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a prestazione opaca fornita contro il Trapani, con annessa sconfitta maturata nei minuti di recupero, ha evidenziato ancora una volta i soliti limiti e i classici problemi di una squadra, con poco carattere e scarso nerbo, e dalle evidenti lacune difensive, oltre che dalla precaria condizione psico-fisica. Il Pescara, infatti, nella gara contro la squadra dell’ex Cosmi, ha concesso veramente tanto agli avanti isolani: la coppia offensiva formata da Petkovic e Citro, a tratti, ha veramente messo alla frusta la disattenta retroguardia abruzzese, che ha sofferto in maniera evidente l’assenza di un leader dall’esperienza e del valore di Campagnaro. Senza contare che le cessione di Fiamozzi, avvenuta a gennaio, si sta rivelando una mossa poco azzeccata.
Ecco che a questo punto subentra il collegamento con la Ferrari di Sebastiana memoria. Chi non ricorda i proclami trionfalistici fatti dal presidente del Delfino alla vigilia della stagione che doveva rappresentare l’immediato riscatto con un pronto ritorno in serie A, dopo un campionato nella massima divisione caratterizzato da figure piuttosto imbarazzanti per tutti i campi della massima serie? La conclusione di quella stagione tutti la ricordiamo. La Ferrari che avrebbe dovuto sbaragliare la concorrenza, non solo non vinse il Gran Premio finale, ma non ebbe nemmeno il premio di consolazione di partecipare ai play-off.
Cosa succederà da qui alla fine del campionato, non sta di certo a noi dirlo, ma al campo. Per intanto, i proclami trionfalistici di mister Oddo, che in passato si era detto convinto a più riprese di un approdo in serie A della sua squadra, anche per via diretta, vale a dire senza passare per le “forche caudine” dei play-off, fatali l’anno scorso alla squadra abruzzese, cominciano a vacillare. E nemmeno poco. 3 punti nelle ultime 5 gare, appena 1 punto raccolto nei due impegni casalinghi consecutivi e ravvicinati, da tutti definiti agevoli alla vigilia. Se non è crisi, poco ci manca.
La promozione diretta sembra essere oramai un ballo per due soli invitati (Cagliari e Crotone), mentre il Pescara dovrà pensare a tenere ben salda la terza piazza: dietro incalzano il Cesena, con solo 2 lunghezze di ritardo, e il Novara, con 3 punti in meno rispetto agli abruzzesi. Senza contare le altre squadre, che hanno tutte pericolosamente guadagnato terreno nei confronti dell’undici di Oddo, che se vuole continuare a coltivare i propri sogni di gloria, dovrà fare, a nostro avviso, un bagno di umiltà. Checchè se ne dica. La piazza comincia a rumoreggiare: i facili proclami sono sempre un’arma a doppio taglio. E a Pescara lo sanno molto bene…
CHRISTIAN BARISANI
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