L’intervista di Aurelio De Laurentiis in cui parla del Napoli azzurro e dell’arrivo di Maurizio Sarri alla Juventus
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l presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui parla del mercato azzurro e di Sarri alla Juventus
Il suo Napoli sarà competitivo?
«I nomi sul tavolo sono tanti. Carlo mi ha chiesto James Rodriguez, proviamo ad accontentarlo».
Lozano, Manolas, trattative concrete?
«Si, ma ci sono anche altri giocatori che seguiamo. Lasciateci lavorare, partiamo comunque da una buona base. Ai napoletani dico di fidarsi di chi finora non li ha mai traditi».
Ha mai pensato seriamente di lasciare il Napoli?
«Ho avuto offerte importanti, non ho mai ceduto e resto perché ci credo. Magari un giorno… Ma lo lascerei solo ai miei figli».
De Laurentiis, che effetto le fa Sarri alla Juventus?
«Maurizio è bravo, ci avevo visto lungo. Non sono sorpreso, il calcio non è più un mondo di bandiere. Qui da noi non ha vinto e magari non vince neanche a Torino. È un rivale, non posso che augurargli questo».
Napoli lo ha osannato, oggi lo definisce un traditore…
«Sono per la libertà, quindi rispetto la sua scelta. Ognuno fa quel che vuole ma si assume la responsabilità. Non ho mai creduto all’amore assoluto di Sarri e il tempo mi ha dato ragione. Ripeto spesso che sono per la monogamia, credo nel matrimonio e del resto sono a Napoli da 15 anni, nonostante una parte della tifoseria abbia provato ad ostacolarmi. I litigi ci stanno, l’importante è restare fedeli alla causa e all’amore per i colori azzurri. La mia fu un scelta di cuore e resta tale».
Conosce bene Sarri, come percepisce la Napoli che gli si è girata contro?
«Lavora 15 ore al giorno e per lui esiste solo il campo. Non ha tempo per i rapporti umani, almeno nell’ambito lavorativo. Credo che in tre anni a Napoli non abbia mai partecipato a una cena di gruppo coi suoi calciatori. Pensa solo alle partite, alla gestione degli uomini sul campo. Il resto è un mondo che non gli appartiene, e può essere un bene o un male. In questo momento ha in testa la Juventus e ha messo in moto la macchina dell’ambizione. Ci sarà pure rimasto male, ma le priorità per lui sono altre. Capisco la delusione dei napoletani, vivono il calcio in maniera viscerale e Sarri si era un po’ preso la loro anima».
Voleva regalare lo scudetto, ha dedicato la vittoria dell’Europa League con il Chelsea ai napoletani…
«Sarri è intelligente e furbo, abituato a lavorare per se stesso. Poi ci sono lo stile e l’eleganza…».
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