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Eccellenze italiane sul palcoscenico del Teatro Antico di Taormina

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Una serata magica per i fruitori e gli appassionati delle arti coreutiche, grazie alla Fondazione Taormina Arte Sicilia che ha riportato la grande danza sul palcoscenico di uno dei teatri antichi più belli al mondo. Les Italiens de l’Opéra de Paris Video interviste

Ispirato dal mix dello stile della rinomata scuola francese e della vena interpretativa made in italy il premier danseur Alessio Carbone ha voluto riunire 11 giovani ballerini italiani presenti nel corpo di ballo dell’Opera di Parigi, una delle compagnie più prestigiose e competitive nel mondo, custode della tradizione classica e laboratorio aperto alla modernità. Nasce così la compagnia Les Italiens de l’Opéra de Paris.

Gli undici componenti si sono esibiti ieri sera, al Teatro Antico di Taormina interpretando un’antologia di assoli e passi a due estratti dal vasto repertorio classico francese ma anche neo-classico e contemporaneo, dimostrando tutta la modernità di questa storica scuola parigina che ha festeggiato di recente i suoi 300 anni di tradizione. Una serata ricca di emozioni su musiche in parte registrate e in parte in live, eseguite al pianoforte dal maestro Andrea Turra e alla viola dal maestro Paolo Fumagalli. Il Gran Galà conferma ancora una volta la rilevante cifra artistica dei danzatori italiani attivi all’estero.

La presenza sulla scena di Marianela Nunēz, principal dancer del Royal Ballet, insieme ai giovani talenti italiani ha testimoniato il valore artistico di questo gruppo scelto da Taormina Arte per fare ripartire dalla Sicilia la danza internazionale.

L

a Nunēz ha interpretato splendidamente nella prima parte un assolo di Raymonda di Marius Petipa e nel secondo tempo Moonlight accompagnata al pianoforte dal bravissimo maestro Turra.

Il programma, scelto su misura, ha messo in risalto il grande talento di ognuno dei ballerini: Valentine Colasante, Letizia Galloni, Sofia Rosolini, Ambre Chiarcosso, Simone Velastro, Antonio Conforti, Francesco Vantaggio, Francesco Mura, Andrea Sarri e Giorgio Fourès. Tra le impeccabili coreografie eseguite si è spaziato dalle sinfonie di Mozart a Les Bourgeois, da China Gates di Jenny Lin a Minkus – Paquita, Pas De Deux, dal Ballabile de La Favorita a Clair De Lune, donando all’attento pubblico presente emozioni e momenti sinestetici di grande spessore.

Tra queste eccellenze della danza internazionale emerge anche un giovane siciliano, il 22enne Andrea Sarri, entrato all’Ecole di danza dell’Opéra di Parigi nel 2008, all’età di nove anni, che ha coronato il sogno di entrare in Compagnia nel 2016 riuscendo brillantemente a superare il concorso di ingresso. Da allora partecipa regolarmente alle produzioni della Compagnia, a Parigi e in tournée per il mondo, rivestendo anche ruoli da solista; nel 2018 è stato promosso Coryphée, una promessa italiana.

In apertura dello spettacolo al giovane Sarri è stato consegnato un riconoscimento dalle mani dell’Assessore regionale all’istruzione e formazione On. Prof. Roberto Lagalla, sul palco insieme al Dott. Bernardo Campo Commissario straordinario della Fondazione Taormina Arte Sicilia.

Il Dott. Bernardo Campo si è detto lieto di essere sul palcoscenico per consegnare un premio importante al giovane ragazzo che si è distinto nel settore della danza internazionale divenendo veicolo di comunicazione positivo per la rappresentanza della nostra Sicilia nel mondo.

L’On. Prof. Roberto Lagalla nel portare anche i saluti del Presidente della regione, ha voluto ribadire che la forza e il valore dei giovani come protagonisti, non sono solo arte ma anche presente e futuro e costituiscono in ogni caso un’opera meritoria. – Chi come me svolge la propria attività prevalente in ambito accademico oggi prestato una funzione istituzionale sempre nel campo dell’istruzione e della formazione non può che apprezzare particolarmente tutto questo soprattutto quando si tratta di dare un riconoscimento a un giovane che in qualche modo incarna la capacità interpretativa degli italiani, “la salinità mentale dei siciliani, per ricordare Sciascia” e la innesta su quella esperienza internazionale che oggi deve costituire una caratteristica dei giovani ma non per andare via, bensì per tornare e tramandare conoscenza, sapienza e futuro. –

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Mariella Musso

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