Il ministro Tria si allea con la Lega e fa saltare il “decreto dignità”: mancano le coperture
Da sempre ho descritto il DUO come due treni viaggianti sullo stesso binario, ma in senso opposto, e quanto più tempo passa, tanto più comincia ad evidenziarsi questa anomalia. Diciamo che, viaggiando ciascuno di loro nella propria direzione, con il tempo le distanze dalla meta diventano sempre più brevi ed ormai i due conducenti cominciano a vedere in lontananza il faro dell’altro treno che avanza, e gli viene incontro, preannunciando uno scontro fatale. Il DUO continua a far finta di niente, ma intanto “rallenta” affidandosi all’oblio del tempo o …. al sopraggiungere di un qualcosa che prima distragga dall’annunciato e poi lo sotterri del tutto.
span style="color: #000000;">Prendiamo ora il caso del decreto dignità del governo. Lo stallo attuale ben descrive la tensione in atto tra il M5S, con Luigi Di Maio che voleva presentarlo, e la Lega di Matteo Salvini, preoccupata di spaventare gli imprenditori con interventi sui contratti di lavoro, che spinge per procastinarlo per cui ecco che il decreto gialloverde è stato stoppato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria ancor prima di arrivare al Consiglio dei ministri. La scelta deriverebbe dalle rimostranze degli gli uffici della Ragioneria che avrebbero avuto da ridire sulle coperture finanziarie di alcune misure, giudicate insufficienti e inadeguate ed è stata condivisa e appoggiata anche dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. L’esame legislativo degli articolati, oltre a quelli inerenti alle coperture finanziarie insufficienti, avrebbe evidenziato anche alcuni errori tecnici per cui, dopo un mese di annunci, siamo ancora a zero provvedimenti in Cdm. In sette riunioni nessun provvedimento politico approvato: molti proclami e poco “cambiamento” nello stile. Resta immutato lo stile “annunciante e proclamante” di cose eclatanti che pagano, a breve tempo, con popolarità e consenso come anche il passo successivo dell’altrismo che consente di spostare, continuamente, l’attenzione da un punto ad un altro e poi, alla fine, a scaricare la colpa “su altro/i”.
Tornando al caso dell’annunciatissimo “decreto dignità”, dopo lo stop, ecco Di Maio lesto a dichiarare: “È pronto, deve essere solo vidimato dai 1000 organi di questo paese” ergo, il solito: io voglio ma sono gli altri che non me lo consentono. Alla fine, però, il dl non c’è.
Una variante sempre usata è quella del “rinvio” giustificato con la voglia di fare bene e meglio (il che ottiene anche un bravo) tanto poi si sa che, nel lungo tempo, le cose si dimenticano o comunque sorgono altri punti focalizzanti che spostano l’attenzione ed offuscano la memoria. Un esempio ce lo dà il ministro ai Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro pronto a dichiarare: “Preferisco che il governo ci metta anche un mese in più per un provvedimento, ma che questo duri”. Alla fine, però, il provvedimento non c’è.
Dell’annuncismo e dell’altrismo di Salvini è inutile star qui a darne nota e non solo perché, ormai, “dovrebbero” essere ben noti, ma perché diventerebbe un elenco interminabile visto che, in questo, il Ministro Salvini Prezzemolino è un asso che spazia, in lungo ed in largo, su qualsiasi evento ed in qualsiasi ministero quasi fosse lui a comandare tutto e tutti. Alcune sue pronunciazioni?:
- Interno (Sicurezza): Lotta al terrorismo – Blocco degli sbarchi immigrati e respingimenti assistiti – Rimpatrio di tutti i calndestini – Ampliamento legittima difesa
- Sanità: “Vaccini? Dieci sono troppi”.
- Sicurezza: Lotta al terrorismo – Blocco degli sbarchi immigrati e respingimenti assistiti – Rimpatrio di tutti i calndestini – Ampliamento legittima difesa
- Economia e Finanze: Quota 100 per tutti e 41 per i precoci – ‘Via la legge Fornero’
- Fisco : “Chiudere le cartelle sotto i 100mila euro”
- Esteri: Sanzioni alla Russia inutili pronti ad agire – In Libia centri all’avanguardia, smontiamo la retorica delle torture – Centri di accoglienza e identificazione da costruire a sud della Libia nei Paesi del Sahel (Ciad, Niger, Mali)
- Difesa: Servizio militare obbligatorio per riportare onore e rispetto
- Scuola: concorsi su base regionale (non più nazionale) unire elementari e medie, ritorno al prof prevalente
- Giustizia: Elezione dei giudici ed eliminazione legge liberticida Fiano
- Ambiente: i cambiamenti climatici vengono usati “per legittimare l’immigrazione clandestina”
E questo è, per cui torno all’ “Io speriamo che me la cavo” e alla canzone di Battiato: Povera Patria
Stanislao Barretta
Duo Gialloverde – Duo Gialloverde – Duo Gialloverde
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