Corbo: “Sarri deve chiarire l’equivoco Gabbiadini ma non solo…”
Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica: Vittoria o pareggio il 6 dicembre a Lisbona possono salvare il Napoli da un penoso addio alla Champions. L’impresa è possibile. Ma per il futuro c’è qualcosa di molto più importante: chiarire i rapporti di Sarri con i tre che fanno mercato: De Laurentiis, Chiavelli, Giuntoli. L’equivoco su Gabbiadini segna un caso limite. Preso nel gennaio 2015 dalla Samp, per i buoni rapporti tra i presidenti, uomini di cinema, Gabbiadini gioca poco ma segna abbastanza con Benitez. Rimane con Sarri toccando nel gennaio 2016 una quotazione elevata: pagato 12 milioni, trova con il suo agente un’offerta da 25 in Inghilterra. Passano sei mesi, Vale an coa tanto sino alla fine di luglio. Stessa storia. Il Napoli non aggancia Pavoletti né Kalinic, neanche ora si muove: è lui l’alternativa a Milik, non più a Higuain. Ma ricomincia il supplizio: dentro, fuori, dentro, per tornare in panchina sconsolato anche quando Milik si blocca. Colpa sua o di chi lo considera incompatibile con il suo gioco? Meglio lasciare l’interrogativo aperto, ma i fatti sono questi: mancano altre punte, Gabbiadini torna riserva, il Napoli gli preferisce Mertens “finto 9”. Il presidente aveva chiesto di dare fiducia a Gabbiadini, Sarri invece gli rinnova la sfiducia. Dopo il flop con la Dinamo, l’allenatore confessa che gli manca Mertens, logorato in un ruolo non suo: «Mi manca, ripenso a quando lo avevo accanto a me e potevo mandarlo nella ripresa a cambiare la gara». Risultato: sia Gabbiadini che Mertens depressi. I tifosi si chiedono ora se sia stata una scelta fortunata sul piano tecnico e psicologico. L’anno scorso a Sarri va attribuito il merito di aver rivalutato Higuain, Koulibaly, Jorginho, Hamsik, ricaricato di entusiasmo Callejon, valorizzato Hysaj. Passa sotto silenzio Valdifiori, escluso subito e poi sparito. Si dissolve come fumo nel vento Grassi. Il presidente gli è grato, raddoppia l’ingaggio, annulla il contratto capestro, ma in tv avverte: «Ti compro 23 giocatori, me li fai però giocare tutti e modifichi spesso modulo». La risposta è un cupo silenzio: è d’accordo o no? Ha gradito o solo subìto gli acquisti di Milik, Diawara, Rog, Zilinski, Giaccherini, Tonelli, Sepe? Di questi Milik è fermato da infortunio, Diawara entra dopo un coro di giornalisti e tifosi. Gli altri? Conclusione: si sono infranti il patto e un po’ del tesoretto ricavato dalla cessione di Higuain. Tutti si augurano che il Napoli resti in Champions e risalga dal sesto posto. Ma il futuro del Napoli non può essere ancora fondato su una così lacerante dissonanza.
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