“Non mi è stato offerto nessun ruolo in società”
Alfonso De Nicola, dopo 14 anni di militanza nel Napoli in qualità di dottore, lascia la società partenopea e in un’intervista ai microfoni del quotidiano Il Mattino spiega i motivi del suo addio al club di Aurelio De Laurentiis.
Ecco le dichiarazioni del dottor De Nicola:
Professore, va via per la gestione del caso Ospina?
“Non scherziamo, non c’entra nulla. Vado via perché a un certo punto il Napoli ha deciso che era meglio che le nostre strade si separassero. Tante volte l’ho pensato anche io che sarebbe stato giusto cambiare aria, ma poi il legame con la città e il calore dei tifosi mi hanno sempre fatto tornare sui miei passi. Stavolta, invece, non è così”.
Però, non mi ha risposto.
“Rifarei dieci volte la stessa cosa. Fu giusto lasciare in campo il portiere colombiano che aveva subito solo una piccola ferita al capo. Sarebbe stato semplice lavarmene le mani e dire alla panchina di sostituirlo. Invece ho valutato la cosa con coraggio. E sono sicuro di non aver sbagliato nella mia decisione, perché non era altro che un taglietto. Io non ho mai avuto problemi ad assumermi responsabilità, spero che sia sempre così. Poi le critiche che ho ricevuto sono arrivate da gente che non vedeva l’ora di darmi addosso, forse perché divenuto figura ingombrante”.
Quando ha capito che il rapporto con il Napoli era al capolinea?
“Da un anno avevo notato un po’ di distacco, anche da parte di alcuni dei miei collaboratori. Ma sono contento per i vecchi dello staff: li ho sempre messi davanti a tutto, anche prima di me”.
Si è incontrato con De Laurentiis?
“Mi considera uno di famiglia e ammetto che per me è come un padre. È convinto che sia meglio per me uscire adesso dal Napoli. E non mi ha offerto alcun altro ruolo nel Napoli”.
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