Editoriale: La Juve Stabia pareggia al Partenio-Lombardi con l’Avellino: match winner il Capitano delle Vespe, Daniele Mignanelli, ex di turno.
Vi proponiamo il nostro pensiero sulla Juve Stabia, espresso nel nostro editoriale post derby con l’Avellino terminato 2-2 con rimonta delle Vespe negli ultimi minuti.Le Vespe hanno dominato i lupi nella seconda frazione di gioco e nella loro tana sono riuscite a pungere fastidiosamente.
Punti Chiave Articolo
L’Avellino, così, ha visto sfumare la vittoria nel recupero, a dispetto della convinzione forte e roboante che avrebbe vinto la gara.
Il nostro editoriale su Avellino-Juve Stabia.
La sfida, valida per la 21esima giornata del girone C di Serie C, si è conclusa con un pareggio irritante per i padroni di casa di 2-2.I biancoverdi hanno sbloccato il match con la rete su rigore di Patierno, ma la Juve Stabia ha pareggiato con Mignanelli, sulla fascia sinistra di sinistro.
Nel recupero del primo tempo, Ricciardi ha messo a segno il goal del vantaggio.La Juve Stabia non molla, ci crede, e Mignanelli, con al braccio la fascia da Capitano, da una punizione posta a venticinque metri, riesce a sbigottire Ghidotti ed il Partenio.
In molti parlano di beffa per l’Avellino.Ma dopo un’analisi attenta, è doveroso dire che i lupi ben poco hanno costruito nei 90’ giocati, che la Juve Stabia ha avuto il maggior possesso palla, che il primo goal segnato dagli irpini è stato su rigore, un caso dunque, di cui il calcio è fatto.
Ma andando ancora oltre il risultato del derby, è innegabile che gli stabiesi abbiano iniziato il Campionato con l’obiettivo di salvarsi.La squadra non era stata costruita per raggiungere la vetta, basti, infatti, considerare gli ingaggi dei calciatori.
I biancoverdi, invece, hanno speso fior di quattrini per assicurarsi una rosa capace di tenere testa alla classifica del girone.Non è forse questa la vera beffa finora?
Attenzione, sappiamo che mancano ancora 17 partite alla fine del campionato ed è presto per esprimersi.La Juve Stabia deve essere solo brava a conservare quanto finora conquistato.
Nonostante le critiche, i casi mediatici creati, le contestazioni sul tecnico stabiese, le Vespe devono e possono continuare a sognare per mantenere il posto di primi in classifica a dispetto di chi, da inizio campionato, aveva già la vittoria in tasca!
Mignanelli-Avellino: quando è meglio lasciarsi.
E’ risaputo che in una coppia, in un gruppo, quando le cose non vanno nel verso giusto, bisogna prendere posizione e trovare una soluzione.Tutti i rapporti affrontano dei momenti di alti e bassi, trovandosi in modo inevitabile di fronte a situazioni critiche.
Mignanelli giocava all’Avellino, ma non si è mai sentito al centro del progetto della squadra irpina.Di certo molto è dipeso anche da lui non dimostrando le reali capacità tecniche che possiede.
Il contesto, l’ambiente, il feeling con pubblico, allenatore e squadra sono componenti essenziali per fare bene in un Campionato.Al secondo anno in maglia gialloblù, il numero 19 delle vespe non solo ha dato molte dimostrazioni sulla sua bravura nel rettangolo di gioco, creando occasioni di cross e di assist, ma è stato determinante nel derby con i lupi mettendo a segno le due reti decisive per il pareggio.
L’uomo più beccato della gara dal pubblico focoso dei lupi, ha dimostrato di essere cresciuto ancor di più calcisticamente e di meritare a pieno la fascia di capitano sul braccio (in assenza di Gerbo).Arriva un tempo in cui il sole ritorna al suo posto, e la luna si illumina.
In cui si scoprono le attese, gli imprevisti, e prospettive nuove.In cui le ferite si sono rimarginate.
E siamo presenti a noi stessi in modo nuovo.Possiamo guardare le stelle, e spostare lo sguardo in avanti.
Ma, ogni tanto, volgerlo indietro per capire ciò che siamo stati.Chiunque tu sia stato caro Daniele, ora sei un elemento prezioso per la Juve Stabia, non dimenticarlo mai!
La dedica alla piazza stabiese e alla Curva Sud.
Questo punto di platino va dedicato a tutta la piazza stabiese, in particolare alla Curva Sud, che macina chilometri, quando gli viene permesso, per supportare la squadra del cuore.
E allora: “Lasciatemi cantare, con una torcia in mano, lasciatemi cantare per la curva che io amo, lasciatemi cantare perché ne sono fiero, son di Castellammare, uno stabiese vero!”. Con l’umiltà, il morso ed il divertimento che Mister Pagliuca ha saputo creare tra i suoi uomini ed il suo staff.E come affermava Vujadin Boškov , calciatore ed allenatore jugoslavo, : “Gli allenatori sono come i cantanti lirici.
Sono molti e anche bravi, ma soltanto due o tre possono cantare alla scala di Milano.” Quello della Juve Stabia, può cantare ovunque!Parola di uno stabiese vero!