Crotone-Juve Stabia, gara della sesta giornata del campionato di Lega Pro Girone C, è stata funestata da cori oltraggiosi nei confronti della città dei tifosi ospiti: i disgustosi e ormai celeberrimi cori inneggianti all’eruzione del Vesuvio che ormai stanno diventando una moda pericolosa in quasi tutti gli stadi d’Italia e non solo quando in campo c’è il Napoli.
I CORI BECERI DI CROTONE E LE SANZIONI DEL GIUDICE SPORTIVO.
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Siamo nel 2022 e ancora si sentono questi cori beceri. Per la serie la madre degli imbecilli è sempre incinta è ormai un qualcosa di particolarmente grave che denota il malcostume che impera in molti stadi d’Italia, segno anche dell’ignoranza che caratterizza certe frange che definire tifosi è un eufemismo.
Nel caso di Crotone-Juve Stabia c’è l’aggravante che questi cori sono arrivati dalla tifoseria di una squadra del Sud Italia che, a sua volta, quando negli ultimi anni ha potuto calcare i palcoscenici importanti di Serie A non è stata di certo accolta con rose e fiori negli stadi del Nord Italia.
Inoltre a Crotone, come sottolineato nel dispositivo del giudice sportivo, i cori si sono levati non solo dalla quasi totalità dei sostenitori della Curva Sud ma anche da parte di sostenitori posizionati nella Tribuna Coperta. Segno che non si può neanche parlare di una minoranza ma di un fenomeno che ormai ha attecchito in ogni ceto sociale e che fa dello stadio in generale uno specchio perfetto della società attuale che viviamo tutti i giorni.
Gli uomini della Procura Federale presenti allo stadio “Ezio Scida” non hanno potuto fare altro che prendere atto dell’accaduto ovviamente (anche perché non si poteva sorvolare su cori che si sono sentiti perfettamente allo stadio dove anche noi di ViViCentro eravamo presenti) e trasmettere gli atti al giudice sportivo che ha fatto il compitino di sanzionare la società calabrese con appena 2.000 euro di multa.
Di seguito il dispositivo del giudice sportivo di Lega Pro sui cori di Crotone con le motivazioni sulla sanzione di 2.000 euro.
“A) per avere la quasi totalità dei sostenitori posizionati nel settore Curva Sud intonato,
dal 30° minuto al 32° minuto del primo tempo, cori oltraggiosi nei confronti della Città
dei tifosi ospiti, comportanti offesa, denigrazione e insulto per motivi di origine
territoriale.
B) per avere la quasi totalità dei sostenitori posizionati nel settore Curva Sud e alcuni
sostenitori posizionati nella Tribuna coperta, al 30° minuto del secondo tempo,
intonato cori oltraggiosi nei confronti della Città dei tifosi ospiti, comportanti offesa,
denigrazione e insulto per motivi di origine territoriale.
C) per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti
commessi dai suoi sostenitori integranti pericolo per l’incolumità pubblica, consistiti
nell’aver lanciato all’interno del recinto di gioco nove bottigliette d’acqua.
Ritenuta la continuazione, misura della sanzione in applicazione degli artt. 6, 13,
comma 2, 25 e 26 C.G.S., valutate le modalità complessive dei fatti e considerato che
non sono state causate conseguenze dannose dal lancio degli oggetti sopra. Misura
ulteriormente attenuata in considerazione delle misure previste e poste in essere in
applicazione dei modelli organizzativi attuati ex art. 29 C.G.S. indicati (r. proc. fed.,
r.c.c.)”.
Finché le sanzioni comminate dal giudice sportivo saranno simboliche come quella al Crotone non si andrà da nessuna parte nel calcio italiano. In alcuni casi soprattutto in Serie A e solo in presenza di recidività si è proceduto alla chiusura di interi settori dello stadio ma anche questo resterà sempre e solo un mero palliativo in questi casi.
La soluzione migliore sarebbe quella che potrebbe prendere solo il direttore di gara e che avrebbe potuto fare anche l’arbitro di Crotone-Juve Stabia. Sospendere il match o anche chiuderlo definitivamente quando si ascoltano cori beceri inneggianti all’eruzione del Vesuvio.
Un arbitro lo ha fatto negli ultimi anni, si tratta del sig. Gavillucci di Latina in occasione di un famoso Sampdoria-Napoli, e per tutta risposta si è visto eliminato dai ranghi dell’A.I.A. e costretto ad andare all’estero stabilmente per arbitrare. Cose del calcio italico che sicuramente alimentano il problema dei cori discriminatori anziché risolverlo se neanche l’arbitro può avere voce in capitolo in questi casi. Così è, se vi pare…