Antonio Corbo per La Repubblica
D
e Laurentiis procede negli acquisti fidandosi solo di Cristiano Giuntoli, personaggio competente e pragmatico. Ha preso Tonelli dall’Empoli, per puntare poi su Lapadula del Pescara. Né l’uno né l’altro sono stati espressamente richiesti da Sarri. Che ha fatto altri nomi, più costosi. Le posizioni sono ben distinte, al momento. De Laurentiis va avanti sicuro di agire nell’interesse del Napoli. Il padrone è lui, è nelle sue facoltà agire così. Sarà poi la nuova stagione a dare il verdetto. De Laurentiis ha una sua linea. Ascolta solo Andrea Chiavelli, personaggio non in sintonia con la squadra, molto attento ai conti. Si fida di Giuntoli, ben diverso da Bigon, escluso ai suoi tempi dalla sala comando. Non ha contatti con Sarri da sabato sera. Cristiano Giuntoli mantiene i contatti con Sarri, con lunghissime telefonate, prova a convincerlo sulla linea di mercato molto austera, dovendo il Napoli rinegoziare gli ingaggi con molti giocatori. Un rincaro previsto di 10 milioni. Maurizio Sarri è tormentato: si ritiene vittima di ingratitudine almeno in società, dove gli si rimprovera di non aver fatto giocare Grassi e Regini, di voler scaricare Gabbiadini e Maggio. Ma Sarri avverte il diffuso consenso popolare, oltre alla fedeltà dei suoi titolari, Higuain in testa. Con Sarri c’è il suo agente Alessandro Pellegrini, l’amico di sempre. Erano in banca insieme e pur essendo di opposte idee politiche sono un tandem inscindibile per affetto e lealtà di rapporti. Se qualcuno ha tentato di dividerli, ha solo irritato Sarri e rinsaldato il rapporto. Un quadro così contorto può essere ribaltato e risolto dal presidente. De Laurentiis, che tra qualche giorno compie gli anni, come tutti quelli nati sotto il segno dei gemelli, è amabilmente volubile. Passa da inutili asperità a slanci irresistibili di amicizia e signorilità. Se negli spot una telefonata salva una vita, può anche rimettere insieme un Napoli finora grande.
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