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Crollo ponte Morandi a Genova, il Ministro delle Infrastrutture: “I responsabili pagheranno fino all’ultimo”

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L’ad di Autostrade per l’Italia: “Non mi risulta che il ponte fosse pericoloso”

Ai microfoni del TG1, il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha dichiarato: “Da cittadino italiano mi dispiace constatare che su queste infrastrutture non sia stata fatta manutenzione e questi fatti ne sono la testimonianza. I responsabili dovranno pagare fino all’ultimo”.

Intanto, il premier Giuseppe Conte e il suo vice Luigi Di Maio sono in viaggio verso Genova per far sentire la loro vicinanza alle famiglie delle vittime.
Dal canto suo, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, a chi gli fa notare che da anni si diceva che il ponte andasse chiuso perché pericoloso, risponde: “Non mi risulta che il ponte fosse pericoloso e che andasse chiuso. Autostrade per l’Italia ha fatto e continua a fare investimenti”.

Violenta la reazione del dem Stefano Esposito nei confronti del ministro, invitato a tacere almeno per qualche ora invece di fare propaganda politica con i soccorsi in corso. “La manutenzione di quel ponte – chiarisce Esposito – è di competenza del concessionario non dello Stato”. Sempre dal Pd, il capogruppo al Senato Andrea Marcucci chiede che venga rispettato il dolore delle famiglie coinvolte, mettendo da parte almeno per un giorno la propaganda.
Invito abbastanza inutile, visto che il treno della propaganda è già partito. Dal presidente della commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai, noto per le sue posizioni anti-euro, arriva un tweet di una sola parola: “Austerità”. Il senso è chiaro: la colpa di quanto avvenuto nel capoluogo ligure è dei tagli alla spesa pubblica imposti dall’Unione europea. Il tweet di Bagnai viene poi rimosso, ma il suo screenshot circola in rete corredato dalle accuse di sciacallaggio da parte dei suoi detrattori. Le stesse accuse di sciacallaggio che ricadono sul deputato del Movimento 5 Stelle, Massimo Baroni, che si scaglia contro le grandi opere: “A Genova è crollato il Ponte Morandi. Una notizia incredibile e una cosa inaccettabile per una nazione come l’Italia. No alle grandi opere inutili quando c’è da mettere in sicurezza le opere già esistenti”. Tra i primi a commentare questo messaggio è stato il deputato del Pd, Luciano Nobili, che sceglie lo stesso social network per criticare aspramente l’avversario pentastellato: “A Genova è purtroppo in corso una tragedia di cui non conosciamo ancora le proporzioni. E mentre il pensiero di tutti è rivolto alle persone coinvolte, alle famiglie preoccupate e ai soccorritori in azione, chi ci governa usa la sciagura per propaganda. Sciacalli senza dignità”, conclude l’esponente dem.

Proprio quello delle grandi opere è un punto sul quale è destinata ad aprirsi un’altra, violenta, polemica. Dalla rete spunta un comunicato del 2013 del M5S che si scaglia contro la realizzazione della Gronda di Ponente, il raccordo autostradale che avrebbe eliminato o almeno fortemente alleggerito il traffico sul ponte Morandi. “Ci viene poi raccontata – si legge in quel comunicato – la favoletta dell’imminente crollo del Ponte Morandi, come ha fatto per ultimo anche l’ex Presidente della Provincia, il quale dimostra chiaramente di non avere letto la Relazione Conclusiva del Dibattito Pubblico, presentata da Autostrade nel 2009. In tale relazione si legge infatti che il Ponte ‘…potrebbe star su altri cento anni’ a fronte di ‘…una manutenzione ordinaria con costi standard'”. E proprio Toninelli  pochi giorni fa aveva inserito la Gronda tra le infrastrutture destinate “a una revisione, che contempli anche l’abbandono del progetto”.
Per fortuna non c’è spazio solo per le polemiche. Mentre la notizia del crollo del ponte Morandi conquista le aperture dei telegiornali e dei siti di informazione di tutta Europa, segnali di solidarietà e offerte di aiuto arrivano un po’ da ogni dove. Significativo il tweet del presidente della repubblica francese Emanuel Macron che offre “tutto il sostegno necessario” all’Italia.


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