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CTB: “Il Memorioso” e “Perlasca. Il coraggio di dire no”

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“Il Memorioso” e “Perlasca. Il coraggio di dire no” due spettacoli del Progetto Memoria del Centro Teatrale Bresciano (CTB). Al Mina Mezzadri e al Sociale con Massimiliano Speziani e Alessandro Albertin

CTB: “Il Memorioso” e “Perlasca. Il coraggio di dire no”

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roseguendo una progettualità inaugurata nel 2016, anche per la Stagione 2019/2020 il Centro Teatrale Bresciano inserisce nel suo Cartellone alcune proposte specificatamente dedicate al tema della memoria della Shoah.
Proprio intorno al 27 gennaio saranno in scena al Teatro Mina Mezzadri e al Teatro Sociale gli spettacoli Il Memorioso di e con Massimiliano Speziani e Perlasca. Il coraggio di dire no di e con Alessandro Albertin, due commoventi e appassionati monologhi che raccontano le storie di uomini e donne che si adoperarono a rischio della propria vita per salvare numerosi ebrei dallo sterminio. Gli spettacoli sono inseriti in Oltre l’abbonamento di “A riveder le stelle”, stagione realizzata grazie al sostegno di Gruppo A2A di Brescia, Fondazione ASM e Fondazione della Comunità Bresciana Onlus.

IL MEMORIOSO Spettacolo che dalla giornata di oggi fino a sabato è protagonista delle repliche riservate alle scuole, Il Memorioso andrà in scena per la cittadinanza al Teatro Mina Mezzadri di Brescia (Contrada Santa Chiara, 50/A) sabato 25 gennaio alle ore 20.30 e domenica 26 gennaio ore 15.30. Lo spettacolo di Paola Bigatto – che cura anche la regia – e di Massimiliano Speziani, è tratto dai testi di Gabriele Nissim e vede in scena, nei panni di Moshe Bejski, per anni presidente della Commissione dei Giusti presso il Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, lo stesso Massimiliano Speziani.
In scena una scrivania ingombra di fogli, scatoloni pieni di documenti, una cartina della Terra appesa alla parete. E un uomo, un conferenziere apparentemente goffo e impacciato, che comincia a raccontare le storie di persone sparse ovunque per il pianeta che si diedero da fare per salvare gli ebrei dallo sterminio. Quell’uomo è come posseduto dal demone del ricordo, da una ossessiva, struggente e buffa volontà di ordinare e inventariare nomi, date, luoghi, per impedire che la memoria dei fatti e delle persone scivoli via, consegnata all’oblio del tempo. Quel conferenziere altri non è che Moshe Bejski, per anni presidente della Commissione dei Giusti presso il Memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, l’Ente fondato per rintracciare tutti coloro che rischiarono la vita per aiutare gli ebrei durante la persecuzione nazista.
Lo spettacolo coinvolge lo spettatore nell’emozione di scoprire che ogni uomo, per molte cause – umanità, interesse, caso – può essere un Giusto. Nel racconto scorrono storie diverse, che fanno emozionare ma anche riflettere: non tutte sono trasparenti, anche il bene può essere ambiguo ed è spesso difficile darne una definizione univoca, come per il male. Ma rimane il fatto che nulla è più nobile che salvare una vita umana messa in pericolo da altri uomini.
Si dipana così un racconto lieve, privo di retorica e commovente del bene possibile che comunque si può compiere: un bene forse incapace di rovesciare la Storia, ma in grado di rovesciare i destini di singoli uomini, per consegnarli nuovamente alla speranza.

Durata dello spettacolo: 1 ora senza intervallo

Il Memorioso
di Paola Bigatto e Massimiliano Speziani
dai testi di Gabriele Nissim
regia Paola Bigatto
con Massimiliano Speziani
produzione Katzenmacher
con il sostegno di Gariwo

PERLASCA. IL CORAGGIO DI DIRE NO Dopo il grande successo degli anni passati, il Centro Teatrale Bresciano ripropone l’appassionato ed emozionante monologo che ripercorre la vita di Giorgio Perlasca, esempio luminoso di coraggio, generosità e
amore per l’uomo, cui darà vita il bravissimo Alessandro Albertin. Nel giorno dedicato alla Memoria, lunedì 27 gennaio, lo spettacolo diretto da Michela Ottolini sarà al Teatro Sociale di Brescia (via F. Cavallotti, 20) alle ore 20.30.
Giorgio Perlasca da ragazzo aveva aderito convintamente al fascismo. Ma dopo l’Etiopia e la guerra di Spagna il suo atteggiamento verso il regime si raffredda, fino a tramutarsi in convinto dissenso con le leggi razziali e l’alleanza Mussolini-Hitler. Di fronte alla tragedia delle deportazioni e degli eccidi di massa degli ebrei d’Europa decide di non rimanere a guardare.
Negli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, spacciandosi per console spagnolo a Budapest, mette a repentaglio la propria vita per salvare migliaia di ebrei dallo sterminio nazista. Tornato dalla guerra, non racconta a nessuno le sue vicende.
Solo grazie ad alcune donne ungheresi da lui salvate la sua storia è tornata alla luce nel 1988. Quando i giornalisti gli chiesero che cosa l’avesse spinto a salvare quelle vite Perlasca rispose semplicemente: “Lei cosa avrebbe fatto al mio posto?”.
Oggi il suo nome è scritto nel giardino di Gerusalemme come “Un Giusto tra le Nazioni”. Una storia che è necessario conoscere, un esempio che fa riflettere sulla possibilità che sempre ci è data di compiere una scelta, di agire. Perché possiamo sempre contribuire a cambiare il corso della storia.

Durata dello spettacolo: 1 ora e 20 minuti senza intervallo

Note di regia di Michela Ottolini
Davanti a qualcosa di terribile si può reagire in due modi: commentare la cosa, oppure occuparsi della cosa.
La prima soluzione è quella più comoda e ci conduce inesorabilmente al tasto mi piace di Facebook.
La seconda soluzione è quella più scomoda, richiede coraggio ed eroismo. E umiltà.
A commentare siamo capaci tutti. Per occuparsi di un problema e risolverlo, serve la volontà di farlo.
Questa è la grande lezione che ci ha lasciato Giorgio Perlasca. E da qui siamo partiti per raccontare al meglio questa storia meravigliosa. Lo facciamo con uno spettacolo semplice, senza fronzoli.
Affidandoci alla straordinarietà degli eventi e ad un’interpretazione che mescola tecnica ed emotività, accompagnandoci per mano alla scoperta di un capitolo della nostra storia che è necessario conoscere. In quanto italiani. In quanto uomini.

Perlasca. Il coraggio di dire no

di e con Alessandro Albertin

regia Michela Ottolini
luci Emanuele Lepore
produzione Teatro de Gli Incamminati
in collaborazione con Overlord Teatro
e col patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca

Biografie

Massimiliano Speziani
Diplomato presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, ha lavorato con i maggiori registi italiani tra cui Giancarlo Corbelli, Luca Ronconi, Massimo Castri, Alfonso Santagata e Federico Tiezzi. Vince il Premio UBU nel 1997. Collabora con il drammaturgo Renato Gabrielli. Tra le ultime interpretazioni: Il custode delle partenze, scritto e prodotto con Renata M. Molinari; Happy family di Alessandro Genovesi per il Teatro dell’Elfo di Milano; Le nuvole di Aristofane per la regia di Antonio Latella; Questi amati orrori di Gabrielli e Speziani; Il Tiglio, foto di famiglia senza madre di Tommaso Urselli, di cui ha curato anche la regia. Nathan, il Saggio di G. E. Lessing e Giulio Cesare di W. Shakespeare per la regia di Carmelo Rifici al Piccolo Teatro di Milano. Il Servitore di Due Padroni da Goldoni, testo di Ken Ponzio, per la regia di Antonio Latella, produzione ERT. Ha curato la regia di Volo Nove Zero Tre-Emil Zatopek, il viaggio di un atleta di M. Mazzocut-Mis, presentato al teatro Studio di Milano.
Nelle ultime stagioni teatrali ha curato la regia di Al Muro, il corpo in guerra su drammaturgia di R.M. Molinari (Teatro Club Udine) e inoltre recitato in La Donna Che Legge di R. Gabrielli messo in scena da R. Loris e in Note di Cucina R. Garcia, sempre per la regia di R. Loris (OUT OFF di Milano) e in Morte di Danton di G. Buchner regia M. Martone (Teatro Nazionale di Torino). È nel Pinocchio da Collodi di A. Latella che debutta nel gennaio 2017. Gli ultimi lavori sono: Essere Bugiardo di C. Gausconi per la regia di E. Masala e SPIN di R. Gabrielli. Riceve nel 2018 il Premio Hystrio all’interpretazione all’attività teatrale alterna quella didattica e quella di attore e autore radiofonico. Nella stagione 2018 / 2019 è nella Tragedia Del Vendicatore di T. Middelton, produzione Piccolo Teatro di Milano, regia di Declan Donnellan.

Alessandro Albertin

Si diploma nel 1999 presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Ha lavorato, tra gli altri, con Egisto Marcucci, Gianrico Tedeschi, Andrée Ruth Shammah, Gigi Proietti, Alessandro Gassmann, Damiano Michieletto, Giuseppe Emiliani e Franco Branciaroli. È autore dei testi di Overlord Teatro.

Redazione Lombardia

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