L’uomo sta scontando 9 anni di carcere per spaccio
Ciro Rigotti, 62 enne detenuto nel carcere di Poggioreale, sta trascorrendo questi giorni all’ospedale Cardarelli di Napoli perchè malato di cancro in forma terminale. Fino a poco fa trascorreva il suo tempo in una cella e ora, invece, nel nosocomio e la famiglia afferma duramente: “Se la malattia fosse stata affrontata prima forse si sarebbe potuto salvare. Lasciate che torni a casa”.
Sguardo basso, stanco ma con ancora un po’ di forza per chiedere un gesto di umanità: lasciare che il padre, Ciro Rigotti, 62enne che sta scontando 9 anni di carcere per spaccio, possa morire a casa e non in un letto d’ospedale. Annunziata Rigotti racconta a fatica un incubo cominciato quattro mesi prima e che probabilmente si sarebbe potuto evitare. Ciro Rigotti accusava dei dolori all’orecchio e frequenti mal di testa che pare, stando a quanto racconta la figlia, non siano stati curati a dovere. Successivamente, a luglio, l’uomo viene visitato, racconta la donna, e il responso è un polipo benigno accanto al naso. Viene richiesta una Tac che è stata poi effettuata a settembre, quando è stato portato all’ospedale Cardarelli, dove tutt’ora si trova. Il risultato non lascia scampo a Ciro Rigotti: un tumore maligno che ha invaso tutto il viso, impedendogli anche di mangiare.
Sostenuta dall’attivista per i diritti dei detenuti Pietro Ioia, la figlia di Rigotti chiede a gran voce che il padre possa morire tra le mura di casa sua circondato dall’amore della sua famiglia.
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