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Castellammare di Stabia

D’Onofrio: Juve Stabia a gennaio da ritoccare solo numericamente

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D’Onofrio, Juve Stabia: le sue dichiarazioni nel corso de “Il Pungiglione Stabiese”.

Le dichiarazioni di Gaetano D’Onofrio sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

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“Dal campo ho avuto la sensazione che il rigore ci fosse tutto sulla rovesciata di Bentivegna e poteva cambiare la partita questo episodio. Bentivegna, uno dei più dotati tecnicamente della squadra, è entrato molto bene al posto di Piovanello e c’è da sperare che il suo rendimento cresca sempre di più.

Pagliuca ha parlato della società che era molto arrabbiata per le decisioni arbitrali. Pagliuca che va avanti e dietro vicino alla panchina è sempre uno sprone in più per i ragazzi in campo e purtroppo domenica non ci sarà per la squalifica rimediata. 

D’Onofrio e il mercato di gennaio.

La Juve Stabia ha quasi ottenuto i punti per la salvezza. Siamo ad un passo. Qualcosa può servire numericamente a gennaio ma chi viene deve sapere che già esistono delle gerarchie precise. Speriamo che – continua D’Onofrio – dal mercato di gennaio non arrivino sorprese per la Juve Stabia. Bisogna evitare il mercato del gennaio 2017 quando arrivò Cutolo che giocò subito pur non essendo in condizione e si spaccò lo spogliatoio. 

Peccato per il gol fallito da Candellone ieri perchè col pareggio del Benevento si poteva pensare ad una mini-fuga delle Vespe. Speriamo di arrivare bene al match col Benevento e poi solo qualche piccolo ritocco per rendere più profonda la rosa. Il direttore sportivo molto bravo sicuramente farà qualcosa al momento giusto e al posto giusto. 

Ci sarà qualcuno che potrà chiedere di andare via perchè non riesce a trovare spazio ma sarà importante non smuovere le gerarchie che si sono create. 

Questa squadra il gol lo trova quasi sempre e poi ha dimostrato che è molto difficile farglielo e perciò può recitare un ruolo importante anche nel girone di ritorno

Ieri Pagliuca ha utilizzato il modulo tattico 4-3-2-1 mentre in precedenza aveva utilizzato il modulo 4-3-1-2. In questo modo Candellone ha avuto minore assistenza in attacco giocando come unico riferimento centrale per cui ha dovuto fare un grande lavoro di sacrificio e forse ci sta di arrivare poi in zona gol meno lucido rispetto alle altre volte”. 

 


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