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L’asta per i diritti tv del campionato di serie A rinviata a dopo l’estate: offerte «basse»

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’asta per i diritti tv del campionato di serie A è andata deserta. O, meglio, si sono presentati solo due concorrenti, uno dei quali ha fatto un’offerta talmente bassa da essere esclusa. E per non dover cedere all’unico offerente concreto – Sky – la Lega Calcio ha deciso di annullare l’asta: «Ritenendo che le offerte non rappresentino il valore reale del calcio italiano, con voto unanime l’assemblea della Lega Serie A ha deciso di non assegnare i diritti tv a nessuno dei concorrenti». Dunque si rifarà un nuovo bando in cui «il valore di partenza sarà quello indicato in questo bando», ossia un miliardo di euro.

C’è tempo «fino a novembre, dicembre, sei mesi prima dell’inizio della prossima stagione». Il commissario di Lega, Carlo Tavecchio, ha annunciato con queste parole il rinvio dell’asta sui diritti tv del calcio per il triennio 2018/21.

I protagonisti

  • Sky è nata il 31 luglio 2003 dalla fusione di TELE+ e Stream TV. La piattaforma è a pagamento e destinata al mercato italiano
  • Mediaset Premium ha mosso i primi passi nel 1990 ancora come Fininvest, con la creazione della prima piattaforma analogica terrestre a pagamento italiana: Tele+, in società con Vittorio Cecchi Gori e Leo Kirch. Dal 2005 è tornata sul mercato con un servizio nazionale di totale ed esclusiva proprietà disponibile via digitale terrestre e via cavo
  • DAZN è una piattaforma di streaming live fondata nel 2015 e di proprietà di Perform Group per fornire agli utenti un accesso illimitato a contenuti sportivi live e on-demand per un canone mensile. Il servizio è attualmente disponibile in Germania, Austria, Svizzera e Giappone via Smart TV, computer portatili, tablet, smartphone e console per giochi.

Tavecchio: le offerte non erano congrue

Perché l’asta è andata deserta

Per capire cosa è successo, bisogna andare con ordine. La gara per aggiudicarsi i diritti Tv per il triennio 2018/21 sulla serie A ha riservato la sorpresa del ritiro di Mediaset e Tim che hanno fatto praticamente saltare il banco e non hanno presentato offerte, lasciando in corsa solo Sky.

Cosa succede ora

L’asta sarà ripetuta nei prossimi mesi e, come ha fatto sapere il presidente della Figc Carlo Tavecchio, c’è tempo fino a fine anno per assegnare i diritti.

Come è composta l’offerta di Sky

L’emittente di Murdoch ha messo sul piatto 440 milioni,

  • 230 milioni per il pacchetto sul satellite
  • 210 milioni per il pacchetto D

Come sono composti i ‘pacchetti’ 

  • Pacchetto A (trasmissione via satellite): 200 milioni per i diritti di otto squadre – 248 eventi in totale – fra cui Juventus, Napoli, Milan e Inter
  • Pacchetto B (trasmissione in digitale terrestre): 200 milioni, copre 12 squadre per 324 eventi, di cui 132 in esclusiva
  • Pacchetto C1 e C2 (piattaforma Internet): 100 milioni ciascuno
  • Pacchetto D: vale 400 milioni di euro, garantisce 132 esclusive fra cui il derby di Roma.

L’offerta non ammessa di Dazn

In teoria è in gara anche Perform Group, che ha fondato e lanciato nel 2015 la piattaforma di live sports streaming DAZN attualmente presente solo in due mercati: il Giappone e DACH (Germania, Austria, Svizzera tedesca). che però ha fatto un’offerta fra i 25 e i 50 milioni, sotto la base d’asta.

Cosa ha fermato la corsa di Mediaset e Tim

Mediaset – Dopo la bocciatura dell’esposto presentato all’autorità garante della concorrenza per ottenere una nuova formulazione del bando per l’assegnazione dei diritti 2018- 2021, il consiglio di amministrazione ha deciso di non presentare alcuna offerta all’asta.

Tim – Ha giudicato “non interessanti i pacchetti predisposti per il digitale nè dal punto di vista dell’offerta nè da quello dei prezzi”.

redazione/agenzie/agi/ilsole24ore


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