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Criceti nella ruota e Masaniello: così appaiono i “politici” 3.0

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Mai visto tanto “correre” intorno per arrivare al nulla, proprio come i criceti che corrono senza sosta ne meta nella ruota della gabbietta.

E

d anche i nostrani neo politici 3.0, nostrani criceti, hanno la loro brava gabbietta all’interno della quale se la contano, se la cantano, e si sbrodolano da soli e tra di loro .

Ciascuno fermo nel proprio io, personale e di aggregazione.
Aggregazione perché proprio non è il caso di parlare di partito, sarebbe un degradare anche questi. Sono più simili, nell’insieme, all’armata Brancaleone.

Singolarmente, invece, da partenopeo, li paragono a ben altro.
Più precisamente, mi sovviene un tal Masaniello, all’anagrafe e storia: Tommaso Aniello d’Amalfi, nato a Napoli, 29 giugno 1620 (16 luglio 1647).

E a ben guardare, la storia di questi “signori” calza bene con quella di Masaniello.

Allora, correva l’anno 1647, dal 7 al 16 luglio, e la popolazione (napoletana), spinta da Masaniello e a lui accodatndosi, si ribellò.

Altra analogia: anche allora si ribellò senza aver certezza del come e cosa sarebbe poi cambiato.

Una differenza però c’era. Almeno sapevano per e contro chi si ribellavano:

dominazione straniera (spagnola all’epoca, e balzelli, tasse, sempre più gravose e inique.

Oggi, con un salto di 371 anni (Tre Secoli, Un Lustro, 20 anni e 8 mesi circa), ecco i nuovi (vecchi) italioti ancora dietro al Masaniello del momento e ancora allo stesso grido:

abbasso le tasse, no agli stranieri e, per alcuni, allo straniero (inteso come Europa)

Anzi, ai Masaniello. Perché oggi di Masaniello ce ne sono tanti, troppi.

Tra i tanti spiccano DI Maio e Salvini, più il solito Berlusconi agguattato come un gatto sornione in attesa che il topo esca dalla tana.

La differenza però sta tutta nell’avere una vera battaglia da portare avanti e un vero, concreto, reale obiettivo da perseguire.

Che fosse poi raggiungibile o meno si sarebbe visto solo a posteriori.

Questo allora.

OGGI. Oggi invece tutto ben si sapeva sin da subito.

O meglio. Ben lo sapevano e potevano sapere quanti, dotati di cervello, fossero adusi a metterlo in moto prima di fare qualcosa ed invece…

Invece hanno preferito seguire e sirene dei neo politici 3.0 anch’essi diventati protagonisti dell’italica rivolta contro la pressione fiscale imposta dal governo o meglio:

della “rivolta contro”, punto.

Nella vita del Masaniello storico non è sempre facile distinguere gli avvenimenti realmente accaduti da quelli elaborati dal mito storiografico.

Nella vita degli italioti attuali e di questi Masanielli 3.0, tutto è ben chiaro e ben distinguibile:

Bocche (loro) messe in moto tanto perché hanno sentito dire che servono per parlare
Orecchie degli italioti tese ad assorbire favolette di ogni tipo pechè: così sì che è bello! Così mi piace. Così sogniamo.

E così, di favola in favola, eccoci ora rinchiusi con i neo Masanielli in una gabbia e a correre, con loro, sulla classica ruota dei criceti.

Solo che noi criceti non siamo, e meritiamo ben altro pur se, alla fin fine, comuque i tanti che a Masaniello hanno creduto, la ruota se la meritano, e come!

Come si uscirà dalla gabbia e si smetterà di correre, per niente, nella ruota?

Al momento non è dato sapere. Si sa, e si vede, solo che, i Masaniello 3.0 li si sono rinchiusi, ciascuno nella sua gabbia. E ciascuno poi corre nella SUA ruota.

Aperture? Zero virgola zero!
Soluzioni? Idem: zero virgola zero o anche meno e così si tende addirittura al segno negativo.

Il segno! Ecco, appunto, il segno!

Tutto sta in questa parolina perché è questo, IL SEGNO, che da la misura del vero politico. Politico che deve essere anche statista, o almeno averne la stoffa.

Ma qui di stoffa proprio non se ne vede, se non di quella di Porta Portese a Roma o della Duchesca a Napoli.

Stracci insomma. Solo stracci.

Stracci che volano in ogni dove e che alcuni hanno provato a rivenderci come stoffa di alto pregio: pura seta o lana inglese. E hanno trovato anche “compratori”. E tanti!

Ma ora, come nel classico colpo del “pacco”, giunti a casa, ciascuno apre il pacchetto che si è scelto e, sorpresa,:

ci trovano il pacchetto di sale, il mattone o altro.

Tutto, insomma, tranne quanto gli era stato venduto. E tocca loro anche star zitti se non vogliono mostrare al mondo quanto sono stati gonzi.

Resta quindi l’amaro in bocca ed il solito: ”io speriamo che me la cavo”.

Solo che questa volta una soluzione proprio non si vede visto che ciascuno dei neo Masanielli pernsa di essere anche il Re e di avere, in se, verità e ragioni da vendere.

E qui torniamo agli stracci.

Eh sì, perché le loro ragioni sono solo stracci e ad essi restano abbarbicati come se fossero un’ancora di salvezza.

E tale è, per loro!

Lo è e tale sarà almeno finché non arriverà il bambino innocente che dirà: ma il Re è nudo. Ed il bambino si sta avvicinando a grandi passi. Si chiama: verifica dei fatti!

Fino ad allora, però, loro continueranno ad atteggiarsi da Masaniello e a galleggiare.

Chi invece andrà sempre più a fondo, trascinati proprio da quell’ancora, siamo noi: italiani e italioti ma comunque “pantaloni” Come sempre.

E questo è! Che dire: io speriamo che me la cavo. Speriamo!

Stanislao Barretta

vivicentro.it/EDITORIALIPOLITICA

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