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a Vivicentro Network, nell’ambito della rassegna dei film sulla sagra ” Di Maio vs Salvini “, dopo “Il Gatto e la Volpe”, “Il gioco delle tre Carte” e “Va avanti tu che a me vien da ridere” presenta oggi quella che sembra essere una parodia (o riedizione) della famosa canzone del grande Blasco: E Adesso Che Tocca a Me (testo e video alla fine).
La trama del film in programmazione tra ieri e questa mattina (più tardi si vedrà) sta nella minaccia di Di Maio a Salvini, conseguenziale all’offerta precedente fatta in stile “padrino” e per quello rifiutata da Salvini, che ora informa: “Guardiamo al Pd”.
E con questo Di Maio dà nota del fatto che Il Movimento Cinque Stelle ora conduce ANCHE una partita a scacchi attraverso la quale vuole tracciare una sua strada verso il governo.
I pentastellati infatti, segnalano che stanno studiando un programma in cinque punti per convincere il Pd a sostenere un loro esecutivo qualora l’intesa con la Lega non andasse a buon fine.
In tal caso sarebbero pronti a offrire un nuovo candidato premier e ad approvare una legge sul conflitto di interessi anti Berlusconi.
Ed ecco che ricompare la freccia che indica la rotta finale della quale diamo segnalazione dal 4 marzo: passare il cerino acceso ad un terzo, e lasciare che sia lui a scottarsi.
Il sasso (ri)lanciato da Di Maio nella bagnarola del PD sembra aver agitato un tantino le acque per cui, la compattezza (si fa per dire) del Pd sembra tentennare.
A dare il via a quella che sembra destinata a diventare la partita più difficile per i DEM è Dario Franceschini che subito scende in campo e sfida la linea di Matteo Renzi chiedendo di aprire il dialogo con il Movimento Cinque Stelle.
Intanto, al senato, comincia subito ad operare la fedelissima di Berlusconi , Maria Elisabetta Alberti Casellati, neo eletta Presidente, che, in una intervista al Corriere, afferma: di essere ottimista sulla formazione del governo:
“sono ottimista – afferma. Il nostro Paese si trova in un momento di grande sofferenza e la politica ha il dovere di dare risposte concrete al disagio sociale, alla crisi occupazionale, ai problemi di sicurezza, allo sviluppo economico, alle famiglie, alle persone che si trovano in stato di precarietà alimentare. Ci troviamo in una situazione quasi emergenziale per cui la politica deve agire con senso di responsabilità”.
Poi aggiunge che per arrivare ad un nuovo governo :
“i tempi devono essere quelli necessari per la composizione del quadro politico istituzionale. E sono certa che il Presidente Mattarella, con la sua esperienza politica, saprà indirizzare al meglio i partiti. Mi auguro che i tempi siano anche in linea con le scadenze che ci sono oggi nel Paese”.
Ovviamente non può tralasciare un pensierino pro ex cav per cui, riferendosi alle pregiudiziali nei confronti di partiti e leader, in particolare i ‘niet’ a Silvio Berlusconi del M5, dice:
“Il veto è sempre un errore perché limita ogni possibilità di confronto. E poi mi sembra che le elezioni dei due presidenti di Camera e Senato e degli Uffici di presidenza stiano dimostrando che quello che appariva non ipotizzabile, oggi si è invece realizzato. Perché per comporre il quadro politico ognuno ha fatto un passo indietro”.
E così termina la giornata di ieri ed inizia l’odierna tra dichiarazioni, contatti e messaggi lanciati da più parti.
Intanto senza dimenticare gli altri film del sequel: “Il Gatto e la Volpe”, “Le tre carte” e “Va avanti tu…” ecco quest’ennesima puntata che vuol dar a intendere un momento di ‘stallo di avvicinamento’ tra Di Maio e Salvini per cui, magari serve il terzo che rilevi il cerino acceso.
Nell’attesa, i pentastellati continuano a ripetere che l’incarico di governo deve andare al candidato premier M5s che “è stato il più votato”, quindi Di Maio.
Un Di Maio che non cede di un millimetro e ripete il suo no a “premier non votati da nessuno o peggio che hanno perso” rivendicando così il suo ruolo in quanto capo politico della forza politica arrivata prima alle ultime elezioni.
Ovviamente subito ribattuto da Salvini che parla di disponibilità a “dialogare con tutti” ma senza essere “subalterni a nessuno, visto che il centrodestra – sottolinea – è la coalizione più votata dagli italiani”.
Il mio obiettivo è andare al governo, per trasformare in fatti le idee che gli italiani hanno appoggiato e votato, scrive Salvini sul suo Twitter
Siamo disposti a dialogare con tutti ma non saremo subalterni a nessuno, visto che il centrodestra è la coalizione più votata dagli italiani.
Lo stallo, quindi, apparentemente continua ma, secondo noi, il dialogo tra M5s e Lega non si è mai interrotto ed anzi, tutto segue una linea ben studiata e programmata sin da quando, anche loro, si son resi conto della situazione in cui si erano cacciati con il loro (s)parlare e promettere a ruota libera ed ora, proprio come il Blasco in: Adesso Tocca a Me si chiedono: “E adesso che sono arrivato/ Fin qui grazie ai miei sogni/ Che cosa me ne faccio/ della REALTÀ” e si muovono per spingere, in realtà, verso un terzo a cui passare il cerino da loro acceso o, quantomeno, per giustificare che, se proprio dovesse realmente toccare a loro, nulla faranno salvo, forse, una modifica alla legge elettorale per tornare subito alle urne e:
io speriamo che me la cavo
Intanto, parola di Di Maio, “a Pasqua e Pasquetta potete stare tranquilli”.
Staremo a vedere.
Stanislao Barretta
ndr: ed ora gustatevi la canzone di Blasco (all’anagrafe Vasco Rossi) ed anche il testo che riportiamo a seguire;
E adesso che sono arrivato
Fin qui grazie ai miei sogni
Che cosa me ne faccio
Della REALTÀ
Adesso che non ho
Più le mie illusioni
Che cosa me ne frega
Della VERITÀ
Adesso che ho capito
Come va il mondo
Che cosa me ne faccio
Della SINCERITÀ
E adesso
E adesso
E adesso che non ho
Più il mio motorino
Che cosa me ne faccio
Di una macchina
Adesso che non c’è
Più Topo Gigio
Che cosa me ne frega
Della Svizzera
Adesso che non c‘è
Più brava gente
E tutti son più furbi
Più furbi di me
E ADESSO CHE TOCCA A ME
E ADESSO CHE TOCCA A ME
E ADESSO CHE TOCCA A ME
E ADESSO CHE TOCCA A ME
Di: Gaetano Curreri, Andrea Fornili, Vasco Rossi
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