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a gara tra Juve Stabia e Lecce ha certamente offerto uno spettacolo divertente ed avvincente; le Vespe hanno messo alle corde, soprattutto nei minuti finali, una corazzata come il Lecce ma sarebbe sbagliato ridurre l’analisi della gara ai minuti finali.
Dopo la gara di Bisceglie avevamo auspicato di vedere una Juve Stabia arrembante contro la squadra di Liverani e così è stato. Il cuore dei gialloblù è stato “caldo”: nessuna paura contro i salentini, ed anzi un inizio di partita forse migliore dei giallorossi, con Viola vicinissimo alla rete con una rasoiata da lontano.
Se il cuore è stato caldo, non è stata altrettanto fredda, lucida, la testa della Juve Stabia, che ha finito col regalare al Lecce le tre marcature che hanno deciso il match. Inutile andare a cercare il singolo colpevole, lente di ingrandimento alla mano, in ogni azione ma è sotto gli occhi di tutti come l’intero pacchetto arretrato stabiese sia stato complice delle reti del Lecce.
E’ quindi ancora una volta dal punto di vista mentale che va fatto il salto di qualità. Se a Bisceglie la squadra era apparsa molle, sabato ci sono stati piccoli blackout dei singoli trasformatisi in assist per Caturano, Lepore e compagni. Una squadra come la Juve Stabia, che mai come quest’anno fa della grinta e dell’aspetto mentale le armi su cui puntare, non può permettersi di staccare la spina nemmeno per un secondo, nemmeno in un singolo elemento: se si gioca con la “cattiveria” giusta si può vincere contro chiunque; se si abbassa la guardia anche partite apparentemente alla portata delle Vespe diventano insidiose.
La reazione finale dei gialloblù avvalora ancora di più questa tesi. E’ bastata una scintilla a riaccendere le Vespe, a farle tornare pungenti ed, addirittura, a sfiorare in più occasioni la rete del 3 – 3 al Lecce. Ferme restando le dinamiche tattiche da migliorare e rendere più fluide, la testa della squadra sembra il vero campo su cui Ferrara e Caserta devono lavorare.
Va certamente ricordato, inoltre, come la gara di sabato sia stata ricca di episodi arbitrali, in un area e nell’altra. Inutile dire la propria su un eventuale fuorigioco non sbandierato o un fallo non fischiato, ma ci piace pensare che, un match come quello tra Juve Stabia e Lecce, avrebbe fatto la fortuna di una puntata del “Processo” dell’indimenticabile Aldo Biscardi, scomparso ieri mattina.
Arriva ora la difficile doppietta esterna siciliana, con la Juve Stabia chiamata a dare un segnale a se stessa ed al campionato. Dai risultati delle prossime settimane si capirà se le Vespe potranno guardare con “tranquillità” alla stagione o se sarà un campionato di costante sofferenza.
Testa fredda e cuore caldo: è questo il sentiero da percorrere.
Raffaele Izzo