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uasi 70 anni fa un gruppo di scienziati del Progetto Manhattan, dopo aver constatato il potere distruttivo del nucleare, progettò quello che venne chiamato il Doomsday Clock *. Un meccanismo concepito per avvisare il mondo della minaccia di un’imminente catastrofe globale. Quest’anno le lancette dell’«orologio dell’apocalisse» si sono fermate a tre minuti dalla mezzanotte dell’umanità.
La stessa posizione in cui si trovavano al culmine della Guerra Fredda.
Perché? A livello globale, il numero di testate nucleari ha ripreso a crescere; oltre trenta Paesi sono in possesso di armi nucleari o possono disporne rapidamente; la Corea del Nord manda pericolosi segnali; il furto da parte dell’Isis non è una cosa priva di fondamento. A tutto questo si aggiungono i rischi e gli impatti di una futura Cernobil o Fukushima; gli incidenti all’interno dei siti di stoccaggio o quelli legati alla lavorazione e al trasporto dei materiali nucleari; i cambiamenti climatici, che interessano tutti gli organismi viventi.
Quest’anno ricorre il 30esimo anniversario della catastrofe di Cernobil: il peggior disastro con cui il genere umano si sia mai dovuto confrontare, legato all’incapacità di scienziati e ingegneri di prevedere come problemi apparentemente piccoli possano tramutarsi in disastri di scala quasi inimmaginabile.
A mio parere Cernobil rimane uno dei più tragici incidenti del nostro tempo. Dal momento in cui venni informato telefonicamente – alle 5 del mattino di quel fatidico 26 aprile 1986 – che un incendio era divampato nel Reattore 4 della centrale nucleare di Cernobil, la mia vita non è stata più la stessa. Sebbene in quel momento non si conoscesse la reale entità del disastro, fu subito evidente che stava accadendo qualcosa di orribile. Le questioni sollevate da Cernobil e ribadite da Fukushima sono oggi più attuali che mai, e sono ancora senza risposta. Come possiamo essere sicuri che le nazioni che possiedono energia nucleare per scopi civili o militari si atterranno alle necessarie misure e norme di protezione? Come possiamo ridurre il rischio che grava sulle generazioni future? Non sarà che stiamo evitando di dare le risposte a queste domande quando tronchiamo il dibattito invocando ragioni di «sicurezza nazionale» o il nostro bisogno illimitato di energia?
Contrariamente a quanto affermano i sostenitori dell’energia nucleare, secondo cui ci sono stati solo due incidenti importanti, se si quantifica la gravità degli incidenti includendo sia la perdita di vite umane sia significativi danni alle strutture, emerge un quadro molto diverso. Dal 1952 si sono verificati in tutto il mondo almeno 99 incidenti nucleari, che rientrano in questa definizione, con danni che ammontano a oltre 20,5 miliardi di dollari. Vale a dire più di un incidente nucleare ogni anno e danni per 330 milioni di dollari. Tutto questo dimostra che esistono molti rischi non gestiti o regolamentati in modo inadeguato, una cosa che è a dir poco preoccupante, data la gravità dei danni che anche un singolo incidente può provocare.
È fondamentale che qualsiasi discussione sull’energia nucleare venga affrontata sotto tutti i punti di vista e nella sua complessità. Gli impianti nucleari non rappresentano solo un problema di sicurezza, di ambiente o di energia. Ma tutte queste cose insieme. E come Green Cross International sostiene da anni, si tratta di aspetti del medesimo problema che vanno dibattuti nel loro complesso.
vivicentro.it-editoriale / lastampa / Così Cernobil ha cambiato la nostra vita MIKHAIL GORBACIOV
* Orologio dell’apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è una iniziativa ideata dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago nel 1947 che consiste in un orologio metaforico che misura il pericolo di una ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta.
Il pericolo viene quantificato tramite la metafora di un orologio simbolico la cui mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all’umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).
Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l’orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 21 volte. La massima vicinanza alla mezzanotte (due minuti) è stata raggiunta nel 1953, dopo i test di armi termonucleari da parte di USA e URSS, e mantenuta fino al 1960; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 (trattati START) e il 1995.
La decisione se muovere o meno l’orologio viene effettuata dallo Science and Security Board del Bulletin of the Atomic Scientists ogni anno. Ciò ha fatto sì che in alcuni casi non ci fosse il tempo materiale per spostare le lancette durante eventi dalla durata molto breve, come la crisi dei missili di Cuba che durò 13 giorni e fu resa pubblica solo a partire dal nono.
Anno | Minuti alla mezzanotte | Ora | Spostamento | Motivazione | Immagine |
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1947 | 7 | 23:53 | — | Impostazione iniziale dell’orologio. | |
1949 | 3 | 23:57 | +4 | L’URSS effettua il suo primo test nucleare. Inizia la corsa agli armamenti. | |
1953 | 2 | 23:58 | +1 | Si sviluppa la bomba all’idrogeno, prima da parte degli USA e nove mesi dopo dall’URSS. Nell’ottobre 1952 un test termonucleare distrugge un atollo nell’Oceano Pacifico. È il periodo in cui l’orologio è stato più vicino alla mezzanotte. | |
1960 | 7 | 23:53 | −5 | L’opinione pubblica percepisce l’aumento di un pericolo nucleare. Le grandi potenze cercano, per la prima volta, un accordo diplomatico per non entrare in conflitto[3]. | |
1963 | 12 | 23:48 | −5 | Viene siglato il Partial Test Ban Treaty, il trattato sulla messa al bando dei test nucleari. | |
1968 | 7 | 23:53 | +5 | La guerra del Vietnam si intensifica, la regione mediorientale diventa instabile: conflitto India-Pakistan del 1965 (Kashmir) e guerra arabo-israeliana del 1967. Cina e Francia si dotano di armamenti nucleari. | |
1969 | 10 | 23:50 | −3 | Viene firmato il trattato di non proliferazione nucleare da molte nazioni del mondo. Non aderisconoIsraele, India e Pakistan. | |
1972 | 12 | 23:48 | −2 | Firmati i trattati SALT I ed il trattato anti missili balistici. | |
1974 | 9 | 23:51 | +3 | Primo test nucleare da parte dell’India (Smiling Buddha). | |
1980 | 7 | 23:53 | +2 | Si interrompono i colloqui diplomatici fra USA e URSS. Si rafforza l’idea che un armamento nucleare è indispensabile alla sicurezza nazionale. | |
1981 | 4 | 23:56 | +3 | L’URSS invade l’Afghanistan, gli USA boicottano i giochi olimpici di Mosca 1980. L’escalation della corsa alle armi e guerre in Afghanistan, Sud Africa e Polonia accrescono la tensione mondiale. | |
1984 | 3 | 23:57 | +1 | Il dialogo fra le due super-potenze si interrompe. L’URSS boicotta i giochi olimpici di Los Angeles 1984. Il presidente Reagan spinge per un riarmo nucleare definendo i sovietici L’impero del male. | |
1988 | 6 | 23:54 | −3 | Dialogo fra Ronald Reagan e Mihail Gorbačëv. USA e URSS firmano il Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty. | |
1990 | 10 | 23:50 | −4 | Cade il muro di Berlino. Alcune nazioni dell’Europa dell’est diventano indipendenti dall’URSS. | |
1991 | 17 | 23:43 | −7 | Viene firmato il trattato di riduzione delle armi strategiche. L’URSS viene sciolta, finisce la guerra fredda. È il periodo in cui le lancette hanno raggiunto la massima distanza dalla mezzanotte. | |
1995 | 14 | 23:46 | +3 | Iniziano i problemi politici e sociali nelle repubbliche che hanno ottenuto l’indipendenza dall’URSS. La spesa militare non si è ridotta dopo la guerra fredda. Il governo russo non riesce a garantire la sicurezza totale sugli armamenti nucleari, che potrebbero quindi finire sul mercato nero. | |
1998 | 9 | 23:51 | +5 | India e Pakistan effettuano test nucleari. USA e Russia mantengono 7000 testate nucleari pronte ad essere lanciate in 15 minuti. | |
2002 | 7 | 23:53 | +2 | C’è un piccolo progresso nel disarmo nucleare globale, ma gli Stati Uniti rifiutano una serie di trattati sul controllo delle armi e annunciano la loro intenzione di uscire dall’Anti-Ballistic Missile Treaty; più organizzazioni di terroristi tentano di acquistare armi nucleari, hanno luogo gli eventi dell’11 settembre, con l’attentato al Pentagono e al World Trade Center di New York. | |
2007 | 5 | 23:55 | +2 | La Corea del Nord effettua test nucleari. La comunità internazionale teme che anche l’Iran possa dotarsi di armi nucleari. USA e Russia mantengono testate nucleari pronte per essere lanciate in pochi minuti. Per la prima volta fra le motivazioni non vengono citati solo pericoli derivati dal nucleare, ma anche dai mutamenti climatici in atto nel nostro pianeta. | |
2010 | 6 | 23:54 | −1 | Si ravvisano accenni di collaborazione degli USA, della Russia, dell’Unione europea, dell’India, della Cina, del Brasile che testimoniano una crescente volontà politica di affrontare sia il terrore delle armi atomiche che il cambiamento climatico fuori controllo. | |
2012 | 5 | 23:55 | +1 | Il promesso controllo politico sulle riserve di armi nucleari viene a mancare, aumenta il potenziale globale di una probabile guerra nucleare, diminuisce la sicurezza sul nucleare, aumentano e si aggravano i cambiamenti climatici. | |
2015 | 3 | 23:57 | +2 | Il rapido cambiamento climatico, la proliferazione e modernizzazione globale degli armamenti atomici continuano a costituire un enorme rischio per l’esistenza dell’intera umanità, e i leader politici hanno fallito nell’agire per proteggere la popolazione dall’imminente catastrofe. |
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