Davanti al diffondersi del Coronavirus, il Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana ha disposto alcune misure precauzionali.
span style="font-size: 14pt;">L’Arcivescovo di Messina, Giovanni Accolla, Vescovo delegato della CESi per la Caritas e la Pastorale della Salute, di comune accordo con il Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, Salvatore Gristina, arcivescovo metropolita di Catania, davanti al diffondersi del Coronavirus, ha diramato un comunicato a tutti i fedeli e parrocchie
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“Davanti al diffondersi del Coronavirus – scrive l’Arcivescovo di Messina Giovanni Accolla – di comune accordo con il Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, si ritiene opportuno far riferimento al Comunicato della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana del 24 febbraio 2020, facilmente reperibile sul sito www.chiesacattolica.it. In particolare, è necessario che ci si attenga alle disposizioni in merito delle Autorità civili e alle misure igieniche dei Presidi sanitari. A titolo cautelativo, si suggerisce di distribuire l’Eucarestia sotto la specie del Pane, preferibilmente sulla mano dei fedeli, e di evitare lo scambio delia pace con un contatto fisico. Si invita, inoltre, a tenere temporaneamente vuote le acquasantiere. Allo stato attuale non è limitata alcuna iniziativa di culto. Qualora le Autorità civili dovessero disporre altrimenti, sarà nostra premura comunicarlo tempestivamente”.
Nel comunicato della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana del 24 febbraio 2020 si fa presente che ”Davanti al diffondersi del Coronavirus, alla notizia dei primi decessi, alla necessità di tutelare la salute pubblica, arginando il più possibile il pericolo del contagio, in questi giorni – e in queste ore – si susseguono richieste relative a linee comuni anche per le nostre comunità ecclesiali. Come Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana avvertiamo il dovere di una piena collaborazione con le competenti Autorità dello Stato e delle Regioni per contenere il rischio epidemico: la disponibilità, al riguardo, intende essere massima, nella ricezione delle disposizioni emanate. Nel contempo, come Chiesa che vive in Italia, rinnoviamo quotidianamente la preghiera elevata ieri a Bari, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre a conclusione dell’incontro del Mediterraneo: preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive. Ci impegniamo a fare la nostra parte per ridurre smarrimenti e paure, che spingerebbero a una sterile chiusura: questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza, che consentano di affrontare insieme questa difficile situazione”.
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