“Il fenomeno delle irregolarità e delle frodi” sull’uso dei fondi Ue “desta allarme”, osserva la Corte dei Conti anche perché “è frequente la mancata realizzazione delle attività finanziate, soprattutto con riguardo ai contributi pubblici”.
Nella relazione sui fondi comunitari la Corte dei conti osserva che il fenomeno delle irregolarità e delle frodi sui fondi Ue “desta allarme” anche perché “è frequente la mancata realizzazione delle attività finanziate, soprattutto con riguardo ai contributi pubblici”.
Nell’anno 2014 la spesa irregolare è relativa per il 65,8% ai fondi strutturali, per il 33,3% alla politica agricola e per lo 0,9% alla pesca. Riguardo ai settori della Pubblica amministrazione, riguarda per il 59% le amministrazioni regionali e per il 41% le amministrazioni nazionali.
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a Corte dei conti promuove però le contromisure che l’Italia sta mettendo in atto per limitare il fenomeno. “In generale, il sistema dei controlli in Italia, è risultato efficace anche in raffronto a quanto avviene in altri Paesi membri dell’Unione”, spiegano i magistrati contabili. La Conte ritiene però che serva un maggiore coordinamento all’interno dell’Ue per prevenire il fenomeno. “Una valutazione comparativa – si legge nella relazione – del fenomeno delle irregolarità in sede europea, postulerebbe la previa armonizzazione dei sistemi di controllo”.
L’Italia, osserva ancora la Corte dei Conti, “ha dovuto altresì continuare a farsi carico di una quota dei rimborsi al Regno Unito per la correzione dei suoi squilibri di bilancio (circa 1,2 miliardi di euro nel 2014, con un incremento di circa il 29% rispetto all’anno precedente)”.
/ ilgiornale / Corte dei conti, allarme frodi e irregolarità sui fondi Ue
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