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’INTERVSITA – Il Direttore Sportivo del Real Forio ci parla della salvezza appena raggiunta dalla squadra biancoverde e della sua scelta di ritornare “alla base”
“Quella di quest’anno è stata una scelta di cuore. Sono tornato per dare una mano agli amici. Non so quante persone avrebbero accettato di entrare in società col mio ruolo e non poter fare mercato. Non era semplice, ho rischiato. Il mio futuro? Non so. Dipende sempre di cosa si ragionerà. Prima di tutto si dovrà formare una società ben strutturata”
Simone Vicidomini-Il Real Forio è salvo. E per la quinta volta consecutiva parteciperà al campionato di Eccellenza. Questo, ovviamente salvo estati dall’esito imprevedibile, è quanto ha detto il campo al termine del girone A, che ha visto la squadra biancoverde partire fortissimo e finire davvero in grosso calo otto tanti punti di vista. Poco dopo la metà del cammino, in un periodo di grave crisi, è stato richiamato ed è risalito a bordo della nave foriana, Vito Manna, che ha ripreso il suo “vecchio” ruolo di Direttore Sportivo. Dopo la gara contro la Flegrea, che ha dato il pass salvezza al Real Forio, Manna è intervenuto ai nostri microfoni, ai quali ha mostrato la sua soddisfazione per il risultato ottenuto ed ha commentato la sua scelta, con uno sguardo al futuro.
Direttore Manna, con la Flegrea la squadra ha ottenuto un pareggio, non si è riusciti ad ottenere la vittoria sul campo che al calse manca dal 20 ottobre, ma la cosa più importante è stata raggiunta, parlo della salvezza…
“Alla fine ci bastava un punto. Ad un certo la gara si è messa in parità ed abbiamo gestito fino alla fine. Nel complesso abbiamo meritato questo risultato, soprattutto nelle ultime 4-5 gare, come prestazioni. Siamo contenti, l’obiettivo prefissato dalla società ad inizio campionato è stato raggiunto, quindi è il quinto anno che questa società mantiene la categoria più importante fra i dilettanti regionali. Quest’anno abbiamo messo in mostra Filosa, uno dei giovani più interessanti dell’isola. A Giugliano ha fatto una partita incredibile ed è stato attenzionato anche dal Giugliano, perché è un calciatore incredibile”.
Filosa, che ha saputo stupire in più ruoli, forse è il simbolo di una squadra, di un gruppo che ha dovuto far fronte a tante difficoltà ma che ha cercato di affrontarle lasciandosi tutto alle spalle…
“Fondamentalmente, il Real Forio è una squadra con una età media molto bassa, quindi può avere dei periodi in cui le prestazioni non sono buone o comunque i risultati non arrivano. Ci sono dei giovani interessanti nella nostra squadra e l’obiettivo è quello di valorizzare ancora di più i giovani che si apprestano ad arrivare in Prima Squadra. Il Settore Giovanile quest’anno è cresciuto molto e fa ben sperare”.
Al netto della sfortuna, cosa non ha funzionato nel Real Forio dalla vittoria nel derby col Barano fino al cambio tecnico che ha visto arrivare Mimmo Citarelli al posto di Isidoro Di Meglio in panchina?
“Ci sono state anche delle partite sfortunate, poi la poca esperienza della squadra, penso. Ripeto, la media età molto bassa ti permette di non gestire determinate situazioni che ti potrebbero portare poi a raggiungere l’obiettivo prima. Era stato fatto un girone di andata importante che poteva far stare tranquilli. Penso questo sia mancato, un po’ di esperienza nella gestione della seconda parte del campionato. Ma, ripeto, la salvezza è un risultato che questa rosa merita per quello che ha dimostrato nelle 30 partite. Perché poi alla fine le 30 partite danno sempre il valore effettivo, indipendentemente dalle fasi del campionato”.
Complessivamente, il risultato è straordinario, soprattutto se pensiamo alle difficoltà di fare calcio sull’isola a tutti i livelli. Ma, Direttore, nel periodo più buio, sempre quello intercorso fra il derby e il cambio in panca, ha avuto paura che la squadra potesse retrocedere visto l’andazzo?
“Il timore c’è stato. L’Eccellenza è un campionato molto difficile, in cui ci sono squadre attrezzate. Bisognava reagire e purtroppo dare anche un cambio che potesse portarci a questo risultato. Però, ci tengo a ringraziare anche mister Isidoro Di Meglio, che ho conosciuto quest’anno. Per me ha lavorato bene, fino purtroppo a quando c’è stato il cambio, che purtroppo nel calcio può avvenire, lo si sa. Questa salvezza è, in parte, anche sua, per tutto il lavoro che ha fatto fino al cambio. Penso sia doveroso ringraziare anche lui oggi”.
Vito Manna è salito in corsa sul treno Real Forio, quest’anno. L’anno prossimo che farà? Vuole riscendere, restare a bordo…
“Quella di quest’anno è stata una scelta di cuore. Sono tornato per dare una mano agli amici. Non so quante persone avrebbero accettato di entrare in società col mio ruolo e non poter fare mercato praticamente. La squadra era quella, non si poteva incidere più di tanto a gennaio. L’unico che siamo riusciti a portare a Forio è stato Lombardi, che è un attaccante di categoria che ha espresso qualcosa ma che secondo me può esprimere ancora di più per le doti che ha. Non era semplice, ho rischiato, perché in caso di insuccesso sarebbe stato anche il mio, senza aver costruito la squadra. Però la maggior parte dei ragazzi li conoscevo ed ho voluto dare il mio contributo…”.
E l’anno prossimo?
“Non so. Dipende sempre di cosa si ragionerà. Prima di tutto si dovrà formare una società ben strutturata”.
Insomma, è presto per parlarne ma pare saremo alle solite…
“Spero non saremo alle solite…E’ vero, però, che è presto parlarne…”.
Diciamo che Vito Manna non lascia la porta chiusa…
“No, anche perché io abito qui vicino al Calise (ride, ndr). Le porte per gli amici non sono mai chiuse, però si ragionerà su progetti e su incarichi, insomma. Ad oggi ci godiamo questo risultato, poi vedremo”.
La chiosa dell’intervista è dedicata alla chiosa del campionato. Come l’anno scorso, Real Forio salvo all’ultima giornata e Barano al play out. Al di là della rivalità con i cugini, va detto che le isolane non si migliorano…
“C’è rivalità col Barano, ma dispiace. Il Barano è una squadra isolana che si giocherà la salvezza su un campo difficilissimo come quello di Pozzuoli. E’ difficile creare una squadra che si possa salvare sull’isola in Eccellenza. Se andiamo a vedere quanti ragazzi di Napoli abbiamo noi e quanti ne avevano loro ad inizio anno, poi l’Ischia ha attratto altri calciatori, vediamo c’è bisogno di un grosso lavoro nei Settori Giovanili che possa portare calciatori in Prima Squadra. Ma se si vogliono fare 3-4 squadre sull’isola fra Promozione ed Eccellenza è necessario attingere dalla terra ferma, con grossi sacrifici economici. A volte non ci si riesce e si creano squadre che stentano. Questo sta rischiando il Barano, ma gli faccio un in bocca al lupo per riuscire a fare l’impresa a Pozzuoli e mantenere la categoria”.
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