Corso Scultura alla Scuola d’Arti e Mestieri Ricchino di Rovato che accoglie allievi motivati da tutta la provincia
È
una sorpresa più che piacevole entrare in una grande sala e trovare una decina di adulti intenti a modellare statue di argilla. Li osservi e cogli la concentrazione che regna in un silenzio ovattato teso alla realizzazione creativa. Tante mani operose, armate di spatole, si affaccendano a dare forma ad una materia amorfa che si lascia docilmente plasmare, seguendo una idea che la mente ha concepito.
È una cosa che ha del miracoloso, a ben pensarci. Alla Scuola d’Arti e Mestieri Ricchino di Rovato il “miracolo” si ripete tutti i giovedì sera, nelle due aule del Corso di Scultura.
In effetti, la scultura a Rovato ha una lunga tradizione che può identificarsi, originariamente, nella storia della famiglia Grassi che da generazioni si è dedicata alla lavorazione artistica del marmo, sin dai primi dell’Ottocento. Guido (1892-1993), ed il figlio Giovanni Battista (1930-2020), oltre ad essere stati valenti scultori, si sono dedicati con passione anche all’insegnamento presso la scuola Ricchino.
Per l’esattezza, da giovani la frequentano come allievi del corso di disegno ornato, basilare per la progettazione di sculture e bassorilievi sul marmo. Poi, da adulti professionalmente già formati, vi tornano come docenti e trasmettono a generazioni di allievi non solo le indispensabili conoscenze tecniche ma anche il “sacro fuoco” della passione per l’arte e per il bello.
Gli allievi non sono mai mancati. Provengono dai comuni del circondario, ma anche da paesi della più remota provincia. Motivati dal desiderio di imparare una tecnica che permetta alla loro creatività di esprimersi e germogliare.
L’obiettivo didattico del Corso è, infatti, quello di “assicurare una adeguata padronanza dei metodi” e delle conoscenze – teoriche e pratiche – necessarie alla realizzazione di una forma. Con tutti i passaggi intermedi di sviluppo, che vanno dal progetto fino alla sua attuazione.
Da un decennio responsabile del Corso di scultura è il professor Cesare Monaco, titolare della cattedra di modellato al Liceo Artistico “Vincenzo Foppa” di Brescia. Che nel suo curriculun , tra l’altro, registra: formazione presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze ed insegnamento nella cattedra di plastica ornamentale all’Accademia di Belle Arti di Santa Giulia.
Anche lui ha conosciuto la scuola Ricchino da allievo, attirato da una sua segreta passione per il ferro battuto. Ma poi vi è tornato da docente di scultura. E, negli anni, ha già formato e seguito decine di allievi. Molti dei quali continuano a frequentare le sue lezioni come allievi “fuori corso”, che egli definisce come “valore aggiunto” alla valenza didattica e, addirittura, fiore all’occhiello della Ricchino.
Se gli ex allievi continuano a frequentare come “fuori corso”, è perché si sono trovati bene. Infatti, essi continuano ad imparare e ad insegnare – direttamente o indirettamente – agli allievi più giovani. Perché già la loro presenza e la loro costanza nella frequenza sono una testimonianza ed uno stimolo per gli ultimi arrivati che, in essi, possono rispecchiare se stessi in un futuro più o meno prossimo. In pratica il più anziano si fa tutor del più giovane.
Il prof. Monaco, pur insegnando in una classe di adulti, non dimentica di essere un docente ed adotta un metodo didattico scolastico tradizionale, in cui la trasmissione delle conoscenze e delle abilità avviene per gradi, in maniera propedeutica.
Certo, il mondo della scuola serale è un mondo a sé, perché è frequentata da adulti che dopo il lavoro si sentono motivati a migliorare, a conoscere e ad apprendere abilità e competenze. Si tratta di un percorso formativo faticoso ma gratificante, che spesso ha ricadute pratiche sul piano lavorativo. Ma come stella polare ha sempre la creatività.
Il corso di scultura alla Ricchino offre la possibilità di fare un lavoro didattico sperimentale. Infatti gli allievi non sono adolescenti da formare ex novo. Gli allievi adulti sono tutti portatori di una loro personale formazione – culturale e manuale – e provare ad “imbrigliarli” in un regolare percorso didattico – con esercizi molto scolastici – è alquanto faticoso. Perché spesso l’allievo arriva già con la sua idea di scolpire il tale soggetto.
La scuola ha la funzione di “testare” oggettivamente le potenzialità del singolo ed indirizzarlo per metterle a frutto al meglio. Con tatto e competenza si agevola l’allievo a prendere consapevolezza delle proprie qualità ed anche dei propri limiti. Smussando, quindi, eventuali velleità irrealizzabili che lo porterebbero all’insuccesso ed inutili frustrazioni.
L’allievo può reagire rifiutando questo approccio di gradualità chiudendosi i sé ed abbandonando la scuola. Ma nella stragrande maggioranza dei casi si affida e si lascia indirizzare. Ed allora la scuola – socraticamente- fa da levatrice e lo aiuta a tirar fuori il meglio delle sue capacità sotto la guida del maestro che gli “ritaglia” il percorso didattico individuale a lui consono..
Il segreto di questa scuola è la passione per il mestiere dei suoi docenti. Ed il professor Monaco ne mette tanta e ne trasmette tanta anche ai suoi allievi, che lo gratificano con tanta stima, umana e professionale. Ben meritata.
Corso di Scultura a Rovato presso la Scuola d’Arti e Mestieri Ricchino // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia