Azzurri in Trentino per l’ottavo anno consecutivo
<strong>Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in conferenza stampa per comunicare le date e il luogo in cui gli azzurri svolgeranno il ritiro pre-campionato. La squadra partenopea si recherà per l’ottavo anno consecutivo a Dimaro dove si rimarranno dal 10 al 30 luglio.
Ecco le sue parole:
“Sarà l’ottavo anno in Trentino, un’amicizia consolidata. Ci auguriamo vada avanti oltre, ma il presidente Rossi non può andare oltre il suo mandato che scade, ad ottobre ci saranno le elezioni e proveremo poi a trovare un altro accordo. Abbiamo un piede anche in Cina, ci stanno costruendo un albergo a 12 piani a 5 stelle ed uno stadio da 60mila posti. I cinesi sono propositivi, ma anche lunghi nelle loro promesse, aspettiamo e se c’è la possibilità faremo un inizio lì per poi terminare in Trentino. I soldi sono importanti, ma non si può fare una preparazione qua e là in giro, poi la parte sportiva ne risentirebbe. Ci siamo intanto assicurati una partita a Dublino contro il Liverpool il 4 agosto, finalista Champions. Il Trentino s’è dimostrato un posto attrezzato, c’è molto per divertirsi anche per gli adolescenti attraverso l’attività sportiva. Lancio una provocazione: le notizie sono quelle, meglio darle corrette che inventarle per tentare di indovinare ciò che vi terremo sempre segreti. Vi informiamo, ma raggiungiamo un accordo con un editoriale quotidiano visivo. Facciamo un meeting per capire se è possibile, così nessuno si inquieta. Tanto ognuno ha i propri lettori”.
Ottavo anno in Trentino, ma ci sarà il quarto di Sarri?
“Auguriamoci di sì. Io nutro meno dubbi di te evidentemente se mi fai questa domanda, ma non posso costringerli con la forza”.
Rumors su tutta la rosa da Jorginho a Callejon, Mertens, Hamsik, qualcuno rimane?
“Incasseremmo un miliardo (ride, ndr). Il progetto Napoli continuerà, alla grande”.
Oggi la possibilità di un incontro con Sarri?
“Abbiamo un appuntamento la settimana prossima. Ora deve preparare la partita fuori casa, ci sono gli spostamenti e meno tempo. Ci siamo dati appuntamento per la prossima settimana. Ma non preoccupatevi, sono sereno”.
Sarri è l’uomo giusto?
“Sarri l’ho scelto io, contro il parere di tutti o quasi. Mi hanno messo i manifesti per Napoli dicendo cretino per aver preso Sarri e non ho reagito. Alla quarta partita però poi Sarri ha iniziato una cavalcata eccezionale. Ci siamo un po’ esauriti verso marzo ed aprile perché c’era il preliminare, caricammo in anticipo, c’era questo pericolo”.
Poi parla del suo tempo trascorso nella città di Napoli:
“Nei rapporti c’è sempre uno scambio, mai una unilateralità. Non penso possa lamentarsi della sua biografia calcistica di questi tre anni, ha costruito un bel modulo, esaltato da tutti all’estero. Avrebbero voluto imitarlo in molti, ma è difficile, particolare, tutti gliene siamo grati. Noi vincevamo anche prima con giocatori di minor livello, stipendi di un terzo forse anche un quarto siamo arrivati secondi con Mazzarri. Forse i punti che si facevano prima erano diversi, siamo d’accordo, anche con Benitez… e chi parla di cattivi rapporti con me dico che è falso. Mazzarri è stato quattro anni, Benitez aveva un contrattod di un anno e un’opzione che non credeva che avrei esercitato, tant’è che rimase spiazzato perché aveva problemi con la lontananza dalla famiglia. Arrivammo quinti per qualche rigore, non facemmo male. Abbiamo creato anche campionissimi che giocavano e non giocavano altrove, qualcuno faceva 14 gol e da noi ne ha fatti 30. Questa è la storia, poi tutte le pedine sono state importanti. Voi avete sempre un modo molto soggettivo di analizzare, come se fossero decise dagli altri, non dal club. La società è l’elemento portante in ogni attività. Il regista senza il produttore non va da nessuna parte e ci sono tanti casi di flop. Sarri ha fatto bene, mi auguro resti, così come lui ha scalato le categorie, questi 3 anni gli sono stati utili per fare lui stesso un salto di qualità sull’esperienza. Mi auguro si possa fare sempre meglio, ma questo non dipende da chi costa di più. Non si risolvono così i problemi. Lo abbiamo dimostrato prendendo chi giocava meno, come Callejon che il primo anno superò i 20 gol, eppure non giocava”.
I tifosi napoletani si sono sentiti fregati da questo campionato, sentivano di meritare questo scudetto.
“Vediamo se vinciamo domenica e la prossima, in quel caso possiamo dire ce l’avevamo o no 8 punti in più? E diremo strunz a chi ha creato sto casino in modo che l’anno prossimo non sarà più strunz”.
Otto punti?
“La distanza è di 6 punti, mantenendola anche all’ultima giornata, se ci sono stati rubati 8 punti io dichiaro che lo Scudetto è del Napoli e ce l’hanno levato. Qualcuno delle organizzazione. Il non applicare il VAR, il comportamento discutibile arbitrale.. Ce li hanno tolti o no? O non lo dite per paura? Il problema dell’Italia è anche il silenzio”.
Ha la sensazione che Sarri voglia andar via?
“Lei non conosce Sarri, è votato al lavoro, non è interessato a nient’altro. E’ difficile per i familiari parlargli, io cerco di essere meno invadente possibile. Poi arriva un momento in cui però bisogna parlare, come a gennaio. Se lo incontro la prossima settimana ora di cosa vogliamo parlare…”.
La punta da 20 gol significa che partirà uno tra Insigne, Mertens e Callejon?
“Ho detto solo che l’abbiamo preso, verificheremo se può farlo anche qui, ma è una prima punta, non un tornante”.
Per quanto riguarda le amichevoli?
“La più bella è stata fissata, Liverpool-Napoli il 4 agosto. In Trentino poi lo sapete già si inizia con i boscaioli (ride tutta la sala stampa, ndr) e poi si cresce”.
Pur iniziando i lavori allo stadio San Paolo a maggio non è scongiurato il rischio che continuino durante il campionato.
“Dipende. Se li facessi io ci riuscirei, dipende da quante ore si lavora. Io piazzerei tutti i tornelli in poco tempo. Le ditte comunali invece sono delle gran pippe….”
Si parte con la squadra B? La stimola o non la convince?
“Ne ho parlato a lungo, ma chi la vuole cotta, chi cruda, alla fine decideranno per un qualcosa che non accontenterà tutti. Ognuno ha le sue esigenze. A me non sta bene una squadra in C, ma una seconda squadra dove possono giocare pure gli esuberi della prima. Ma un conto è farli giocare in B, un altro in C che è meno allenante e pure mortificante, lì si gioca a calci, si rischiano infortuni. E’ facile parlare, ma c’è un disegno organizzativo? Si vuole copiare la Spagna? O parliamo per aprire bocca come fatto nei giorni scorsi? Chi parla istituzionalmente non è uno che sta all’interno del lavoro dei club. E’ solo un fatto politico, si parla di qualcosa così a caso. Il problema è capire cosa sarà la federazione, temo per il calcio italiano! Azzerare significa azzerare tutto, ricominciare da zero. La Serie A potrebbe anche uscire dalla federazione se non fosse convinta del cambiamento. Il commissario dovrebbe davvero azzerare tutto!”
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