D
e Laurentiis, nella giornata di ieri, ha tenuto un’intervista a Castel Di Sangro chiarendo molti punti interrogativi sul Napoli.
Il presidente Aurelio De Laurentiis rompe il silenzio rilasciando un’intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.
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Il patron azzurro ha voluto fare chiarezza sul calciomercato del Napoli fino a questo momento e si è soffermato anche su alcuni punti chiave che interessano non poco i tifosi azzurri, come l’addio di Dries Mertens e quello di Kalidou Koulibaly.
In più il presidente ha voluto parlare anche della questione abbonamenti.
De Laurentiis fa chiarezza in una intervista
Ecco le parole di ADL:
“Il calcio Napoli non ha bisogno di essere sistemato, non è successo nulla di grave ed il calcio Napoli è vivo e vegeto.
Probabilmente sono stato mal interpretato, soprattutto quando ho rilasciato quelle dichiarazioni in riferimento alla vile moneta.
La maglia azzurra deve essere considerata una seconda pelle, come fanno i tifosi.
Quando alcuni calciatori preferiscono il denaro al senso di appartenenza c’è poco da dire”.
Koulibaly? “Ho lasciato partire Koulibaly perché dopo tanti anni mi ha chiesto di lasciarlo partire.
Gli ho negato il Barcellona perché non avevano i soldi per pagarlo, mentre al Chelsea non abbiamo potuto dire nulla.
Per circa un mese e mezzo ho provato a convincerlo a restare offrendogli ben 6.5 milioni di euro per 5 stagioni.
Il campionato inglese è considerato uno dei top al mondo ed è per questo che bisogna essere anche riconoscenti verso un giocatore che non meritava un no”.
“De Laurentiis è società e allo stesso tempo tifoso, anche io sento la maglia azzurra come una seconda pelle.
Non bisogna dimenticare che il calcio ormai è un’industria ed ecco perché a volte bisogna andare contro i desideri di un tifoso.
Noi non possiamo andare contro la nostra possibilità e capacità. Devo comprare calciatori giovani che rappresenteranno il Napoli nelle prossime stagioni”.
“Bisogna saper interpretare le parole che uno rilascia. Quando ad un certo punto vengono persi più di 200 milioni nel periodo del Covid e viviamo in una specie di bolla per tanto tempo, ti senti frustrato.
Abbonamenti? “La campagna abbonamenti parte il 25 luglio e ci sono tante novità tra cui tariffe scontate per famiglie e per le donne.
Sconto del 30% per il secondo componente della coppia. I figli Under 14 infine pagheranno con uno sconto del 50%.
Sullo stadio: “Il Calcio Napoli si occuperà di smontare quella sovrastruttura risalente da Italia ’90 e di creare un modello ispirato ai top impianti del mondo”.
“La maglia del Napoli cosa rappresenta? Si tratta di un simbolo che va assolutamente rispettato e osannato. Noi presenteremo la maglia mercoledì, nel giorno della partita, e in quell’occasione indosseremo la maglia nuova.
Quante maglie quest’anno? Al momento, tre. Forse 12, 13 anche quest’anno”.
Simeone? “Mi piace molto, bisogna secondo me vedere cosa ne pensi l’allenatore, perché Simeone è un bravissimo giocatore. Forse non si completa con Osimhen come alternativa”.
Spalletti? “Con lui è un rapporto sincero, ci diciamo quello che pensiamo e siamo abbastanza veraci”.
Kim? “Mi piace l’idea di avere un coreano. Si tratta di un coreano particolare, visto che è abbastanza alto.
Mi incuriosisce poter conciliare la realtà sudcoreana con quella napoletana, possono completarsi perfettamente.
Quando arriva Kim? “Mi auguravo arrivasse ieri, ma il problema è che se ci sono determinati avvocati e procuratori, i contratti sono complicati”.
Arriverà un nuovo portiere? “Nella nostra storia abbiamo sempre avuto dei portieri di personalità. Poi c’è sempre stato un terzo portiere di riserva.
Ma i primi due non possono essere di riserva. Il fatto che uno possa risentirsi perché il portiere è bravo, ma anche lì… L’importante è come l’allenatore sappia gestire.
Non possiamo avere un primo portiere bravo e un secondo schiappa per far piacere al primo portiere.
Non credo che Meret possa pensare una cosa del genere. Se dovesse succedergli un incidente, a Meret, poi chi è che sta in porta? Un portiere non può gareggiare 52 partite l’anno, deve dividersi la torta.
Se giochi in una squadra come il Napoli, che gioca da 13 anni in Europa, unica italiana tra l’altro, tu devi attrezzarti affinché questo non sia un problema”.
Umore dei Tifosi? “Ma io voglio vederli contenti e felici, non posso immaginare che solo in alcune squadre, che hanno fatto meno punti di noi, sono tutti felici, contenti, abbonati, impazziti.
E da noi invece… Ma poi basta quando mi si dice ‘il romano’.
Io vengo da una famiglia irpina, che si è stabilita poi a Torre Annunziata.
Questa cosa di me e Roma mi ha sempre dato fastidio”.
Cessione del Napoli? “Nel 2017/18 ho rifiutato un’offerta di 900 milioni di dollari e da un anno e mezzo ho tantissime offerte, tutte rispedite al mittente.
Ho ricevuto tre offerte da tre fondi per il Bari, anche queste tutte rispedite al mittente.
L’ultima offerta che mi è arrivata sul tavolo, da 2,5 miliardi di euro per tutto il mio gruppo, pure l’ho rispedita al mittente: posso restare e divertirmi ancora?”.
Il saluto finale: “Un saluto a tutti e, mi raccomando, distensione. Forza Napoli sempre!”.
Simone Improta
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