anche per le sue doti di uomo spogliatoio? La domanda è lecita.

Ad ogni modo l’aspetto positivo è che il calendario segna soltanto la giornata numero 6, dunque c’è il tempo per raddrizzare una stagione partita male, ma è un percorso che deve partire già dalla prossima gara col Trapani, avversario che evoca ricordi felici del recente passato, e in difficoltà come la Juve Stabia. Una gara in cui fare punti per porre fine al castigo che i tifosi stabiesi non meritano.

Juve Stabia TV


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