Dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia Europea del Farmaco del vaccino di Pifizer BioNTech arriva anche quello messo a punto da Moderna, con la medesima metodica a mRNA di Moderna
Coronavirus, approvato anche il vaccino della statunitense Moderna
Nella battaglia contro il Coronavirus entra anche il vaccino Moderna, che ottiene l’approvazione da parte dell’Agenzia del Farmaco Europea, dopo il primo via libera dato il 21 dicembre a quello di Pifizer BioNTech.
Ed, in conseguenza, anche l’Agenzia Italiana del farmaco si riunirà per esaminare il dossier e autorizzare la commercializzazione del farmaco da parte del nostro Sistema Sanitario Nazionale.
I due vaccini anti-Covid-19 approvati si avvalgono di una tecnologia innovativa già collaudata per combattere altre malattie virali (Mers, Sars, ecc).
In pratica una molecola di RNA messaggero (mRNA) viene incapsulata direttamente in uno speciale mini involucro di grasso (liposoma) e può agevolmente penetrare nelle cellule umane per stimolarle a produrre anticorpi che attaccano e neutralizzano il famigerato virus Covid-19-Sars2.
Questa metodica è fondamentale, perché non necessita di un involucro di virus inattivato, come tutti gli altri vaccini antivirali utilizzati fino ad ora (antinfluenzali, antivaiolosi, antipolio).
Necessitano, però, di una catena del freddo rigorosa, rispetto ai tradizionali vaccini che abbiamo usato fino ad ora. Il vaccino Pfizer necessita di essere conservato a temperature inusuali per le nostre consuetudini: -75°. il che comporta una organizzazione con refrigeratori che possono permettersi grandi strutture ospedaliere.
Senza contare il dispendio energetico che una simile gestione comporta. Il vaccino Moderna, invece, richiede temperature meno “polari”, accontentandosi di un un “semplice”: -20°. Nella lotta al Coronavirus, il vaccino Moderna sarà quindi un prodotto che potrà essere agevolmente gestito sia dalle farmacie che dagli studi dei Medici di famiglia.
Entrambi i vaccini richiedono due dosi per realizzare una immunizzazione completa, da somministrare a distanza di 21 giorni per Pfizer e di 28 giorni per Moderna. Gli effetti collaterali di entrambe le preparazioni, osservati in fase di sperimentazione, sono stati di natura lieve e transitoria. Si tratta, infatti, di dolenzia nel sito di iniezione, di cefalea e febbre, magari accompagnata da brivido e dolori muscolari ed osteo-articolari generalizzati.
La vaccinazione è consigliata nei soggetti di età superiore ai 18 anni.
Entrambi i vaccini si sono rivelati efficaci nel contrastare le infezioni da Sars-CoV 2 nel 95% dei casi. Che non è poco.
Coronavirus, approvato anche il vaccino di Moderna / Carmelo TOSCANO / Redazione Lommbardia