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Castellammare di Stabia

Dottoressa aggredita nel suo studio: sicurezza medica in pericolo ️

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Grave episodio di violenza nel comunità di Castellammare di Stabia: Dottoressa di Castellammare di Stabia aggredita da paziente nel suo studio medico

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n grave episodio di violenza ha scosso la comunità di Castellammare di Stabia, nel napoletano, quando una dottoressa è stata aggredita da un paziente nel suo studio medico. Il Sindacato Medici Italiani (SMI) ha denunciato l’atto violento, riportando i dettagli dell’aggressione e le conseguenze per la professionista coinvolta.

Secondo quanto riferito da Raffaele D’Arco, segretario aziendale ASL Na 3 Sud dello SMI, l’aggressione si è verificata il pomeriggio del giorno precedente, quando una paziente anziana, con cui la dottoressa aveva perso la fiducia, si è presentata nello studio medico della vittima. Già all’inizio del mese, la dottoressa aveva inviato una lettera pec di ricusazione nei confronti della paziente, ma la situazione non era cambiata nonostante trascorsi venti giorni dalla richiesta.

Dalla discussione verbale, la situazione è rapidamente degenerata in un’aggressione fisica, durante la quale la collega medico ha subito danni gravi e ingenti alla strumentazione e agli arredi dello studio. Nonostante la violenza subita, la dottoressa ha scelto di non rispondere all’aggressione, evitando così una possibile escalation della situazione.

L’aggressione non è passata inosservata, poiché altri pazienti presenti nello studio hanno cercato di intervenire per proteggere la dottoressa. Tuttavia, la situazione si è risolta solo con l’intervento delle forze dell’ordine, quando i carabinieri sono giunti sul posto. A causa della gravità dei traumi riportati durante l’aggressione, la dottoressa ha dovuto recarsi al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo per ricevere le cure necessarie.

La prognosi per la dottoressa è di sette giorni, in quanto sono stati riscontrati traumi vari, in particolare toracici, oltre a un notevole stato di agitazione causato dall’esperienza traumatica. Questo atto di violenza lascia basiti il sindacato e la comunità medica locale, poiché la dottoressa aveva precedentemente segnalato il suo rifiuto di assistere quella specifica paziente per via di un rapporto di fiducia compromesso.

Questa triste vicenda pone ancora una volta l’attenzione sul tema delle aggressioni e delle violenze nei confronti del personale sanitario. È fondamentale garantire la sicurezza e la protezione di chi svolge il nobile compito di prendersi cura della salute dei cittadini, affinché simili episodi non si ripetano in futuro. È auspicabile che le autorità competenti e gli enti preposti prendano provvedimenti per garantire la sicurezza degli operatori sanitari e prevenire atti di violenza in ambito medico.

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