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Castellammare di Stabia

Dichiarato il dissesto del comune di Castelvetrano in provincia di Trapani

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Tra le cause una carente disponibilità finanziaria che ha portato Il comune di Castelvetrano a richieste di anticipazioni di liquidità.

La commissione straordinaria alla guida del Comune di Castelvetrano della provincia di Trapani, sciolto per mafia nel giugno 2017, ha deliberato oggi il dissesto del Comune. Tra le cause principali che hanno determinato il dissesto la mancata riscossione per anni dei tributi locali dovuti, una carente disponibilità finanziaria che ha portato l’Ente a richieste di anticipazioni di liquidità.

Le misure finalizzate al miglioramento della liquidità, adottate dalla Commissione Straordinaria non hanno prodotto un significativo miglioramento. In particolare, la complessiva massa passiva del Comune da ripianare risulta essere formata da uno squilibrio strutturale di oltre 3,5 milioni, dal disavanzo, al 31.12.2017, di oltre 27 milioni di euro e da debiti fuori bilancio per oltre 7 milioni e 500 mila Euro, quest’ultimi non rateizzabili per il mancato assenso dei creditori.

La situazione è aggravata, così come risulta dalla relazione dell’avvocato del Comune, Francesco Vasile, dalla presenza di più di 50 decreti ingiuntivi notificati e prevalentemente non opposti per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro e 60 diffide di pagamento notificate all’Ente.

L’Ente, si legge nella delibera, non può accedere al fondo di rotazione per assicurare la stabilità finanziaria degli enti locali di cui all’art. 253 del TUEL, stante che non sarebbe nelle condizioni di finanziare la quota annuale, di circa 950 mila euro – per il rimborso decennale dell’anticipazione, concedibile nei limiti massimi di euro 300,00 per abitante.

Nella delibera si legge anche che il piano di riequilibrio pluriennale non sarebbe sostenibile in termini di equilibri di cassa, stante il mancato significativo miglioramento delle riscossioni, malgrado le diverse misure già adottate.

Per i cittadini, continua la delibera, un piano di riequilibrio finanziario ventennale, finanziato con la massimizzazione di tutte le imposte e le aliquote, sarebbe più penalizzante della dichiarazione di dissesto, atteso che in caso di dissesto l’obbligo di massimizzazione delle aliquote è limitata a 5 anni.

A

dduso Sebastiano

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